Basato sul caratteristico sci-fi famoso in tutto il mondo, è arrivato al cinema Ghost in the Shell, un film ambientato nella società di un futuro non troppo lontano in cui il confine tra uomo e tecnologia è sempre più labile.

Dal manga al film

Diretto da Rupert Sanders, Ghost in the Shell è la versione live-action del manga giapponese di Shirow Masamune, da cui era già stato realizzato un film d’animazione. Eroina del film appena uscito è una atletica e combattiva Scarlett Johansson che veste i panni de Il Maggiore, un ibrido tra un umano e un cyborg unico nel suo genere, che guida una task force d’elite chiamata Sezione 9 e si occupa di operazioni speciali. Devota al suo ruolo nel combattere gli estremisti e i più pericolosi criminali, la Sezione 9 si troverà di fronte a un nuovo nemico che cercherà di usare la tecnologia come arma di distruzione.

La tecnologia che distrugge

Ghost in the Shell è da considerarsi un film filosofico che vuol far riflettere il pubblico sull’uso distorto della tecnologia. Nella pellicola, infatti, viene mostrato cosa potrebbe accadere se una tecnologia assolutamente rivoluzionaria dovesse cadere nelle mani sbagliate: potrebbe provocare distruzioni immense. Nel futuro di Ghost in the Shell, i criminali possono non solo entrare nel vostro conto in banca, possono anche accedere ai vostri ricordi e controllare il vostro comportamento. Cyber-terroristi che non sembrano così lontani dal nostro presente. In un mondo in cui l’informazione domina la scena, la chiave per la sopravvivenza è proteggere la privacy.

L’importanza dell’identità

In definitiva, Ghost in the Shell piuttosto che essere una storia sulla paura del futuro, è un film su come trovare la propria strada in un futuro sempre più complicato. Quello che il regista vuole comunicarci è che la tecnologia non può ignorare l’anima. “La nostra personalità continuerà comunque ad esistere in qualche forma” sostiene Sanders. Il personaggio del Maggiore subisce una delicata metamorfosi, un processo di comprensione e adattamento a ciò che le è successo, nel bene e nel male. Eccolo qui il messaggio: chiunque siamo e qualsiasi cosa ci sia accaduta è proprio quello ciò che ci ha forgiato. Ed è questa la nostra forza e il nostro potere.