Francesca Liberatore

“Sono molto determinata e fino a pochi giorni fa mi sono prodigata affinché la macchina partisse maestosa e senz a intoppi con partners importanti proprio da un teatro. Pensavo questo evento potesse supportare la cultura, riaccendendo delle luci e mostrando comunità di intenti ma ad oggi, a fronte anche della polemica sanremese, mi è sorto un problema morale. Ritengo dover in primis essere solidale con chi, in questo momento, non può esercitare la sua passione lavorando nel suo luogo”.

Arte e moda a braccetto durante l’ultima sfilata di Francesca Liberatore

Mixare l’arte con la realtà per creare sinergie e confronti tra mondi culturali diversi, come quelli che hanno portato le collezioni di Francesca Liberatore ai Bagni Misteriosi o nella sala grande del The Space di Piazza Duomo, anticipando la tendenza film/sfilata che sta caratterizzando le ultime fashion week.

L’intervista a Francesca Liberatore nel 2015

“Proprio in un teatro i miei abiti sarebbero stati attori di sé stessi ricordando dal dopoguerra i diversi periodi e modi di rinascita” aggiunge la Liberatore “La mia non sarà una sfilata digitale ma lo storyboard di ciò che sarebbe stato… sarà il digitale di una narrazione vera, che ‘potrà essere’ perché la creatività non si ferma e che ‘ora è così’ perché siamo tutti nella stessa barca”.

Francesca Liberatore

Per quest’ultima sfilata che era possibile vedere live in streaming, Francesca Liberatore ha collaborato con la Fondazione Società dei Concerti grazie alla quale artisti della musica internazionale come il Quartetto Adorno, Roberto Prosseda, Gloria Campaner, insieme alla presidente Enrica Ciccarelli Mormone, che si sono esibiti con i loro strumenti.

Nuova collezione subito in vendita all’asta direttamente dalla passerella

L’altra grande novità è la vendita all’asta della collezione che ha sfilato in passerella. Dal 26 febbraio al 7 marzo la collezione sarà acquistabile attraverso l’asta online del sito cambiaste.it

Francesca Liberatore

“Credo fortemente nel valore del capo di moda e nella libertà dell’acquirente di poter valutare autonomamente quanto spendere per averlo, e l’asta oltre ad affascinarmi riesce ad interpretare e stabilire il gusto del mercato degli oggetti preziosi. Sono grata a Matteo Cambi (ndr, è omonimo del fondatore di Guru) di aver permesso questa impresa”.


Fonte foto: Francesca Liberatore press office