Sanremo 2023 verrà ricordato per molte cose e non sarà per il monologo della Ferragni. Oltre al bacio appassionato del marito (Fedez) della co-conduttrice più attesa del Festival di Sanremo con Rosa Chemical, oggi si riflette molto su quella finalissima di soli uomini.

La prima donna della classifica si trova al sesto posto, ed è Giorgia, con una bella canzone, certo, che però non convince abbastanza.

Eppure Chiara Ferragni ce l’ha messa tutta. Da quel “Pensati Libera” sulla stola Dior all’ultimo completo Schiaparelli con corsetto dal ricamo a forma di addominali come denuncia e caricatura agli stereotipi di genere, l’imprenditrice digitale si è messa totalmente al servizio dell’empowerment femminile, a colpi di look.

Chiara Ferragni: la scelta degli abiti di Sanremo dietro “le quinte”

Maxi collana a forma di utero, abiti naked con ricami o body painting e messaggi degli haters ricamati sull’abito Dior, piaccia o no, è innegabile, qualcosa ha funzionato!

Chiara Ferragni vera femminista di Sanremo?

Chiara che asfalta tutti a colpi di like e che si prende la scena sempre e comunque, potrebbe in realtà non essere stata l’unica voce potente di questa 73 esima edizione del Festival di Sanremo. Molto applaudito sul palco dell’Ariston anche il discorso di Chiara Francini sulla maternità – o la mancata maternità – e i sensi di colpa che attanagliano sempre e da sempre le donne. Che esse decidano di privilegiare la carriera, o non.

Parlando di Donna, di Maternità e di Femminilità, sorprende che uno dei messaggi più potenti seppur sottile di questo Sanremo 2023 non sia stato colto nel modo giusto: quello di Levante con la canzone “Vivo”.

Il messaggio di Levante con la canzone “Vivo”

Il tema del brano della cantautrice è proprio quello della depressione post-parto, o quanto meno della condizione di dualità e smarrimento che attraversano praticamente tutte le neo madri, anche quando non toccano la depressione. Un “buio”, quello di cui parla Levante, dal quale si fa fatica ad uscire, proprio perché legato ad un momento della vita allo stesso tempo bellissimo quanto alienante.

Della maternità si parla molto, del post-parto e della condizione quasi “bipolare” che abita in molte donne, invece troppo poco.

Il dover e voler accudire una nuova vita, desiderata, custodita nel cuore prima, nel grembo poi e infine tra le braccia in continua lotta con il desiderio di riappropriarsi del proprio corpo è una lotta intima e interna che abita moltissime neo-madri che non sanno più chi sono veramente, in balia degli ormoni.

L’essere madre in contrapposizione con l’essere donna, e libera.

Il manifesto della madre e donna di Levante

Lo dice anche in diverse interviste la stessa cantautrice siciliana. La cosa più difficile dopo aver messo al mondo un figlio, è riappropriarsi del proprio corpo. E Levante lo fa in modo drastico, come per lasciare un segno, un messaggio. Lo fa anche visivamente con un cambiamento che rimane eloquente per vari aspetti.

Abbandona la sua lunga chioma nera e i colori mediterranei per un biondo caldo tingendo anche le sopracciglia, visivamente diventando quasi l’alter ego di sé stessa.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da L E V A N T E (@levanteofficial)

Un cambiamento netto che però, non le viene perdonato in rete nonostante lei stessa lo giustifichi nella propria canzone “Vivo come piace a me”.

E nonostante lo canti, deve anche giustificarsi e raccontare di averlo fatto, semplicemente, “per sé stessa” nonostante le preghiere altrui di “tornare in sé”.

E mentre applaudiamo gli outfit (stupendi) a tema femminista, non ci rendiamo conto che il messaggio vero, potente, universale, è proprio quello di Levante.

Levante donna, madre, cantautrice, femmina, libera.

Libera di tingersi i capelli di biondo, rosso, arancio. Libera di svincolarsi di tutto il resto, e diventare sé stessa. Libera di riappropriarsi del proprio corpo, del proprio aspetto, della propria vita non diventando per questo meno madre, meno donna, meno artista, meno Claudia.