Creare-ideare… creativamente – con unicità – un vero e singolare discorso e linguaggio visuale: linguaggio che magari è il riassunto di amori-passioni che hanno a che fare con mondi davvero molto molto lontani tra loro… (anche fisicamente).

Pensiamo per esempio alla lontana-passione Asia, per poi spostarci dall’altra parte e parallelamente gioire, amare, condividere spunti piùpop” culture, quelli di un mondo e costume più occidentale.

Bea Bongiasca nel suo lavoro, decisamente spazia, sonda, ricerca e sperimenta, traduce e coglie…  trovando un unico e sfaccettato risultato: ovvero quell’opera gioiello, che è pura forma d’arte in primis e dove ogni pezzo è un mondo-realtà di fantasia in miniatura dove ciascuno può immergersi.

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Gioielli – i suoi –  dove i motivi e le ispirazioni racchiudono significati simbolici e dove le culture – molto diverse tra loro – dialogano.

Questa settimana per Focus On, il mio incontro è proprio con la bravissima designer italiana di gioielli che appena un anno fa (nel Novembre 2015) ha vinto il primo “Premio Giovani Imprese – Believing in the Future” proprio per la categoria gioielli.  Un premio creato da Fondazione Altagamma in partnership con L’Uomo Vogue, la Borsa Italiana e Maserati con lo scopo di promuovere le giovani promesse italiane.

Un percorso quello della Bongiasca – classe 1990 – sviluppatosi anche a Londra in quella meravigliosa fucina di talenti che è la Central Saint Martins dove si è laureata -nel 2013 –  con lode in Jewellery Design.

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Gioielli made in Italy, realizzati a mano e un percorso creativo con il suo brand che ho voluto che lei stessa raccontasse questa settimana.

Beatrice partiamo facendo un piccolo passo indietro. Mi racconta come nasce il suo amore per i gioielli e il suo percorso di studi alla Central Saint Martins di Londra? Come ha iniziato e che ricordi ha del periodo londinese? Il ricordo più bello che mi lega a Londra è indubbiamente l’aria internazionale che si respira: durante il mio percorso di studi ho avuto la possibilità di conoscere persone provenienti da qualsiasi parte del mondo. La Central Saint Martins offre la possibilità di frequentare alcuni corsi nel periodo estivo durante il Liceo: il primo anno offre un percorso di studi generici dandoti la possibilità di valutare e scegliere tra alcuni macro indirizzi. Ho scelto il corso di design del gioiello perché tra tutti lo trovo più manuale e creativo.

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Perché questo suo amore per l’Asia e la cultura Pop, per lei quasi due “fari” e punti di riferimento per la sua ispirazione? Sono sempre stata affascinata dall’Asia e dalle esperienze che ho vissuto attraverso i numerosi viaggi. La fusione tra il gusto e le tradizioni di un Paese a noi così lontano ma che io conosco ormai molto bene, lo stile pop e quello occidentale non poteva non verificarsi: vivendo per la maggior parte dell’anno in Europa sono quotidianamente influenzata anche dalla nostra cultura.

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Qual è invece l’aspetto che sta dietro ai suoi gioielli e il messaggio che vuole trasmettere e l’ispirazione della sua collezione? La nuova collezione di gioielli ‘Floricultural’ è ispirata al linguaggio segreto dei fiori giapponese. Regalare i miei gioielli è come regalare dei fiori a una persona cara: ogni gioiello riporta una piccola e discreta incisione, ad esempio il giglio tigrato indica prosperità, l’heliconia unicità e il caprifoglio legami d’amore.

 Il gioiello come forma d’arte, come racconto, come simbolo e perché no come incontro e dialogo tra più culture. Chi sono le donne che scelgono i gioielli Bea Bongiasca?  Personalmente non associo un consumer target alle mie creazioni, la mia più grande aspirazione è vedere i miei gioielli indossati da più persone ognuna caratterizzata da stili diversi. 

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A Novembre 2015 lei ha vinto il primo “Premio Giovani Imprese – Believing in the Future” per la categoria gioielli. Si tratta di un importante riconoscimento nato con lo scopo di promuovere le giovani promesse italiane. Come ha vissuto questo momento? Sono stata onorata di ricevere un riconoscimento del genere da Altagamma, una delle fondazioni più prestigiose, sinonimo del lusso italiano. È interessante che tra i settori creativi anche la gioielleria venga riconosciuta come polo a sé stante e quindi incentivata nello sviluppo delle imprese italiane.

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Se dovesse definire se stessa e il suo stile in 3 parole? Contemporaneo, Vivace e imprevedibile.

Quali sono i suoi prossimi progetti? Ho in mente un piano di espansione e rafforzamento del mio e- shop recentemente aperto quest’estate, attraverso partnership o special items in vendita ad hoc in esclusiva su questo canale.