Qual è il periodo in cui si ha più difficoltà nel vestirsi per una mamma? La gravidanza? Risposta sbagliata! Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare (se ancora non si hanno avuto bambini) è l’allattamento il momento più delicato per quanto riguarda l’abbigliamento.

Sì, è vero, dopo il parto il pancione non c’è più (o quasi). La silhouette torna piano piano a snellirsi e ad essere più facilmente “vestita”. Ma questo senza mettere in conto l’allattamento, almeno, questo per le mamme che desiderano allattare al seno. Un momento del tutto particolare per tutte le mamme, specialmente però se sono al primo figlio.

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Allattare è importante, è bello, gratificante ma allo stesso tempo faticoso, e anche stressante se non lo si vive con tranquillità e se non si hanno gli aiuti giusti (quest’ultimi sono FONDAMENTALI).

Vestirsi per allattare: quali sono le problematiche?

Prima di tutto, la montata lattea. Subito dopo il parto il seno materno inizierà a produrre sempre più latte, una volta avviato l’allattamento. Inizialmente “colostro”, il latte aumenterà piano piano fino (a volte) a diventare davvero tanto, con una montata lattea spesso “improvvisa”.

Insomma… a tutte le neomamme capita prima o poi di sperimentare la famosa macchietta di latte sulla maglia in stile “maglietta bagnata”. All’inizio dell’allattamento quindi, se il meteo ce lo permette, sarebbe opportuno vestirsi a strati. Una canotta elasticizzata, un altra canotta un pochino più larga o una t-shirt, e magari uno scaldacuore, una camicia o un cardigan (il primo potrebbe essere più comodo).

Altra “problematica” piuttosto delicata, sarà il pudore della neomamma, specialmente anche qui se alle primi armi. Potrebbe essere imbarazzante doversi denudare troppo davanti agli occhi indiscreti.

Vero che si può anche allattare a casa propria, in disparte con tutti i comfort, ma per esperienza sappiamo che la fame dei neonati non sente ragione, e alla prima strillata del piccolino in mezzo alla gente, non farete sempre tempo a tornare a casa prima che si verifichi l’allagamento (vedi sopra).

Anche se si è totalmente contrari all’allattamento in pubblico, potrebbe anche capitare prima o poi di dover allattare il bambino in un luogo nel quale non sarete soli. La vostra salvezza in quel momento, sarà proprio (a meno di avere un biberon di latte materno pronto, caldino e un neonato che accetta la tettarella) un abbigliamento comodo.

Una maglia scaldacuore oppure un top/maglia/tee da allattamento con apertura laterale o sotto il seno. Quest’ultime (le trovate da qualche brand specializzato nell’argomento) sono davvero una salvezza.

L’alternativa? Un maxi foulard per ripararsi dagli occhi indiscreti così come un maxi swaddle (teli di mussola multi uso per i bambini).

Infine, quando il bambino sarà un po’ più grande, bisognerà tenere ancora più conto della sua comodità. Da evitare: Le maglie troppo adereti, il maglione con scollo a V che sulla carta sembra comodo ma non lo è affatto, i maglioncini che perdono fibre o “pelucchi”. Quest’ultimi infatti potrebbero poi finire ella bocca del bambino. La lana o le materie sintetiche: molto aggressive a contatto dalla pelle delicatissima dei bambini piccoli.

Allattamento: come vestirsi

Sì a: camicie, top incrociato o scaldacuore, scolli ampi e morbidi, maglie e top oversize e per l’estate maglie e canotte elasticizzate.

Sì al reggiseno di allattamento solo se perfetto per il proprio seno e se di qualità. Non c’è nulla di più fastidioso del reggiseno di allattamento che si chiude male, che non si riesce ad aprire o al contrario che si apre da solo lasciando cadere le coppette assorbilatte (fondamentali duranti i primi mesi).

Se volete optare per il reggiseno di allattamento, investite in un modello di qualità e comodo. Non badate al prezzo, potreteste pentirvene molto presto.