Il padel, noto anche come paddle, è una disciplina sportiva che richiama molto da vicino il tennis, sebbene le differenze tra i due sport non manchino. In particolare, le differenze riguardano la battuta, il tipo di racchetta e pallina utilizzate, e il campo, il quale nel padel risulta più piccolo e delimitato da pareti in vetro o altri materiali.

Divertente e adatto a tutti, il paddle offre la possibilità di divertirsi facendo della salutare attività fisica, ma non è esente da infortuni di vario genere e di diverso livello di gravità. Indipendentemente dal livello di gravità, è fondamentale non trascurare il problema e contattare prontamente un medico per sapere cosa fare e come comportarsi. Questo, a seconda dei casi, potrà consigliare l’uso di prodotto di automedicazione, ghiaccio e riposo oppure, in situazioni gravi, potrà indirizzare il paziente al pronto soccorso affinché riceva il prima possibile le cure necessarie.

In questo articolo, dopo una breve panoramica sui principali infortuni del paddle, vi forniremo alcuni consigli utili per affrontare la situazione in modo corretto.

Padel: infortuni più comuni

Il padel non è uno sport pericoloso. Nonostante questo, il rischio di infortuni è presente, soprattutto quando non si effettua un’adeguata sessione di riscaldamento, non si indossano gli indumenti giusti, non si conosce la tecnica in modo adeguato o non si ascoltano i segnali provenienti dal proprio corpo.

Tra gli infortuni più comuni, non solo tra chi pratica questo sport a livello agonistico, ma anche tra i dilettanti, rientrano:

  • distorsioni della caviglia e del ginocchio;
  • lombalgie;
  • tendiniti, le quali interessano in particolare i tendini del gomito, del polso, della spalla, del polpaccio e il tendine d’Achille;
  • lesioni ai muscoli.

Non è da escludere inoltre il rischio di fratture derivanti da colpi o cadute.

Tipologie di infortuni nel paddle

Gli infortuni del paddle possono essere di tipo accidentale, dunque non propriamente prevedibili, oppure dipendere da:

  • sovraccarico, causato da una scarsa resistenza di tendini e muscoli;
  • preparazione inadeguata prima dell’inizio della partita;
  • tecnica scorretta, la quale porta ad effettuare movimenti errati e, di conseguenza, espone a lesioni, traumi e infortuni;
  • scarsa idratazione.

Per prevenire gli infortuni è dunque necessario sottoporsi a un’adeguata preparazione fisica, rinforzare tendini e muscoli, effettuare almeno cinque minuti di riscaldamento prima di iniziare a giocare, apprendere bene la tecnica, facendosi seguire da un allenatore esperto, e idratarsi in modo adeguato anche durante le diverse sessioni di gioco.

Cosa fare in caso di infortunio

Se, nonostante tutti questi accorgimenti, si subisce un infortunio, è necessario, per prima cosa, sospendere immediatamente la partita e segnalare la propria condizione.

Mentre in caso di trauma lieve il riposo, abbinato a prodotti di automedicazione e l’applicazione di ghiaccio, può essere sufficiente per una rapida e perfetta ripresa, in presenza di dolore intenso, movimenti difficoltosi, scricchiolii, gonfiore accentuato, ematomi estesi o modificazione della forma della zona che ha subito il trauma è fondamentale contattare immediatamente il medico e seguire le sue istruzioni.