Robert infatti, dopo aver assistito a una serie di ingiustizie, decide di opporsi agli inglesi auto-proclamandosi Re di Scozia con il nome di Roberto I nel tentativo di liberare il suo popolo e la sua famiglia, e per farlo dovrà scontrarsi con Edoardo II (Billy Howle), Principe di Galles e figlio di Edoardo I Re d’Inghilterra.

 

Ad affiancare il re fuorilegge ci sono la sua sposa irlandese Elizabeth de Burgh, interpretata da una bravissima Florence Pugh, che ritrae Burgh come la donna perfetta dietro l’uomo, che dispensa consigli politici e nel mentre si prende cura del proprio figlio, facendosi amare da Robert con il tempo, e il suo fidato consigliere, nonché feroce soldato, James Douglas (Aaron Taylor-Johnson), che oltre al voler salvare la Scozia è deciso a rivendicare il possesso delle terre della sua famiglia.

Dal punto di vista storico, “Outlaw King” presenta diverse discrepanze con la realtà, una su tutte la cronologia dei fatti, qui compressa per rendere l’azione più rapida.

 

Inoltre, non viene prestata particolare attenzione al lato politico della vicenda se non nei primi attimi, quando viene costruita la cornice degli avvenimenti per permettere agli spettatori di capire il contesto generale.

Il punto di forza del film invece non sono i personaggi, bensì le scene d’azione, particolarmente crude e violente: ad esempio, la battaglia finale è stata resa con una particolare attenzione al territorio circostante e alla strategia di guerra, rendendo in questo modo con chiarezza la ferocia che ha caratterizzato quel particolare momento storico anche nella realtà.

Se la parte centrale è rallentata e non convince del tutto, tale difetto è perdonabile grazie proprio alla gloriosa battaglia finale che conquisterà tutti gli appassionati del genere.

“Sono certo che se mi venisse voglia potrei trarre dal girato una miniserie in tre parti. Perché ci sono molti personaggi, molta storia, ma al cinema si cerca di creare un film guidato da una narrazione che sia anche intrattenimento, con grandi interpretazioni”, ha dichiarato il regista David Mackenzie.

Presentato in anteprima mondiale al TIFF (Toronto International Film Festival), “Outlaw King” è stato accolto in maniera piuttosto tiepida dai giornalisti, che ne hanno criticato proprio la lunghezza eccessiva accusando un ritmo lento complessivo del film.

Il regista è quindi tornato in sala di montaggio per tagliare venti minuti di “Outlaw King” giusto in tempo per una seconda proiezione di gala al London Film Festival, e questa nuova versione definitiva, che sarà quella diffusa su Netflix, è decisamente migliore e più coinvolgente.