Cucinare per curare l’anima o almeno ridurre lo stress giornaliero e ritrovare un po’ di serenità? Sì, si chiama cooking therapy ed è la “medicina alternativa” più efficace del momento. Basta guardare la quantità di programmi tv, riviste e approfondimenti dedicati al mondo culinario, alle ricette, ai grandi chef e ai loro ristoranti.

Ma per iniziare questa terapia non è necessario essere chef stellati, basta stare nella cucina di casa propria e dare spazio alla fantasia.

Il presupposto di base è che cucinare (e gustare i piatti preparati) allevia dolori e sofferenze sia fisiche che mentali e aumenta l’autostima. Cucinare per se stessi ma soprattutto con e per gli altri scioglie tensioni, mantiene concentrati, allontana stress e pensieri negativi, mette in moto i sensi.

Quando l’umore è a terra e vogliamo mangiare qualcosa che ci tiri su, è meglio imparare a indirizzare positivamente la voglia di comfort food e trasformarla in cooking therapy per ottenere cibo per l’anima. “Una terapia per distrarsi, per aumentare la manualità, allontanare la depressione, dare sfogo alla creatività, reintegrarsi, fraternizzare” spiega la psicologa Veronica Turchetta.

In alcune università e centri di riabilitazione, la Cooking Therapy è già ampiamente utilizzata su pazienti affetti da disturbi ossessivo – compulsivi, disordini alimentari e depressione.

La teoria sta infatti prendendo piede tra gli psicologi più all’avanguardia: in tempi in cui i disturbi legati all’alimentazione sono molto diffusi e il “binge food” (da BED Binge Eating Disorder – Disturbo da alimentazione incontrollata) è utilizzato come frequente valvola di sfogo, cucinare per se stessi e per gli altri può diventare una sorta di terapia perché ci si sazia cucinando.

Cucinare ci fa sentire utili e positivi, ci distrae dal disagio e dai problemi, aumenta la creatività e allena la manualità e la memoria.

Inoltre cucinare favorisce i rapporti sociali e familiari e rafforza i legami affettivi, come anche l’intimità nella coppia: la Cooking Therapy infatti secondo una ricerca italiana racchiude in sé tutti gli elementi di seduzione, riuscendo a fondere in un solo momento stupore (62%), coinvolgimento (55%) e stimolazione dei sensi (48%).

Insomma, arrivare a casa la sera e porsi la classica domanda “e ora? Cosa cucino per cena?!” dovremmo riuscire a non intenderlo solo come un altro obbligo da aggiungere a una giornata già piena di impegni e pensieri, ma come un momento di svago e di salute fisica e mentale.

Ma siccome sappiamo che un conto è dirlo ma un altro è farlo, ci vengono in aiuto alcuni corsi pensati proprio per rendere la cooking therapy un vero svago al 100%, approfittando dell’esperienza di chef regionali e di pacchetti vacanze compresi.

Lo chef diventa così anche un po’ psicologo e insegna a rilassarsi tra i fornelli. Dove? Ecco alcuni esempi e le informazioni più pratiche:

Montebelli Agriturismo e Country Hotel di Caldana (Grosseto) propone il suo corso di cucina dedicato alla gastronomia toscana. La scuola di cucina di Clarence, dedicata ai piatti della tradizione regionale, impegna gli aspiranti cuochi per 3 ore al giorno, per ben cinque giorni. Il prezzo è di 255 euro e le lezioni possono essere organizzate su richiesta

Il rinomato risotto alla rosa del Montebelli Resort
Il rinomato risotto alla rosa del Montebelli Resort

Tutto il sapore della cucina umbro-toscana con il corso proposto dal Ristorante Antica Posta per Cortona 1745 di Antico Casale di Montegualandro e Spa di Tuoro sul Trasimeno (Perugia). Il corso è diviso in due lezioni, di tre ore ciascuna, che si svolgono in due mattinate, con degustazione finale dei piatti preparati. Il costo di partecipazione alle sei ore di corso è di 180 euro a coppia o 120 per una persona. Qui gli aspiranti chef possono anche soggiornare, durante il corso, con una tariffa speciale a partire da 90 euro a suite.

anticocasale

In Alto Adige, tra influenze mediterranee e ispirazioni mitteleuropee, gli chef del Belvita Hotel Alpenschlössl & Linderhof di Cadipietra in Valle Aurina (Bolzano) mettono a disposizione le loro abilità per un corso di cucina specificatamente sudtirolese. Gli allievi si trasformano per un giorno in assistente gourmet degli chef in cucina e il prezzo del corso è di 49 euro a persona.

Il ristorante del Belvita Resort
Il ristorante del Belvita Resort

La freschissima cucina ligure è protagonista del corso che si tiene a La Francesca Resort di Bonassola (LaSpezia) con lo chef del ristorante Rosadimare. Proposto a 50 euro a persona, si svolge il sabato o il lunedì mattina su richiesta con un minimo di 4 partecipanti.

La terrazza del ristorante Rosadimare
La terrazza del ristorante Rosadimare