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Una caccia all’uomo estenuante, intrighi e corruzione, leggende che si mescolano a fatti realmente accaduti. Le vicende del narcotraffico in Sud America non smettono di esercitare la loro fascinazione sul mondo del cinema e della tv, forti di risvolti da cardiopalma e personaggi memorabili.

Negli ultimi anni diversi studi cinematografici e case di produzione hanno portato sullo schermo le storie dei cartelli della droga più noti alle cronache, ma uno show è forse quello che meglio è riuscito a incarnare lo spirito di queste vite oltre la legalità: Narcos. Con le prime tre stagioni legate alla figura di Pablo Escobar, e le ultime due virate sullo spin-off Narcos: Messico basato sul cartello di Guadalajara, questa serie Netflix ha catturato l’attenzione della critica ed il cuore del pubblico.

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E se i personaggi con le loro vicende violente e dense di colpi di scena sono la colonna portante di queste produzioni, c’è un elemento in più che contribuisce a tenere gli spettatori incollati allo schermo: le ambientazioni. Dalla sensuale Medellín alla caotica Città del Messico, dalle spiagge da sogno di Tulum al profondo della foresta amazzonica, i luoghi di Narcos ci aiutano ad immergersi ancora di più nelle atmosfere morbose e intriganti dei signori della droga.

Se dunque siete degli appassionati di show basati su vicende realmente accadute e volete provare a ripercorrerne le location (in totale sicurezza), eccovi una mappa dei luoghi dove è ambientato Narcos: Messico.

Narcos: Messico, la trama

Inizialmente pensato come quarta stagione della serie Narcos, Narcos: Messico è in realtà una storia a sé, con personaggi e interpreti diversi da quelli degli episodi dedicati a Pablo Escobar & co.

Composta al momento di due stagioni, di cui l’ultima rilasciata a febbraio 2020 su Netflix, Narcos: Messico si concentra sulle vicende del cartello di Guadalajara, istituzione del narcotraffico messicano negli anni ’80.

Il protagonista è Enrique “Kiki” Camarena (interpretato da Michael Peña), agente della DEA che si trasferisce con la moglie in Messico dalla California per un nuovo incarico. Ben presto Kiki si trova a scontrarsi con Miguel Ángel Félix Gallardo (Diego Luna), il leader del cartello nonché ex federale corrotto.

Le vicende di Narcos: Messico si svolgono in larga parte nel paese che dà il titolo alla serie, e principalmente nello stato del Jalisco, la cui capitale è proprio Guadalajara.

Guadalajara

Forse non tutti sanno che la seconda città più grande del Messico è anche uno dei suoi centri tecnologici più fiorenti. Definita la “Silicon Valley messicana”, Guadalajara è infatti una potenza mondiale nella produzione di software e strumenti di alta tecnologia. Non sorprende dunque che al suo interno la modernità fiorisca, anche se sempre incastonata nelle profonde radici della tradizione.

Camminare per il centro storico di Guadalajara vuol dire infatti imbattersi in vigorose architetture gotiche, barocche e neoclassiche, mentre per i vicoli riecheggiano le note della folcloristica musica mariachi. Fra i monumenti assolutamente imperdibili ci sono l’Hospicio Cabañas, un ospedale del XIX secolo arricchito da impressionanti murales, la Basilica di Zapopan, con il suo altare in marmo di Carrara, ed il Panteón Belén, il cimitero monumentale di fine ‘700 che si dice essere infestato dagli spiriti.

E mentre vi rilassate in Piazza Guadalajara con una tequila di fine giornata, potreste fermarvi a riflettere sulle contraddizioni di una città tanto ricca di cultura, ma anche tanto propensa a dare vita ad un’impresa criminale come quella dell’omonimo cartello guidato da Félix Gallardo.

Puerto Vallarta 

Rimaniamo nel Jalisco ma spostandoci sulla costa dell’Oceano Pacifico. Puerto Vallarta è oggi una meta principalmente turistica, forte delle sue spiagge tropicali ad alto impatto scenico e della sua frizzante vita notturna. Fra una passeggiata sul lungomare zeppo di locali del Malecón e una visita alla Chiesa di Nostra Signora di Guadalupe per ammirare l’imponente corona in ferro battuto che la sovrasta, potreste imbattervi in alcuni luoghi dove è stato girato Narcos: Messico.

A Puerto Vallarta si rifugia infatti Rafa, il secondo in comando di Gallardo. Come location del suo nascondiglio è stata scelta la Hacienda Palo Maria, una villa dal lusso sfarzoso situata direttamente sul mare e circondata da quasi due ettari di giardini tropicali.

Altre due proprietà di lusso poco fuori Puerto Vallarta sono state utilizzate come location della serie: Villas Paradise, un complesso in stile marocchino con vista panoramica mozzafiato sull’oceano, e Villa Mia, una villa arroccata su una scogliera dal coloratissimo impatto scenico.

