• Corse: 2
  • Cani incrociati: ND
  • Cani che hanno attentato ai miei polpacci: 3
  • Biciclette sul marciapiede: ND
  • Scontri evitati: 2
  • Monopattini: ND
  • Persone in monopattino insultate: almeno 10

Questa settimana sono riuscita a correre due volte, e non perché avessi chissà quale impegno.

Mi sono imposta di mettermi le scarpe e uscire a fare la tabella che il mio coach “amorevolmente” mi ha preparato… di nuovo. La maratona di New York è ancora lontana, ma visto che devo ricominciare da zero, tanto vale partire, che chi ben comincia è a metà dell’opera.

La corsa: amore e odio | Diario di una runner

Riparto con corsetta alternata a camminata. Il dolore al tallone è sparito. Merito delle cure di un centro serio e sicuramente dell’essere tornata alle mie solite scarpette supportive.

Basta esperimenti “fashion”…. Da oggi solo scarpe funzionali.

Ora si va a testa bassa dritti alla meta.

New York 2022. Sarà la volta buona?

Sicuramente troverò qualcosa nel mentre da correre, giusto per ricordare i bei tempi della gare. L’ultima mia gara competitiva credo sia stata proprio la Maratona di Londra nel 2019. E’ tempo di rifare incetta di endorfine e medaglie.

Vado per gradi. Sicuro una bella mezza, delle 10k, una Monza Resegone…. Chissà!

Giorni di tabella: Martedì, Giovedì e Domenica.

Martedì scorso avevo deciso di correre la sera post ufficio. In realtà per dirla tutta, avevo messo la sveglia all’alba… ma quando è suonata, era talmente buio e freddo fuori che ho rinunciato e ho spostato l’orario e continuato a dormire.

Quindi martedì, post ufficio, sono tornata a casa, mi sono cambiata e poi dritta in circonvallazione interna. Tra andare e tornare alla fine è stato divertente, anche al buio sui marciapiedi dove ho rischiato più di un frontale con biciclette senza luce… Senza parlare dei cani liberi o con guinzaglio talmente lungo che neanche il padrone riuscirebbe a riconoscerli.

A fine mese ritorna l’ora solare, nuovo incentivo per alzarsi all’alba e fare la tabellina. Confido su quello. Di correre in compagnia ancora non ne ho voglia.

Non sono per niente una “Morning person” di mio…. Figuriamoci all’alba in inverno mentre ricomincio a correre…. Potrei perfino darmi fastidio da sola.

Non escludo ritrovi di gruppo out of the blue last minute.

Domenica non ero sola quando sono uscita e sono stata proprio bene, al parco, il mio Marinai d’ Italia di cui da anni sono ormai il ras del quartiere. Conosco ogni angolo e ne ho visto l’evoluzione (o l’involuzione purtroppo) in questi dieci anni di allenamento alla “criceto”.

Certo, non il massimo soprattutto se si hanno parecchi chilometri da correre, ma ora che sto ricominciando e che nelle gambe non ho ancora troppo allenamento, il Marinai d’Italia è perfetto, soprattutto con i primi freddi, la nebbia e la pioggia che si svuota in un secondo e diventa una pista perfetta per gli esercizi. Due lati lunghi e due lati corti. Le ripetute e gli allunghi vengono che è una meraviglia. E poi è vicino casa.

Ieri 46 minuti di corsa no stop. Una conquista. Piano piano, molto piano, ma ho resistito anche se il sole era più caldo del previsto e ho passato gli ultimi 20 minuti a chiedermi perché avessi messo le maniche lunghe. Questo è il periodo del “cosa mi metto per correre?”

Per le scale e appena messo fuori il naso, si muore di freddo, poi comici a correre al sole e inizi a sudare. Ammalarsi è un attimo soprattutto se ci si ferma di colpo dopo aver sudato.

Consiglio di vestirsi a cipolla, a strati, all’occorrenza togliere il superfluo, coprirsi appena finita l’attività e non dimenticare la canotta termica che qualunque cosa, ripara la pancia e lo stomaco. Il che direi che è vitale.

Ok domattina ore 7.15 ritrovo all’arena. Magari mi riesco ad alzare!