Stando a quanto riportato da una ricerca effettuata da Kaspersky, la maggior parte dei bambini in Europa sopravvaluta le proprie conoscenze ed è quindi soggetta a rischi online; i bambini sarebbero infatti più vulnerabili agli attacchi informatici e incapaci di riconoscere i tentativi di phishing.

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La ricerca mette in mostra che 2 bambini su 5 pensano di essere correttamente informati sulla sicurezza online, ma sono stati vittime di phishing; inoltre Kaspersky porta in evidenza come alcuni esponenti della Gen Z affermino di non ricevere abbastanza aiuto dagli adulti in materia di sicurezza online.

Ecco quindi che sono molti gli under 18 che credono di essere informati adeguatamente in merito ai rischi online: sono oltre la metà ad ammettere di inserire informazioni personali e sui social media.

Ma anche gli adulti ammettono le loro colpe, dichiarandosi per il 40% non informati sulla sicurezza online, tanto che il 19% ha sottolineato di essere stato vittima di phishing (in Italia sono il 32%).

La conoscenza è potere, ma da sola non è sufficiente quando si tratta di sicurezza online. I nostri risultati dimostrano che una preparazione parziale può essere molto pericolosa per i bambini. L’eccesso di sicurezza che abbiamo evidenziato nel report li espone a forti rischi di minacce online”, ha dichiarato David Emm, Principal Security Researcher Global Research and Analysis Team di Kaspersky “Per questo motivo, la formazione sulla sicurezza online deve essere ampliata per comprendere anche i pericoli legati ai contenuti e al tipo di attacchi a cui siamo esposti ogni giorno online. L’educazione alla sicurezza informatica non può essere rivolta solo ai bambini, ma deve essere estesa anche alle generazioni più adulte. Allo stato attuale, i genitori non parlano ai propri figli di sicurezza online o, se lo fanno, non sono in grado di aiutarli, perché non capiscono loro stessi le minacce. In questo momento, la situazione è insostenibile e abbiamo urgentemente bisogno di maggiore consapevolezza e di maggiore formazione”.