Città del Messico

In uno show ambientato in Messico non può mancare un’incursione nella capitale dello stato, nonché città più grande e popolosa. Città del Messico è infatti una metropoli dai grandi numeri: quasi 1500 chilometri quadrati di estensione, 9 milioni di abitanti, più di 500 grattacieli al suo interno e un’altitudine di 2256 metri sopra il livello del mare.

Tutto a Città del Messico sembra essere grandioso: dalla Plaza de la Constitución (anche detta El Zócalo), cuore del centro storico e fra le piazze più grandi al mondo – ha un’estensione di 46 chilometri quadrati! – alla Catedral Metropolitana de la Asunción de la Santísima Virgen María, la Cattedrale che si affaccia sulla Piazza e che conta anch’essa su una lunghezza impressionante di 128 metri per 67 metri di altezza.

Anche le meraviglie antiche sembrano farsi più imponenti in questa parte di mondo: il Templo Mayor, le cui rovine risalgono all’era di Tenochtitlán, antenata di Città del Messico, constava di piramidi che raggiungevano i 60 metri di altezza.

Se poi siete amanti della natura tanto quanto della storia, non potete perdere una visita al Bosque del Castello del Chapultepec, il parco naturale che ospita il Museo Nazionale di Storia messicana.

La tragedia di Temascalpa

Le riprese di Narcos: Messico a Città del Messico non si sono però limitate al centro cittadino, ma hanno anche esplorato le zone di periferia, ben più povere e spesso malfamate. È proprio in una di queste, San Bartolo Actopan, nella cittadina di Temascalpa, che si è consumata una tragedia che ha profondamente segnato la produzione della serie.

Carlos Muñoz Portal, location scout di Narcos in visita a San Bartolo, è infatti stato trovato assassinato a colpi di arma da fuoco in questo luogo nel settembre 2017. Anche se le autorità locali continuano ad investigare sull’omicidio, il colpevole non è ancora stato trovato. I produttori dello show hanno comunque dichiarato che si è trattato di un episodio di violenza isolato e non legato alle vicende narrate dalla serie.

Hidalgo

Alcuni degli esterni a più alto impatto scenico di Narcos: Messico sono stati girati nell’Hidalgo, uno degli stati centrali del paese. Quest’area è infatti ricca di elementi naturali impressionanti – come le Grotte di Tolatongo con le loro piscine incastonate sul fianco di una montagna – e di storia antica.

Si dice infatti che l’Hidalgo fosse la culla della civiltà Tolteca, prima adoratrice del leggendario dio/re-sacerdote Quetzalcoatl. I resti più imponenti di questa civiltà si trovano a Tula, il cui Parco archeologico comprende ancora gigantesche piramidi cerimoniali a gradoni e statue dal fascino quasi alieno rappresentanti gli Atlanti del Templo de Tlahuizcalpantecuhtli.

Se siete invece in cerca di meraviglie ben più moderne, dirigetevi a Pachuca, l’altra città principale dell’Hidalgo. Qui, fra una partita di calcio virtuale al Centro interattivo Mundo Futbol e l’assaggio di un superlativo pastes (calzone ripieno), fermatevi incanti ad ammirare uno spettacolo architettonico più unico che raro: un intero quartiere arroccato su una collina (Las Palmitas, uno dei più poveri della città) dipinto dei colori dell’arcobaleno e trasformato in un unico, bellissimo murales.

San Luis Potosí

Il Messico è un territorio tanto vasto quanto eclettico, e lo dimostrano i cambi di scenario quasi repentini che spesso si susseguono nelle puntate di Narcos: Messico. Dall’Hidalgo lussureggiante si passa infatti allo stato di San Luis Potosí, nei secoli fortemente caratterizzato dalla presenza di stabilimenti minerari che hanno conferito un fascino quasi lunare ad alcuni dei suoi paesaggi.

Basti pensare alla capitale omonima, San Luis Potosí, il cui centro storico è interamente decorato di pietra cantera rosa, un capolavoro architettonico spiazzante che gli ha conferito il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2010. Oppure alla città mineraria di Real de Catorce, raggiungibile solo attraverso un tunnel di 2 chilometri e che, col suo fascino da città fantasma, ha fatto da sfondo a film come Il tesoro della Sierra Madre di John Huston e Puerto Escondido di Gabriele Salvatores.

Ma il luogo sicuramente più bizzarro (e intrigante) dello stato di San Luis è il Jardín Surrealista de Edward James, un giardino scultoreo voluto da un miliardario inglese e nascosto all’interno di una foresta. Fra scale che cadono nel vuoto, serpenti di pietra titanici e figure surreali, vi renderete ben presto conto di quale attrazione viscerale possano giocare questi luoghi verso chi fa della creatività la propria arte.

Fonte foto: Unsplash