L’ansia da prestazione in bambini e adolescenti è un problema reale che molte famiglie si trovano ad affrontare, soprattutto alla vigilia di un esame, una verifica o un’interrogazione.

Inappetenza, fatica a prendere sonno, agitazione, improvvisi mal di pancia o altri dolori la mattina della prova: se questo scenario ti fosse familiare, potrebbe trattarsi di ansia da prestazione scolastica.

Questo disturbo spesso impedisce ai ragazzi di esprimere appieno le proprie potenzialità, e può essere d’intralcio all’apprendimento stesso, in quanto lo studente potrebbe addirittura sentirsi troppo ansioso per andare a scuola in certi giorni.

A volte, l’ansia da prestazione può sfociare in un vero e proprio disturbo psicologico: se tuo figlio ha un improvviso calo del rendimento, si isola dai compagni di classe e cerca di evitare la scuola per non dovere affrontare situazioni ansiogene, è il caso di rivolgersi a uno psicologo o a un medico.

Tuttavia, anche le forme più lievi non vanno ignorate: vediamo come puoi affrontare insieme a tuo figlio questo problema.

Mantenere una routine di studio

Costruirsi una routine di studio regolare, con orari e luoghi precisi per studiare e sessioni di studio sempre della stessa durata può essere di grande aiuto per alunni e studenti ansiosi. Il segreto è la costanza: mantenere la stessa routine sia prima di esami o verifiche sia nei periodi più calmi quando non si profila una prova aiuta a rafforzare le conoscenze e a mantenere la concentrazione e la tranquillità.

Aiutarlo a responsabilizzarsi, invece che studiare al suo posto

Durante gli anni della scuola è importante per i genitori responsabilizzare i figli, e lasciar loro la maggiore autonomia possibile, proporzionalmente però all’età. Incoraggiare e consigliare, far sapere ai propri figli che si è a disposizione qualora ne avessero bisogno, ma non sostituirsi a loro. Questa è la chiave per far sì che riacquistino fiducia in sé stessi e che abbiano maggior successo nello studio.

Evitare di mettere il rendimento al primo posto

A volte un alunno ansioso è il risultato di genitori molto competitivi, che mettono l’accento solo sui risultati. Spesso non ci si rende conto che così facendo si possono creare nel bambino meccanismi ansiogeni, che minano la sua fiducia nelle proprie capacità e lo rendono più insicuro.

Anche se le valutazioni hanno il loro peso e naturalmente non vanno ignorate, si può provare a spostare l’attenzione sui piccoli progressi e sulle conquiste giornaliere, sulle emozioni provate a scuola e sulle conoscenze e abilità acquisite, facendo loro capire che possono capitare anche dei voti negativi e che c’è sempre l’occasione di migliorare.

Intervenire sulle carenze con ripetizioni private

Se ci rendiamo conto che ci sono delle effettive carenze in alcune materie, è possibile sostenere l’apprendimento tramite ripetizioni private, che possono essere facilmente organizzate tramite piattaforme online come GoStudent. Avere a disposizione un insegnante privato aiuta i ragazzi ad aprirsi e a fare domande che magari non hanno il tempo o il coraggio di fare ai propri insegnanti a scuola. Inoltre, il tutor saprà trovare un approccio personalizzato all’alunno, comunicandogli le informazioni coi modi e coi ritmi che gli sono più congeniali e che gli permettono di apprendere in modo più efficace.

Secondo uno studio condotto da GoStudent alla fine del 2021, ben l’86% dei ragazzi italiani che hanno preso ripetizioni in passato ha dichiarato di riconoscerne i benefici e di averle trovate molto utili. Inoltre, quasi 1/3 dei ragazzi intervistati ha espresso la volontà di essere affiancato da un tutor privato in futuro.

Creare una routine prima delle prove

Il giorno prima e il giorno stesso della prova, stabilite insieme una routine, che può comprendere una colazione speciale, ripassare gli appunti insieme o vestirsi in un certo modo. Avere abitudini già sperimentate e consolidate da applicare ogni volta può creare quel senso di prevedibilità che dà fiducia e rassicura.

L’ansia è una reazione normale, a volte anche positiva, di fronte a una prova impegnativa come un esame o un’interrogazione, ma spesso può sfociare in un disturbo invalidante. Imparare a tenerla sotto controllo è possibile grazie ai consigli elencati in questo articolo.

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