Javier Goyeneche fondatore di ecoalf

Durante Pitti Uomo abbiamo incontrato Javier Goyeneche, fondatore del brand spagnolo Ecoalf.

Parlando con Javier si ha la nettissima sensazione che il brand sia una conseguenza di una mission. Nel settore moda, essere ecosostenibili è diventato fortunatemante un trend, ma c’è chi prosegue questa mission fin dall’inizio per scopi morali e chi invece, cavalca solo l’onda commerciale.

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Javier ha progetti molto più ampi. La nuova collezione Ecoalf è allo stesso tempo espressione dei suoi valori e conseguenza della sua mission: salvare il mare dalla plastica!

Quali sono i punti di forza della collezione Ecoalf che avete presentato al Pitti? Credo che la forza di Ecoalf sia sviluppare tessuti riciclati. Qui abbiamo oltre 40 tessuti riciclati, molte qualità di cotone riciclato e molto è sviluppato attorno al progetto di raccogliere la spazzatura dal fondo del mare. Anche le scarpe nascono da questo genere di innovazione. L’obiettivo è creare una nuova generazione di prodotto riciclato con la stessa qualità e il desegno dei migliori prodotti fatti dai materiali non riciclati.

Come è nata questa idea? Perché avete scelto di puntare sul riciclo e sulla sostenibilità? Perché Ecoalf nasce nel 2009 con l’idea di creare una marca di moda realmente sostenibile. Credo che il massimo della sostenibilità sia utilizzare le risosrse naturali del pianeta. Il riciclare è un’azione che segue questa nostra filosofia.

Anche per quanto riguarda le scarpe riuscite a creare un prodotto interamente eco-sostenibile? Una buona parte del materiale deriva dalla plastica recuperata dal fondo del mare e altre parti sono fatte con alghe.

In termini di costi, costa di più o di meno produrre una scarpa di questo genere? Costa di più! Siamo sui 99,00 euro come prezzo al pubblico. Lo trovo un prezzo corretto.

Avete qualche programma per l’Italia? Adesso stiamo lavorando in Spagna con 3.000 pescatori. Abbiamo recuperato 400 tonnellate di plastica dal fondo del mare quest’anno per riconvertirla nei nostri prodotti. Ora stiamo cercando di replicare questo lavoro in tutto il Mediterraneo: giusto due settimane fa eravamo a Porto Ercole e Porto Santo Stefano con i pescatori.

State pensando anche a qualche nuova apertura in Italia? L’apertura di un negozio mi piacerebbe molto. Potrebbe essere in qualunque posto, sicuramente Milano è Milano, ma anche un posto vicino al mare sarebbe bello.

Fonte foto: Elena Muserra