Oggi la tecnologia e la moda hanno fatto passi da gigante e incredibile, oltre alla vastità di modelli di scarpe da running, c’è anche possibile scegliere tra una ampia gamma di colori. Quando ho iniziato a correre io da ragazzina, i colori erano terribili e i modelli… i modelli diciamo che tutelavano dagli infortuni, mettiamola così!

Oggi chiunque è invogliato a correre, non fosse altro che per farsi un total look da running, anche solo per passeggiare o camminare, che poi sempre di fatica si tratta, ma di sicuro un bel look, aiuta.

Nel mio armadio, sneakers e scarpe da running hanno ormai la predominanza assoluta. Più dei tacchi, delle scarpe a ballerina e degli stivali di Prada tanto agognati e sudati che ora grazie ai polpacci che mi sono venuti a forza di fare maratone, non riesco più a chiudere la cerniera, a meno che non decida di prendermi una embolia per blocco del flusso del sangue, che magari anche no.

Questa è stata la svolta il punto di rottura… sempre meno PR fashion e sempre più Runner PR.
Ormai anche le sneakers performance sono state sdoganate e anche negli appuntamenti ufficiali da fashion week fanno la loro bella figura sotto un outfit elegante rigorosamente nero, che a noi PR piace proprio tanto perché passe-partout per ogni evenienza.

La sensazione di quando ci si infila le scarpe da running nuove è unica. Mi piace sentire la scarpa nuova ancora super ammortizzata e fresca di scatola. Pulita. Un po’ come quando da piccola indossavo le scarpine da danza di raso rosa ancora immacolate. Stessa identica e meravigliosa sensazione, salvo poi andare oltre, e usarle senza tregua in ogni corsa, ad ogni uscita, che sia sotto la pioggia, nella neve, nel fango e allora addio. E’ già tempo di un nuovo paio di scarpe. Perché si rovinano, e non per una forma estetica, oggettivamente le scarpe da corsa si usurano e perdono i loro “effetti benefici”.

Io cerco di alternarle almeno in allenamento, mai in gara soprattutto in maratona, prima di trovare il giusto equilibrio, ne ho sperimentate in tutte le salse, solette professionali, quelle comprate al supermercato, quelle consigliate dagli amici, scarpe nuove, vecchie usate, modelli vari e cambio postura durante la corsa… perfino comprare le scarpe al sabato e usarle nella mezza maratona del giorno dopo. Si errori da principiante lo so e anche no, ma tutto è servito per ricondurmi “sulla retta via” ascoltare i consigli di chi ne capisce e concentrarmi sulle mie sensazioni e su quello che è utile per me e alla mia corsa.

Domenica ho provato le nuove ASICS Gel NIMBUS 20. Di solito uso le Cumulus, ma appena indossate mi sono sentita subito a mio agio. Ho corso 10 kilometri, minimo sindacale per chi come me sta preparando una maratona o almeno ci prova se l’influenza che mi trascino da gennaio mi da tregua.

La sensazione è quella di averle sempre indossate, comode, avvolgenti, di supporto nonostante la leggerezza della scarpa, non a caso Nimbus, significa “Nuvola”.

Una scarpa in grado di librarsi in aria, di rendere leggera e fluida ogni singola movenza, elevando ogni individuo ad una dimensione finora inesplorata.

Risultato di un mix tra amore per lo sport, visione, progettualità. Presupposti che nel lontano 1949 hanno spinto Mr. Onitsuka a progettare un’azienda che è prima di tutto portavoce di una filosofia di vita: mens sana in corpore sano.

Il padre fondatore prende spunto dalla celebre frase latina per ideare il brand ASICS, acronimo di “Anima Sana in Corpore Sano”, in cui il punto di partenza per dar vita ad ogni prodotto è quello di osservare ed analizzare i movimenti del corpo umano.

È grazie a questa scuola di pensiero che ASICS ha raggiunto un successo internazionale ed è stato co-protagonista di memorabili vittorie: nel lontano 1960 il maratoneta etiope Abebe Bikila raggiunge la fama dopo aver vinto a Roma la maratona olimpica a piedi scalzi. È proprio dopo questo traguardo che viene convinto da Mr. Onitsuka in persona a indossare un suo modello di scarpe alle Olimpiadi di Tokyo di quattro anni dopo, dove replica gloriosamente la vittoria.

Quaranta anni dopo un altro atleta trionfa con ai piedi un paio di ASICS.
È Stefano Baldini, storico ambassador del brand, che a distanza di 13 anni celebra oggi il ventesimo anniversario della GEL-NIMBUS 20.

Questa è una dimostrazione della longevità e dell’affetto di cui gode il marchio tra gli sportivi di tutto il mondo.

INFO TECNICHE

La nuova versione della GEL-NIMBUS 20 è stata ideata con un’ammortizzazione e un comfort che puntano a soddisfare le aspettative di ogni runners.

Disponibile sia da donna che da uomo, la scarpa neutra e ammortizzata è progettata con sovrapposizioni strategiche stampate in 3D che avvolgono e supportano il piede durante la corsa. La nuova tomaia permette ai piedi di usufruire di un’ottima calzabilità e traspirabilità.

Talmente comode che ho deciso di usarle anche in ufficio, sotto un apio di pantaloni neri eleganti, ci stanno un bijoux e poi se chiudo gli occhi sento ancora quella sensazione piacevole della corsa e il buonumore delle endorfine che mi entrano in circolo.