parka moda

È un ibrido di nuova generazione quello sotto la Direzione Creativa di Simone Guidarelli e Masha Brigatti.

Nuova generazione sottolineo. E soprattutto lo speciale plus di essere unico. Un unico però legato a quanto c’è di più tradizionale nel guardaroba di ognuno di noi… ovvero il coat… il cappotto ma anche il parka: entrambi capi amatissimi e conosciuti – e riconosciuti – sempre e comunque da tutte le culture e generazioni.

Ecco così che i due creativi e amanti (e amati) della-dalla moda – Guidarelli e Brigatti – entrambi da sempre con un occhio molto lungo per tutto ciò che è avanti… hanno fatto diventare i due capi un unico pezzo da indossare.

Da qui arriva PARCOATS FLORENCE.  Il suo debutto? E’ stato con successo questo Gennaio – appena passato – a Firenze in occasione di Pitti Immagine uomo 95.

Ecco allora una collezione capsule di outerwear – uomo e donna – prodotta da Giovanni Allegri, imprenditore di una delle famiglie chiave della storia dello sportswear italiano e tradotta su 24 pezzi ispirati alla libertà sartoriale anni Settanta, fondata sui concetti di recupero e creatività.

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ph. Emilio Tini

E tramite una decostruzione dei capispalla che appaiono tagliati, mescolati, rimontati, vengono esaltati i dettagli in accostamenti azzardati dal sapore self confidence e i materiali, sempre parlando di tradizione, come il panno di lana, il casentino, il bouclé, si accompagnano a tessuti in tela di nylon e gabardine high tech, in un’idea di contaminazione globale.

L’ispirazione di Simone Guidarelli e Masha Brigatti? E’ partita dal concetto di Tapestry, con il contrasto poi dato dal tessuto…. un nylon super tecnico pensato sugli esterni e sulle fodere, usato in collezione sia in all over che in piazzato, con righe di ispirazione regimental, nei toni del terra, del ceruleo e del bordeaux… Un progetto interessante che questa settimana mi ha raccontato Simone Guidarelli.

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ph. Emilio Tini

Simone com’è nato il progetto? Questo progetto nasce dalla combinazione tra parka e coat, per questo si chiama Parcoats ed è l’unione tra parka e cappotto. Abbiamo costruito questo connubio e dato vita ad un prodotto nuovo, utilizzabile durante tutte le 24 ore della giornata. In primo piano c’è l’idea della trasformabilità, senza mai dimenticare la comodità e praticità. Abbiamo realizzato un prodotto furbo, intelligente, che permette a chiunque di essere pronto fin dal mattino, anche per il momento cocktail della sera. Si tratta di un capo che non delude neppure dal punto di vista tecnico: dalle tasche porta oggetti, al tessuto oltre al prezzo interessante che dai 500,00 ai 700,00 euro retail. L’idea è fresca, nuova. Un capo da cambiare in ogni stagione.

Si tratta della prima collezione? Sì. È un progetto che nasce dalla famiglia Allegri. Abbiamo come obiettivo quello di inserirci all’interno di una sezione di mercato in cui nessuno si è ancora posizionato e in cui vediamo un grande potenziale.

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ph. Emilio Tini

Come ti trovi in questo nuovo ruolo di Direttore Creativo accanto a Masha Brigatti? In realtà ci sono abituato, perché collaboro con tanti stilisti e case di moda. Lavoro come stylist, ma anche come consulente per il prodotto. Diciamo che per la prima volta mi espongo così tanto senza rimanere nell’ombra di un brand, ma devo dire che mi trovo molto a mio agio. Io non voglio fare lo stilista, ma voglio mettere insieme un meccanismo che funzioni, come un robot. Cerco il modo migliore per farlo funzionare e spero di riuscirci anche questa volta.

Chi è il vostro cliente tipo? Il concetto di clientela è abbastanza trasversale: partiamo in primo luogo dalla family. Focalizzando l’attenzione sull’immagine che abbiamo creato, c’è una modella di 70 anni con nipoti molto diversi fra loro. L’idea diciamo è quella di una famiglia virtuale: dalla nonna alla nipote e il parcoat può essere indossato dalla nonna, dalla mamma e dalla nipote. Abbiamo deciso di puntare ad un gruppo piuttosto eterogeneo di persone.

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ph. Emilio Tini

Per quanto riguarda invece la comunicazione, avete pensato di diffondere il prodotto sia tramite web, sia tramite carta stampata? Assolutamente sì. Nel web vorremmo che i protagonisti fossero persone che ci permettano di trovare la bellezza che è in ognuno di noi. Personaggi meno filtrati e più veri. Vorremmo creare contenuti più veri.

Come è stato accolto fino a questo momento questo nuovo progetto? Esattamente come nelle famiglie sono venuti a trovarci un sacco di parenti. Ci piace molto questa idea di aspettare in questa nostra casa solo le persone che ci piacciono, come quando a Natale aspetti tutti i parenti. Ecco, stanno arrivando tutti loro.

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ph. Emilio Tini

Fonte foto: Guitar