“Free Guy” è uno dei primi blockbusters a uscire nelle sale dopo il periodo di stop a causa della pandemia ed è uno dei pochi progetti a tema videogiochi a non essere basato su alcun franchising esistente.

Free Guy: trailer e recensione del film con Ryan Reynolds

Il film non ha avuto vita facile: non solo è riuscito ad approdare sul grande schermo un anno dopo il previsto (agosto 2020), ma ha anche dovuto affrontare un ostacolo ben più arduo. Nell’agosto 2016 Matt Lieberman (“La famiglia Addams”, “Qualcuno Salvi il Natale” 1 e 2) scrisse la prima bozza della sceneggiatura in sole tre settimane per poi essere venduta e messa in sviluppo dalla 20th Century Fox che poco dopo venne acquisita dal colosso Disney.

La paura che il progetto finisse in un cassetto era alta, ma per fortuna i vertici Disney decisero di continuare la produzione rendendolo uno dei primi film del neonato 20th Century Studios.

Sembrava andare tutto per il meglio ma la prima scelta come regista Shawn Levy, che lesse la sceneggiatura per la prima volta nel 2016, decise di rifiutare l’incarico, questo almeno fino all’incontro con Ryan Reynolds (e di questo bisogna ringraziare Hugh Jackman), che si era innamorato della storia talmente tanto da interpretare il ruolo principale, ma anche di produrlo dichiarando di non essere mai stato così immerso e impegnato in qualcosa dai tempi di “Deadpool”.

Free Guy – Eroe per Gioco: recensione del film, cast e personaggi

La storia che ci viene raccontata è quella di Guy (intrepretato da Ryan Reynolds), impiegato di banca nella città di Free City, videogioco in stile “Grand Theft Auto” e “Fortnite”: indossa lo stesso vestito ogni giorno, ordina lo stesso caffè per poi recarsi al lavoro, dove le rapine sono all’ordine del giorno. Tutto è fantastico per Guy e il suo migliore amico Buddy (Lil Rel Howery), ignari di essere solo degli PNG, ovvero dei personaggi non giocanti, e convinti che quella in cui vivono sia la realtà.

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Photo by Alan Markfield. © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

La vita di Guy cambierà radicalmente dopo l’incontro con Molotov Girl (Jodie Comer). Nel mondo reale Molotov Girl è una programmatrice di nome Millie, alla ricerca di prove che l’editore egocentrico del gioco Antwan (Taika Waititi) ha rubato il suo codice, trasformandolo in uno sparatutto senz’anima.

Curiosità su Free Guy – Eroe per Gioco

I riferimenti cinematografici sono tantissimi tra cui: “The Lego Movie”, “Wreck It Ralph” e “The Truman Show”, ma il film esplora soprattutto gli alti e bassi del mondo dei videogiochi in modo molto intelligente, non è infatti necessario essere degli esperti per cogliere tutte le gag: il punto in cui i programmatori iniziano a parlare di hacking e “skin” a Guy, che non sa di essere in un videogioco, è a dir poco esilarante.

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È un’ode auto-satirica al mondo dei giochi multiplayer, come sottolinea la scelta di inserire nel film gamers noti al pubblico come Pokimane, Lazarbeam e Ninja. Il tono della pellicola è solo apparentemente superficiale, vengono infatti trattati temi come il ​​libero arbitrio, l’essere un’ape operaia all’interno di una società impersonale, la responsabilità morale di coloro che creano nuova vita e come sempre, l’amore e le scelte che ci porta a fare.

Bisogna ammettere che la seconda metà del film risulta un po’ fiacca rispetto alla parte iniziale e che molte scelte sono scontate o già viste: le potenzialità del film erano davvero altissime e forse si sarebbero potute prendere decisioni migliori.

Un esempio lampante è il personaggio di DUDE, la cui unica utilità e quella di servire da pretesto per inserire alcuni dei camei più inaspettati degli ultimi tempi (possiamo solo dire che alla fine l’acquisizione della Disney tanto male non ha fatto, ma non aggiungiamo altro per non rovinarvi la sorpresa).

Nonostante tutto però, “Free Guy” fa finalmente tornare voglia di andare al cinema, e di questi tempi non è decisamente una cosa da poco!