Stando a quanto riportato dal sondaggio amusi, il cibo è lo strumento attraverso il quale il padrone è convinto di viziare il proprio cane.

GUARDA ANCHE: JAMPY, il brand di wellness sostenibile pensato per il tuo cane

Con il cibo si pensa di viziare il proprio cane e sono gli stessi padroni a pensare di essere troppo accondiscendenti con l’amico a quattro zampe, sentendosi poco autoritari. La verità, però, è che i padroni sanno essere molto fermi in decisioni e comandi, aspetto che li rende dei perfetti pet parent.

amusi

Il sondaggio condotto da amusi, brand made in Italy che si occupa di prodotti per la nutrizione e il benessere del cane, mette in rilievo come il 51,8% degli italiani sia realmente convinto di viziare il proprio cane credendo di “dargliela sempre vinta” con abitudini “sbagliate”; la realtà è però ben diversa, poiché gli italiani sono dei bravi padroni, a volte anche troppo severi.

“L’alimentazione non va usata come una coccola, è uno degli errori principali nella relazione cane-padrone. Non è così che lo gratifichiamo: è possibile premiarlo con uno snack o una ricompensa particolare se “ha fatto il bravo”, ma anche in questo caso è bene agire nella giusta misura, sia per evitare di farlo ingrassare, sia per garantirgli quell’appagamento che la sua natura richiede” spiega Costanza Delsante, veterinaria e consulente di amusi.

Parlando di crocchette, gli italiani di dividono in due: da una parte ci sono quelli che comprano sempre le stesse, senza temere che il cane si annoi, mentre dall’altra ci sono i padroni che preferiscono far scoprire al proprio cane sapori nuovi, cambiando spesso gusto.

amusi

“L’amore per il proprio caneconclude Costanza Delsante – passa anche dalla consapevolezza che le regole servono per una convivenza pacifica e una buona educazione. Riempire di coccole e ridurre a zero le regole sono due fattori assolutamente controproducenti: la relazione cane-padrone si basa su di un rapporto gerarchico in cui l’uomo è l’elemento dominante. Le coccole sono segnale di gratificazione, di affetto, e devono essere un premio per un atto positivo. Troppe tenerezze possono disorientarli, perché non ne capirebbero il motivo. Gli animali domestici hanno bisogno di sapere chi è la guida del branco e soprattutto devono avere un linguaggio comune con cui comprendersi a vicenda”.