Alessandro Mancini di Connect2Italy (Mancini Worldwide)

Il turismo non è più “ciò che mi offri” ma “come mi fai sentire”: la persona è al centro. Non è un caso che oggi il fattore umano, composto da persone, con i loro costumi e le loro abitudini, attiri più turisti di monumenti e bellezze naturali.
Connect2Italy nasce da questo nuovo punto di vista: abbiamo chiesto ad Alessandro Mancini, di Mancini Worldwide, com’è nato questo progetto che rende ogni viaggio un’esperienza indimenticabile.

Intervista ad Alessandro Mancini di Connect2Italy

Come nasce la passione per il turismo? Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre fatto viaggiare, quindi sono sempre stato molto stimolato. Mi piacevano le lingue e mi interessava molto la scoperta del mondo. Ho studiato lingue con indirizzo turistico e immaginavo già da giovanissimo che quello potesse essere il mio futuro. A 18 anni ho fatto una scelta un po’ radicale di andare a vivere in India e poi in America e le emozioni che ho vissuto e che mi porto dietro tutt’oggi credo che siano quanto di più profondo esista. Ecco perché io sostengo che poter dare emozioni alle persone sia una cosa stupenda. E noi in Italia di emozioni ne possiamo dare davvero tante.

 Come è nato questo tuo progetto Connect2Italy? Connect2Italy nasce dall’esperienza accumulata in tanti anni in cui sono stato direttore generale di svariati tour operator italiani. Nel 2015 sono poi stato chiamato dall’attuale sindaco di Milano Beppe Sala per fare il suo direttore generale del ticketing e del turismo e della promozione di Expo nel mondo. Ci si era resi conto che serviva qualcuno che fosse esperto del settore turistico quindi abbiamo cercato di fare un programma di 228 missioni nel mondo, che mi hanno portato in giro per ambasciate, istituti di cultura, fiere del turismo dedicate, in cui io e la mia squadra rappresentavamo Italia ed Expo 2015. Alla fine di Expo ho continuato con la promozione turistica e con la promozione di eccellenze italiane come ad esempio “Matera 2019”, “Parma 2020” ecc… Per quanto riguarda invece il settore privato sono stato contattato da grosse compagnie che si appoggiano a me per la rete di contatti in giro per il mondo (consideriamo che ci sono oltre 8.500 tour operator in giro per il mondo che incontro regolarmente durante i miei spostamenti). In tutti i posti del mondo in cui vado, ci vado come Main Topic e le persone che ormai mi conoscono continuano a chiedermi delle novità, dicendo che vorrebbero qualcosa di diverso dal tradizionale tour italiano che tocca più o meno sempre le stesse località: io mi occupo quindi di fornire loro alternative che a loro volta i tour operator sottoporranno ai loro clienti. Io sono in contatto praticamente quotidianamente con moltissimi dei grandi colossi del settore perché, oltre che alle fiere, queste richieste di novità arrivano regolarmente anche sul mio smartphone. Girando il mondo insieme alla mia squadra abbiamo così pensato di sistemizzare questa cosa, creando una piattaforma priva di commissioni e pensata per gli operatori che così possono interagire direttamente con persone di fiducia, dando loro la possibilità di mettersi direttamente in contatto con le figure più adatte alla loro necessità. Questa idea mi è piaciuta subito perché oggi come oggi, le persone si ritrovano in giro per il mondo e trovano cose molto semplicistiche e molto basiche; Creando invece il rapporto tra l’operatore diretto e il fornitore di servizi, tutto cambia.Abbiamo quindi pensato che tutto questo poteva funzionare e la creazione della piattaforma Connect To Italy è il frutto di questa idea. Togliere l’intermediazione e dare una piattaforma ricca di contatti certificati e fatti di persone costanti sta dando i suoi risultati, tanto che veniamo contattati direttamente dai fornitori, che noi però vogliamo sempre verificare per garantire il prodotto, prima di fare le proposte ai tour operator. Noi ci rivolgiamo a tour operator in tutto il mondo che hanno un reparto Italia e che costantemente promuovono l’Italia, ma quello che io vorrei arrivare a fare con la piattaforma Connect2Italy è avere circa 90 operatori esteri che possono vendere i prodotti e le eccellenze italiane, accorciando le distanze e lasciando l’operatore molto più tranquillo, perché si è creato un modello di business che si basa principalemnte sulla collaborazione.

In quest’epoca in cui sembra che ci sia principalemente un turismo “fai da te”, come si può inserire questo progetto? Pensi che le persone siano attirate da un progetto come questo? Io non mi rivolgo a B2C, perché io mi interfaccio con professionisti del turismo che hanno voglia di migliorare in quello che loro già fanno. La nostra è un’incrementazione del B2B, perché forniamo sia formazione geografica, sia culturale, arricchta dalla spiegazione di cosa poi il tour operator andrà a vendere al cliente. Cerchiamo di far provare al cliente quelle emozioni che sono così difficili da trovare oggi. Come Mancini Worldwide anche quest’anno abbiamo vinto il bando di regione e del comune di Milano che ci permette di far provare i servizi agli operatori del turismo, prima in Lombardia e poi in altri territori. Io mi metto nei panni del turista straniero che può finalmente raccontare una storia.

So che ci sono novità legate al mondo LGBT. Cosa ci puoi dire? Avendo io un marito da oltre 20 anni è un target a cui tengo molto! Stiamo selezionando alcune realtà interessanti e con grande piacere vedo che le agenzie dedicate escusivamente al turismo LGBT sono interessate. Facciamo viaggi per coppie e per gruppi. Oltre al segmento LGBT stiamo sviluppando anche il segmento naturista che spesso non viene offerto. Per me non si tratta di un discorso di prodotto, ma di poter mettere nella condizione di esibire un seller locale italiano in ciò in cui lui si sente fortissimo, così da potersi esprimere al meglio.

Qual è il posto del tuo cuore? La mia ultima esperienza napoletana è stata straordinariamente forte. Napoli è un posto per viaggiatori e questo lo devo alla persona che mi ha fatto vedere Napoli in un modo davvero emozionante. Per questo trovo giusto impegnarmi per promuovere eccellenze anche sconosciute, ma che possono davvero regalare grandi emozioni.

napoli quartieri spagnoli

Il tuo sogno nel cassetto? Dove vuoi portare questo nuovo progetto? Non ho una vera meta, perchè come tutti i naviganti si sa quando si parte, ma mai quando e dove si arriva. La meta è rendere felici le persone, anche perchè io non guadagno con Connect2Italy, io guadagno attraverso altro. Questo progetto è davvero un Hub di persone che decidono di parlarsi e generare delle emozioni. Forse mi piacerebbe contribuire a un mondo migliore, in cui la bellezza salverà il mondo.

Anche se non parlate direttamente al cliente finale, state comunque pensando di farlo arrivare a voi? Ce l’hanno già chiesto! Arriveremo al cliente finale senza scavalcare il tour operator straniero, ma aiutandolo nella mission di vendita e di proposta.

Come è stata accolta la piattaforma Connect2Italy dai tour operator? I tour operator esteri hanno accolto il tutto molto molto bene, perché era qualcosa che mancava nel settore. I contatti sono fondamentali e la messa in contatto di eccellenze può solamente generare un successo.

C’è una particolare attenzione ai nostri amici a 4 zampe? Noi quando andiamo a selezionare i tour operator e le strutture e facciamo molta attenzione anche a questo aspetto.

Fonte foto: press office Connect2Italy / Photo by Marianna Berno on Unsplash