A cura di Fulvio Aniello

 

Il motto della nostra scuola è “Oltre il Genio”. Questo vuol dire che per noi la creatività, nel campo dell’abbigliamento,  è rappresentata dai vestiti e quindi la genialità è inquadrata in qualcosa di concreto. Questa è la filosofia del nostro istituto fondato nel 1934 e che, in oltre 75 anni di storia, è stata seguita da circa 70 mila studenti.

L’anima dell’Istituto Secoli è un’anima concreta tesa al risultato finale, l’abito. Come faccio a comprendere se una persona è creativa nel nostro campo? Devo vedere le sue creazioni ovvero i vestiti da lui creati. Tutto il resto è impalpabile.. Ecco perché secondo noi una scuola di moda deve insegnare a fare i vestiti, perché questo è l’unico modo per dare la possibilità di esprimere la genialità.

Stefano Secoli

Stefano Secoli, Presidente Istituto Secoli

Cosa ha unito fin dal principio la famiglia Secoli alla moda? Questa è una storia infinita.. Mio padre ha iniziato questa attività di formazione non come formatore ma come organizzatore. Successivamente si è appassionato al mondo della sartoria e nel 1934 ha cominciato ad organizzare dei corsi a Treviso e a Venezia per una antichissima scuola di Torino. Insieme alla formazione, Carlo Secoli, in quegli anni organizzava dei servizi per i sarti che potevano comprare direttamente a scuola tagli di tessuto e figurini. Dopo la guerra si è trasferito a Milano e ha rilevato il metodo di taglio della scuola di Torino, che intanto aveva chiuso a causa della morte del fondatore, evolvendo questo metodo sartoriale in un metodo basato sulla modellistica industriale. Questo ha portato ad una presenza costante dei nostri studenti nelle aziende di abbigliamento che cercavano modellisti. Stesso discorso è avvenuto per tutte le figure tecniche che ruotano attorno al processo di realizzazione di un capo.  In anni in cui lo stile era ancora legato solo all’alta moda, l’Istituto Secoli organizzava corsi legati alle necessità dell’industria dell’abbigliamento. Lo stile si è unito all’industria solo successivamente, intorno alla fine degli anni ’60, quando anche la borghesia ha cominciato ad aumentare la propria capacità di spesa e a richiedere capi d’abbigliamento più ricercati da allora dando impulso al prett a porter il business della moda che è ancora oggi punto cardine per l’economia del nostro paese. Da quegli anni in poi  l’Istituto ha evoluto la propria offerta formativa al fine di esaustire la nuova richiesta delle aziende quella di “modellisti-stilisti” ovvero tecnici con grande sensibilità creativa disposti alla continua evoluzione e ricerca.

Se la moda è così importante per il nostro paese, perché non esistono delle valide alternative di formazione statale? Per le scuole statali c’è un problema di insegnamento per quanto riguarda i corsi specializzati come possono essere quelli della moda. È ovvio che se devi insegnare delle cose concrete, devi essere costantemente aggiornato, con la capacità di migrare informazioni dal settore industriale. Per le scuola statali ci sono impedimenti di tipo burocratico, come concorsi, titoli di studio, ecc.. che rendono più
difficile scegliere chi ha le capacità giuste per insegnare. Un esempio è rappresentato dai modellisti. Attualmente esistono davvero pochi modellisti laureati.. e senza questo titolo è difficile che possano
insegnare in istituti statali. Vedo più concrete le possibilità di formare profili, sempre legati al settore moda, ma dal punto di vista manageriale.

Come scegliete i vostri docenti?Per diventare docente dell’Istituto Secoli bisogna compiere un percorso abbastanza simile a quello universitario. Deve essere un ex studente, deve aver maturato un po’di esperienza esterna, deve avere passione e deve fare minimo due anni di assistenza.

Quali sono i punti di forza che trasmettete agli studenti e quali caratteristiche devono avere? Secondo noi c’è un difetto di fondo nel pensare che la creatività si esprima attraverso un disegno. Questo è vero in tanti campi, ma non nel nostro. Quindi ritorno al concetto iniziale. La creatività viene espressa attraverso gli abiti. La nostra missione è quella di insegnare a questi ragazzi come esprimersi, dunque come realizzare un vestito.  Come dote naturale è evidente che lo stilista debba essere creativo, ma questa è una dote che noi possiamo aiutare ad affinare dandogli gli strumenti per realizzare. Non dobbiamo dimenticare che l’abbigliamento è fatto da una realizzazione, da un materiale, quindi tessuti, è fatto da accessori.. e tutte queste conoscenze insieme ti permettono poi di esprimerti.  Se uno arriva solo al disegno non dice niente..  Il disegno serve a comunicare le idee ma nel nostro settore non è l’espressione di creatività.

Qual è la qualità maggiore che deve avere uno studente dell’istituto Secoli e quali sono le reali possibilità di sbocco professionale? La qualità maggiore è senza dubbio la passione.  Questo è fuori discussione, nel nostro settore sfonda chi ha passione. Per quanto riguarda gli sbocchi professionali, c’è un alto tasso di richiesta dei nostri studenti. Normalmente riceviamo circa mille offerte di lavoro all’anno, purtroppo nel 2009 sono calate sensibilmente a causa della crisi, spero che nel 2010 con la ripresa che tutti ci auguriamo si ritorni al nostrostandard di offerte di lavoro.