Il bracciale terapeutico è un dispositivo elastico a compressione graduata che rientra nella categoria dei vari dispositivi utilizzati per effettuare la cosiddetta terapia compressiva medicale, una terapia che si realizza applicando un dispositivo (un bracciale, una calza ecc.) che esercita una pressione controllata su una parte del corpo (solitamente un braccio o una gamba).

I dispositivi a compressione graduata (i più comuni sono le calze) comprimono le pareti venose e migliorano la circolazione del sangue e la circolazione linfatica; sono utilizzati nella prevenzione e nella gestione di problematiche che coinvolgono l’apparato circolatorio e il sistema linfatico (per esempio, trombosi venosa profonda, vene varicose, insufficienza venosa, linfedema ecc.).

Questi dispositivi, dovendo essere indossati per diverse ore al giorno, sono realizzati con materiali elastici, confortevoli e non irritanti; per esempio, il bracciale terapeutico Solidea è realizzato con poliammide (80%) ed elastan (20%); quest’ultimo è una fibra di poliuretano particolarmente elastica che quando è unita alla poliammide permette di ottenere filati resistenti, molto elastici, non infiammabili, resistenti alle muffe e ai funghi; i tessuti realizzati con filati di poliammide ed elastan vengono usati in ambito sanitario, sportivo, in corsetteria ecc.

Per quali problematiche è indicato il bracciale terapeutico?

Il bracciale terapeutico di Solidea esercita una compressione graduata decrescente 15-21 mmHg dal polso alla spalla, si adatta perfettamente all’arto superiore ed è particolarmente indicato in tutti coloro che soffrono di linfedemi a carico degli arti superiori.

Il linfedema è una serie condizione patologica caratterizzata da un accumulo più o meno consistente nei tessuti molli dell’organismo; solitamente interessa gli arti superiori e quelli inferiori anche se può colpire altre parti del corpo ed è conseguente a una lesione o un blocco del sistema linfatico.

Le cause che portano all’insorgenza di linfedema sono svariate; molto frequentemente interessa soggetti di sesso femminile colpite da tumore al seno e sottoposte a mastectomia parziale o totale e all’asportazione dei linfonodi ascellari; può inoltre manifestarsi in coloro che sono stati sottoposti a chirurgia per altre forme di cancro, come per esempio tumore uterino, tumore prostatico, melanomi, linfomi ecc.

Per quanto riguarda il grado di compressione, è compito del medico curante o dello specialista oncologo indicare quella che è maggiormente indicata per lo specifico caso. Il medico, inoltre, indicherà anche per quante ore al giorno è necessario indossare il bracciale; solitamente per un tempo non inferiore alle quattro ore, ma ogni caso fa storia a sé.

Nota – I bracciali e le calze a compressione graduato sono riconosciuti come dispositivi medici di Classe I e, conseguentemente, possono essere portati in detrazione in fase di dichiarazione dei redditi; a questo proposito si può chiedere consiglio al proprio commercialista, a un Centro di Assistenza Fiscale oppure a un Patronato.

Vi sono controindicazioni relativamente al bracciale terapeutico?

Il bracciale terapeutico è un interessante ed efficace dispositivo medico, ma esistono anche alcuni casi in cui è controindicato indossarlo; in particolare si deve evitare il suo utilizzo in caso di soggetti affetti da arteriopatia ostruttiva, gravi neuropatie, compressioni estrinseche sui vasi venose, insufficienza cardiaca non compensata, fibromialgia reumatica.