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C’è stato un periodo, appena iniziato, che uscivo a correre tutti i giorni, era la mia fonte di energia e il modo per fare detox di tutto quello che di negativo assorbivo nell’arco della mia giornata.

Era un periodo particolare in cui avevo ripreso le redini di una vita lasciata per troppo tempo allo sbaraglio, senza obiettivi ben precisi e soprattutto avevo permesso a troppe persone di condizionarmi e di decidere per me. La corsa rappresentava una valvola di sfogo, un qualcosa che mi permetteva di decidere in totale autonomia il dove, il come, il quando. Finita una sessione di corsa mi sentivo libera, padrona della mia vita, pronta a ricominciare tutto da capo. Un po’ come mi succede adesso, anche se le distanze si sono allungate e le endorfine tardano ad arrivare.

Così tutti i giorni, giù dal letto, scarpine da corsa ai piedi e via verso quella che io amo definire e identificarmi, verso “la mia ora di intervallo di silenzio tutto mio indispensabile alla mia salute mentale”. Liberamente tratto dal libro l’arte di correre di Haruki Murakami, mantra e faro illuminante per menti sensibili, il libro che tutti i runner alle prime armi e non, dovrebbero leggere.

Corsetta mattutina senza aspettative, senza tabelle o particolari obiettivi da conseguire. Correre per il gusto di correre. Diverso il discorso, diventa quando si decide di iniziare a praticare la corsa amatoriale a livello agonistico. Quando decidi di preparare una mezza maratona, peggio ancora una maratona.

Li riconosci subito quelli che si stanno preparando per una gara, faccia concentrata a tratti sofferente, su quello che stanno facendo e andatura accelerata, spesso intenti a fare ripetute o allunghi, poco attenti a quello che li circonda, figuriamoci a salutare gli altri runners.

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In quel caso le uscite si fanno più mirate e strategiche. Nel mio caso, uscita tassativa e non cambiabile per alcuna ragione, la domenica mattina, non importa quali siano i programmi del weekend, la domenica ovunque io mi trovo, io esco a correre e poi in aggiunta al week end, due uscite infra settimanali.

C’è chi invece non rinuncia alla corsetta quotidiana.

Ma correre tutti i giorni fa poi così bene?

Al di là della forma mentale, da non sottovalutare è proprio l’aspetto fisico.

Correre è di sicuro l’attività sportiva più comune e diffusa, ma è al contempo, l’attività che logora maggiormente ossa, muscolatura e giunture. Quante volte capita di uscire e sentire dolori più o meno fastidiosi, diffusi tra gambe e piedi? A me quasi sempre.

Normale, perché la corsa è una tipologia di attività che sottopone a continue e costanti sollecitazioni l’articolazione del ginocchio, le ossa, in generale tutta la parte inferiore del corpo, così come stressa eccessivamente i polpacci e i tendini.

Al giorno d’oggi, grazie a costanti studio di settore e nuova tecnologia, è possibile alleviare ad eventuali danni grazie alla scelta di ottime scarpe da corsa tra la vasta gamma che le maggiori aziende di sport propongono costantemente, oppure ripiegare previo test/controllo ortopedico o in uno dei numerosi punti vendita specializzati, su solette realizzate ad hoc, per le scarpe, che assorbono gli urti e possono diminuire sensibilmente gli effetti collaterali.

Se si corre su lunghe distanze per tempi elevati, si fa un lavoro di resistenza. Da questo tipo di lavoro ci sono numerosi benefici per il sistema cardio circolatorio ma anche numerosi effetti negativi per i muscoli.

Discorso differente nel caso in cui al contrario, la corsa è di intensità elevata e di durata ridotta, meglio conosciuto come lo “sprinting”, attività che stimola la crescita muscolare, aiuta a bruciare il maggior numero possibile di calorie in poco tempo, si hanno benefici per l’apparato cardio circolatorio, al metabolismo basale e aumenta la capacità generale di lavoro. Questo tipo di esercizio è utile soprattutto a chi vuole correre una gara di velocità e non una maratona ad esempio. La sollecitazione agli arti inferiori, non cambia però nemmeno in questo caso, soprattutto se fatta tutti i giorni.

Morale, in conclusione, la corsa è in assoluto un tipo di attività decisamente molto invasiva per il corpo, questo è un dato di fatto, correre tutti i giorni potrebbe avere conseguenze per i tessuti delle gambe ed una elevatala predisposizione ad infortuni di vario genere più o meno gravi. Ma la corsa non faceva bene?

Per cercare di evitare danni e trarre maggiori benefici dalla corsa, ottima alternativa è quella di inserire una sessione settimanale di nuoto e/o bicicletta anche indoor, in questo caso ben vengano i criceti da palestra, io sono felicemente una di loro.

E se poi il non correre tutti i giorni e andare in astinenza da endorfine si ripercuote su capoufficio o colleghi di stanza, allora ben venga la corsa quotidiana e sia quel che sia, magari potrebbe essere utile, alternare attività veloce ad alcuni secondi di corsa lenta e soprattutto… condicio sine qua non... divertirsi sempre. (Scienze Politiche docet).