Mentre mi avvicinavo al negozio Foot Locker di Corso Vittorio Emanuale, a Milano, vedevo un’enorme folla di persone, a prima vista quasi insuperabile. Sapevo bene cosa stava succedendo. Adulti e bambini, appassionati di basket, aspettavano l’arrivo del grande Kevin Durant, ala piccola (si fa per dire) degli Oklahoma City Thunder.

Kevin Durant

Kevin Durant

La sua divisa di gioco in vendita da Foot Locker

La sua divisa di gioco in vendita da Foot Locker

Vanessa di Probeat Agency, ufficio stampa di Foot Locker, mi ha aspettato sul retro, per facilitarmi l’entrata. Mi consegna il pass e siamo dentro. Kevin arriva quasi subito, batte il cinque a tutti. Lo sguardo è timido e sembra dire “sono tutti qui per me?“, con totale umiltà, che conferma il fil rouge dei grandi campioni.

E’ tempo di autografi e 10 baby fans hanno anche l’opportunità di entrare nella stanza al piano -1 allestita per una conferenza stampa. Le domande dei ragazzi sono frutto della loro passione. Qualche ragazzo, forse un po’ più emozionato gli chiede anche se è riuscito ad arrivare in NBA perchè era bravo o grazie a conoscenze. Lui ride, si va avanti. Tocca ai giornalisti.

Si parla di tutto, ma l’argomento principale resta il basket. Ci sono molti giornalisti di settore, e mi accorgo, che probabilmente sono l’unico a occuparmi di fashion. Non conosco nemmeno una regola del basket, penso ad una domanda, mi viene in mente. Ricordo che ci sono tre, o forse quattro giocatori italiani che giocano nella NBA. Mi interessa sapere cosa ne pensa. Mi risponde, dice che li ama, e che oramai il livello del basket europeo sta raggiungendo quello americano.

Il pass per i giornalisti

Il pass per i giornalisti

Palloni da basket della Nike

Palloni da basket della Nike

Parliamo di scarpe. Un collega gli chiede come mai questa volta ha deciso di indossare delle scarpe basse. “Normalmente usi sempre quelle alte, per i tuoi problemi alle caviglie, ti senti protetto ugualmente?Kevin ammette che era stufo delle scarpe alte, voleva cambiare e le tecnologie messe a punto da Nike gli permettono la stessa stabilità di una scarpa alta su una scarpa bassa.. e allora perchè non cambiare?

La conferenza finisce e Kevin firma qualche autografo ai colleghi. Inizialmente ci avevano detto che sarebbe stato difficile, ma l’animo del campione ha colpito ancora. F.A.

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