A cura di Erica Maglio

In tempi di crisi la nostalgia per il “tempo che fu” si fa sentire. Ecco che in reazione a questa insostenibile incertezza dell’essere, nasce qualcosa in grado di stabilire un legame tra presente e passato, una nuova tendenza che, a detta dei cool hunter, è diventata indispensabile per essere chic. Abiti, accessori, calzature, non proprio nuovi di zecca, diventano…vintage.

Ma cosa s’intende esattamente con il termine vintage? Letteralmente il vocabolo trae origine dall’espressione francese “l’age du vin” ovvero “l’annata del vino”, il cui significato è un po’ come il detto nostrano “gallina vecchia fa buon brodo”, ma attenzione non tutto ciò che è vecchio è vintage. La particolarità degli oggetti o degli abiti “d’annata” sta nel valore acquisito nel tempo per irripetibilità, culto e irriproducibilità e per aver fortemente influenzato abitudini e stili di vita. Il dizionario della moda definisce in modo molto profondo ciò che sta dietro a questa parola, riassumendone completamente il significato:

“Un fenomeno culturale. Un concetto sentimentale. Una tendenza trasversale che, invece di rivestire i panni della novità, indossa la memoria.

Mescolare capi vintage ad items contemporanei, oggi, significa soprattutto conoscere la storia della moda e saper interpretare i periodi e gli stili passati. Pezzi senza tempo quindi, indossati (un tempo) da grandi personalità come Maria Callas, Jackie Kennedy, James Dean, Elvis Prestley, grandi comunicatori idealizzati, arbitri assoluti di ciò che si chiama stile.

I couturier del passato avevano capito tutto: ognuno di questi personaggi era il futuro, a loro e per loro sono stati dedicati abiti e accessori considerati oggi veri e propri tesori vintage. Pensiamo per un attimo alla Bamboo Bag di Gucci, al foulard dipinto a mano di Courrèges, alle fantasie di Pucci, al petit robe noir di Audrey Hepburn, ai jeans strappati alla Bon Jovi, capi e accessori esclusivi, innovativi, originali, portatori sani di significato.

Un universo al quale da qualche anno, complice la nostalgia, non aderisce più solo la donna, ma attira anche l’uomo, che premia i gilet smanicati, le camicie scozzesi e i jeans a cinque tasche, un total look completo e dal sapore antico.

Tutto questo era presente lo scorso aprile al Next Vintage Show, una manifestazione tenutasi nel suggestivo Castello neoclassico di Belgioioso (PV) e che avrà un sequel ad ottobre con le tendenze vintage per la prossima stagione. Una scenografica location immersa nel verde che ha ospitato i collezionisti di tutta Italia, custodi, espositori e guardarobieri di molti tesori, sistemati in un sequenziale susseguirsi di spazi, più o meno grandi, allestiti all’interno delle stanze del castello, dove spuntano i ricordi e la voglia di indossare una storia, un’epoca.

Una carrellata di meraviglie impolverate, suggestivamente consumate appartenenti al secolo scorso: dagli anni Venti del Novecento fino ai mitici e controversi anni Novanta con un occhio di riguardo alla scena del pop e alle stampe optical degli indimenticabili Sixties.

Una manifestazione che ha riportato in vita importanti personaggi, più unici che rari, autori della moda di ieri, di oggi e di domani.