Come è nata l’idea di dare vita al brand Nude Project?  Avevamo 18 anni, ci siamo conosciuti all’università e abbiamo iniziato producendo magliette per dei nostri amici, investendo circa 300 euro a testa. Tramite i social network ci siamo fatti conoscere, fino a quando non è arrivato il momento in cui abbiamo capito di poterne fare un business più importante, vivendo di questo.

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Quale progetto avevate prima di questo? Cosa studiavate all’università? Studiavamo marketing. Quando il progetto Nude Project ha cominciato a diventare sempre più importante abbiamo iniziato ad avere dei dipendenti e ci siamo resi conto che non aveva senso avere delle persone assunte mentre studiavamo altro, quindi hanno preso la direzione attuale lasciando gli studi.

Come avete fatto a capire qual era il prodotto su cui puntare? Abbiamo iniziato facendo maglie e felpe con delle stampe molto semplici per gli amici. Il tutto si è poi concentrato sulla comunicazione: visto il periodo covid abbiamo preferito puntare sui social network. Successivamente con la crescita del brand abbiamo deciso di lavorare sulla qualità del tessuto, sui tagli e sul tipo di stampa da applicare e in breve tempo siamo passati da 18 a 80 dipendenti.

Perché avete scelto Milano come primo negozio fuori dalla Spagna? Perché gli italiani e spagnoli sono cugini! E poi perché guardando i dati ci siamo accorti che il 40% del nostro business è in Spagna e il 60% è verso paesi internazionali, e tra questi l’Italia è uno dei paesi più forti.

Nude Project

Quale sarà il prossimo passo? L’Italia è un test pilota. Se funziona in Italia pensiamo di avviare un’espansione in tutta Europa già per il prossimo anno.

So che c’è un progetto che riguarda alcune collaborazione con degli artisti. Come vengono scelti questi artisti? Sin dall’inizio lo slogan del brand è stato “by artists for artists” e questo comporta che siano stati gli artisti stessi ad avvicinarsi al brand; queste collaborazioni sono nate per volontà degli artisti e gli artisti sono anche coloro che influenzano gli influencer. Da qui si è creato tutto questo meccanismo. Il punto focale è quello di voler creare delle emozioni nella gente per dare ai giovani il coraggio di seguire le proprie passioni.

Che consiglio date ai giovani per cercare di seguire le proprie passioni? Il segreto per noi è stato quello di provare cose differenti per capire cosa ci piaceva. Una volta trovato ciò che piace e ciò che è in linea con i desideri di una persona, non contano più le ore lavorate, perché quando si fa ciò che appassiona lo si fa con piacere e i risultati arrivano. L’idea è quella che Nude Project non sia solo una marca di abbigliamento, ma un mood, un insieme di storie che racconti qualcosa di più vasto. Adesso c’è la collaborazione con Playboy, un brand che stimiamo molto, in quando racconta un mondo che è molto coerente e coeso.