A partire da venerdì 8 gennaio, la serie tv “1992” sarà disponibile su La7: si tratta di un progetto che ha debuttato su Sky, riscuotendo successo di pubblico e critica, tanto in Italia, quanto all’estero.

La serie nasce da un’idea di Stefano Accorsi (che vestirà i panni di Leonardo Notte) ed è stata creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.

“1992” racconta la storia della fine della Prima Repubblica, causata nel 1992 dallo scandalo provocato dall’inchiesta di Tangentopoli, colpevole di aver creato un grande distacco tra popolo e mondo della politica, con una conseguente perdita di fiducia verso le istituzioni e i loro rappresentanti.

La serie è dunque caratterizzata da un forte sfondo politico e sociale, in cui si sviluppano le vicende personali e private dei personaggi, interpretati da Stefano Accorsi,Tea Falco, Miriam Leone, Guido Caprino, Domenico Diele, Alessandro Roja.

“1992” è dunque parte del palinsesto di La7, mentre sono già pronti i preparativi per girare la seconda stagione. Il sequel si intitolerà “1993”.

“I nostri protagonisti non sono i veri Chiesa, Di Pietro… Abbiamo incontrato magistrati, giornalisti, politici per farci un’idea e poi costruire grandi personaggi di finzione, archetipi, inseriti dentro il racconto: sono finti, la storia intorno a loro è vera. Usiamo i loro occhi, questo ci ha permesso una grande libertà, la possibilità di costruire personaggi doppi, sfaccettati, e di muoverci nelle faccende private. La complessità è sempre più interessante” racconta la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi.

I personaggi sono falsi, l’inchiesta è vera. Li raccontiamo senza esprimere giudizi. Sappiamo chi ha vinto e chi ha perso racconta il produttore.

“La cosa più importante è la scrittura. Il limite delle sceneggiature sono i personaggi piatti, buoni o cattivi, la serie lunga ti obbliga alla complessità. Gomorra ha aperto la strada, ma c’è la paura di turbare, invece alla fine della puntata devi dire: “Non avevo capito niente”. Bisogna farlo strano il cattivo, mai semplificare” spiega il produttore Lorenzo Mieli.