Si parla sempre più spesso di green economy, per far riferimento a un nuovo modello economico che prevede un basso impatto ambientale in tutte le fasi di sviluppo. Per poterla mettere in atto è necessario fare un’analisi di quali sono i danni provocati dalla propria attività industriale e quindi inserire dei rimedi green che riducano l’impatto sull’ambiente.

Non tutti sanno che questo modello di business è sempre più applicabile anche nel mondo medicale.

Chirurgia per bambini: la rivoluzione del PLLA e i genitori sono più sereni

Un esempio è Leghe Leggere Lavorate, primaria  azienda italiana, specializzata nella produzione di componentistica conto terzi,  per la chirurgia ortopedica e l’implantologia dentale.

L’azienda ha sede a Buccinasco ed è una delle più importanti aziende italiane nella produzione di medical device conto terzi, con particolare riferimento ai distretti di trauma, estremità, dentale e spina.

Davide e Matteo Pizzamiglio ci raccontano quali sono le novità aziendali e come si applicano protocolli green in un’azienda che produce dispositivi medici

In che modo la vostra azienda adotta un modello di sostenibilità? Oltre ad avere affidato la nostra risorsa di energia ai pannelli solari che quest’anno  hanno prodotto oltre 200.000 kw, la nostra “green economy” si basa anche sull’utilizzo del materiale PLLA per la produzione di medical devices.(acido poli lattico naturale riassorbibile). Il PLLA fa parte delle bio plastiche, un copolimero eco friendly e bio degradabile, realizzato da materie prime naturali (riso, mais o barbabietola da zucchero) che è riassorbile dal corpo umano. Questa caratteristica rende inutile un secondo ricovero per la rimozione del mezzo di sintesi , che viceversa è obbligatorio fare con i prodotti  di derivazione mettalica. Per questo motivo, un medical device in PLLA è un’ottima soluzione per gli interventi di chirurgia ortopedica correttiva , esempio la chirurgia pediatrica , nella quale è prioritario evitare, al piccolo paziente, un secondo rientro in ospedale. La lavorazione del PLLA, inoltre, fa risparmiare energia perchè richiede dal 25 al 55% di energia in meno per la produzione. Il PLLA rientra quindi a tutti gli effetti nella famiglia delle bio-plastiche che hanno un impatto sociale positivo e favoriscono l’ambiente.  Negli ultimi anni si parla molto spesso di bio, salvaguardia dell’ambiente, sostituzione delle plastiche con materiale riciclabili. Anche nel campo medicale si sta quindi andando verso questa tendenza, con la ricerca di nuovi materiali. Il PLLA favorisce il paziente con le sue proprietà di riassorbimento dal corpo umano e con una riduzione degli effetti cancerogeni. Allo stesso tempo, favorisce l’ambiente perché prodotto da risorse rinnovabili, quali il mais – che è la più conveniente – la canna da zucchero, il riso, la barbabietola.

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Sempre più spesso si parla anche di chirurgia ortopedica rivolte al mondo veterinario. Quali sono le vostre esperienze nel settore? L’utilizzo della chirurgia ortopedica  in ambito veterinario, a livello mondiale, risale al 1943. Il primo animale ad essere curato per la riparazione di una frattura fu il cane nel 1943, e avvenne in un comune ospedale per esseri umani a Winterthur (CH). Nonostante questo, solo a fine anni ‘60, grazie alla fondazione della AO VET, si decise che anche gli animali avrebbero beneficiato dei progressi medici nel trattamento delle fratture. Da allora la chirurgia ortopedica in ambito VET ha preso sempre più piede, soprattutto negli Stati Uniti. A livello italiano, sfortunatamente, solo nell’ultimo decennio si è sviluppato in maniera consistente la sensibilità per la cura di fratture o patologie che richiedano la chirurgia ortopedica, ma non ancora a livelli d’oltreoceano. Le novità nel settore sono innumerevoli, basti pensare che, anche per i nostri amici a 4 zampe, sono previste protesi d’anca o di ginocchio. I dispositivi medici più utilizzati sono comunque placche e viti per la cura di fratture. Anche se, non tanto quanto sarebbe necessario. Il motivo che rallenta, soprattutto nel nostro paese, il ricorso a cure chirurgiche ortopediche risiede principalmente nei costi. Questi costi, come è chiaramente immaginabile, ricadono totalmente sul proprietario dell’animale che, molto spesso, non può permetterseli. La speranza, nei prossimi anni, è che sempre più assicurazioni si interessino del problema e che si inizi a valutare un’assicurazione sanitaria per i nostri animali da compagnia. La nostra azienda, ormai da più di dieci anni, è attiva come fornitore di dispositivi ortopedici impiantabili in questo settore, soprattutto per il mercato americano. Per noi non è stato difficile iniziare questa avventura in ambito VET in quanto avevamo accumulato molta esperienza nella produzione di dispositivi molto simili ma per il mercato umano. 

Quali sono le sfide future di Leghe Leggere per mantenere alti gli standard di sostenibilità? Lo scorso anno,nonostante si fosse  in piena pandemia, abbiamo dato il via al nostro piano di espansione che prevede la triplicazione degli spazi produttivi entro il 2022. Con l’ampliamento degli spazi e il conseguente inserimento di nuovi macchinari dobbiamo porre particolare attenzione alle nostre scelte salva ambiente. In prima battuta, andremo a potenziare il nostro sistema di pannelli solari, facendolo diventare la fonte primaria per l’energia elettrica oltre l’80%. (600.000  kw). Inoltre, i nostri sistemi di riscaldamento e raffrescamento funzionano con pompe di calore che ricavano l’energia dall’utilizzo delle acque di recupero, oltre ad un recupero di tutto il calore  che fuoriesce dalle griglie di raffreddamento dei  locali compressori, che propriamente filtrato , può essere usato come fonte di calore invernale. Rimane poi sempre molto importante il nostro utilizzo di materiali bio quali il PLLA che ci consentono una produzione salva energia e che sono biodegradibili.