tea bubble

Se vedete in giro ragazzini con bicchieroni di plastica trasparenti pieni di un liquido super colorato con una grossa cannuccia e strane palline gommose sul fondo, tranquilli, non siete finiti in un fumetto manga, è solo il fenomeno Bubble Tea.

Com’è nato il Bubble Tea

Assomiglia tantissimo ai beveroni dei cartoni giapponesi, ma il Bubble Tea è stato inventato a Taiwan negli anni ’80. E come capita spesso per le idee geniali, è venuta per caso.

Si racconta che nella tea-house “Chun Shui Tang”, il proprietario del locale abbia fatto cadere per errore delle palline di tapioca nella bevanda tradizionale dell’isola, ossia tè shakerato con il latte e lo zucchero. Il sapore e lo strano effetto piacquero da subito.

Da lì, il tè con le bolle ha girato il mondo: prima con il boom in Asia, poi negli Stati Uniti e ora in Europa. Anche in Italia, soprattutto a Milano e a Roma, è ormai possibile bere un Bubble Tea in tante varianti colorate.

Su Instagram l’hashtag #bubbletea conta oltre 1,3 milioni di post.

Che cos’è il Bubble Tea

Innanzitutto il Bubble Tea non si beve soltanto, si mastica: è uno snack drink in piena regola. La sua forza sta proprio nelle “bolle”, quei pezzetti gelatinosi da masticare come chewingum. Le perle di tapioca.

Rispetto all’invenzione degli anni Ottanta sono state create decine e decine di varianti e combinazioni diverse ma la base rimane sempre quella: un tè shakerato con latte, sciroppo e perle di tapioca. Queste, risucchiate all’interno della cannuccia, esplodono in bocca.

Nei bubble tea bar più forniti i gusti sono praticamente infiniti e variano in base alla combinazione di diversi tè, bevande vegetali, sciroppi e topping.

 Cosa sono le perle di Tapioca?

La tapioca è un derivato della manioca, una radice che per molte popolazioni dell’Africa e del sud America rappresenta un’importante fonte di carboidrati, ma priva di glutine.

Per ricavare la tapioca dalla farina di manioca si grattugia e si macina la radice di manioca lavata e sbucciata, poi la si strizza ripetutamente lavandola con acqua fresca.

Scaldando l’amido su piastre di ferro bollenti si ottengono le minuscole palline glutinose, quelle che si trovano in commercio e che vengono vendute appunto come “perle di tapioca”.

Allo stato naturale sono insapori e possono essere aggiunte a bevande sia calde che fredde.

Perché si chiama Bubble Tea

In inglese significa letteralmente “tè con bolle” ma in realtà il nome è una storpiatura di boba, termine con cui i taiwanesi chiamano le perle di tapioca.

Meno accreditata la teoria per qui il Bubble Tea si chiami così per via del coperchio sferico che copre i bicchieroni di plastica con al centro la grande cannuccia, che in effetti assomiglia a una grossa bolla.

Oppure Bubble Tea potrebbe essere un richiamo alla Bubble Gum, la gomma da masticare con cui si fanno i palloncini.

Negli USA viene chiamato anche pearl milk tea, boba milk tea, boba juice o semplicemente boba ma la sostanza rimane la stessa.

Le basi del Bubble Tea

I migliori tipi di tè da utilizzare sono quelli che hanno un sapore robusto, come il tè nero o al gelsomino, ma anche matcha, verde, aromatizzato alla vaniglia, agli agrumi o ai frutti rossi. Molto usato anche il tè Oolang.

L’importante è che il sapore sia deciso perché il tè deve mantenere il suo gusto forte anche dopo l’aggiunta del latte e dello sciroppo.

Latte

Il latte migliore per preparare il Bubble Tea deve essere mediamente grasso, per aggiungere consistenza e cremosità alla bevanda. Il latte scremato o un latte vegetale troppo acquoso come quello di riso o di avena non vanno bene, quindi se non volete il latte vaccino intero, optate per il latte di cocco, di soia, mandorle o noci.

Topping

Al posto della tapioca spesso si utilizzano le cosiddette “popping boa” – perle trasparenti ripiene di sciroppi cremosi e dolcissimi, pronti a esplodere sul palato – oppure gelatine di frutta, frutta fresca, semi di chia o striscioline di gelatina dolce aromatizzata.

L’importante è che si depositino sul fondo del bicchiere per poi succhiarle e schiacciarle coi denti (non proprio il bon ton per eccellenza ecco).

Le calorie del Bubble Tea? Tante!

Inutile nasconderlo, il Bubble Tea contiene molto zucchero, coloranti, conservanti e additivi, e inoltre la tapioca è sì senza glutine ma ricca di zuccheri e ha un alto potere calorico (350 kcal per 100 g).

Se poi aggiungete gli sciroppi, il latte e i topping vari, si fa presto a capire perché un bicchiere da 200 ml contenga fino a 500 calorie!

Per venire incontro a un pubblico più salutista è stata inventata la versione meno calorica:

tolto lo sciroppo, tolta la tapioca e sostituta con semi di chia, solo tè matcha che è ricco di vitamine, minerali, polifenoli e il tutto shakerato con il latte di mandorle.

Bubble Tea: come prepararlo a casa

Per prima cosa dovete procurarvi le perle di tapioca, e le trovate facilmente online.

Ora dovete cuocerle.

Il consiglio è di seguire le istruzioni sulla confezione ma di base il procedimento è:

  • metterle in ammollo in acqua fredda mezz’ora
  • cuocerle fino a quando diventano traslucide (10/15 minuti) mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchino fra loro
  • spegnere il fuoco, mettere il coperchio e farle riposare una decina di minuti
  • scolarle e risciacquarle con acqua tiepida
  • immergerle in uno sciroppo di acqua e zucchero.

Ora preparate il tè che preferite, versatelo in uno shaker, aggiungete a piacere il latte – se volete la versione estiva mettete anche i cubetti di ghiaccio o direttamente del gelato – quindi shakerate e trasferite in un bicchiere alto dove avrete messo le perle di tapioca.

E ora gustatevi il vostro Bubble Tea rigorosamente con una cannuccia.


Fonte foto: RODNAE Productions da Pexels