giornata mondiale delle bambine e delle ragazze

Sono mamma di una figlia femmina, prima di essere mamma anche di un figlio maschio. Sono una mamma che fa trecce e compra gonne in tulle. Sono mamma di una bambina che ama il rosa e il viola. Sono una mamma che vive circondata dalle principesse Disney e conosce tutte le Winx.

Sono mamma di una bambina che oggi potrebbe essere considerata sbagliata perché troppo vicina a certi sterotipi femminili, perché sono mamma di una bambina che da grande vuole fare la Principessa, ma che allo stesso tempo, vuole anche andare sulla Luna. 

Sono mamma di una bambina che andrebbe spronata e incoraggiata a sorpassarsi. Sempre e comunque. E sono mamma di un maschio che andrebbe anch’esso incoraggiato, ma forse ad essere: meno macho, a imporre meno la sua forza fisica e ad essere più sensibile.

Sono mamma di due bambini. Una femmina e un maschio, che sono stati cresciuti allo stesso modo. Senza stereotipi e senza forzature. Senza forzare il loro carattere, il loro modo di vestirsi e la scelta dei giochi.

Ho una figlia che rivendica il suo essere “femmina” e rimarca le differenze, mentre ho un figlio che gioca con le bambole, ma allo stesso svia l’utilizzo di un frullatore ad immersione facendolo diventare trapano.

Sono una mamma che non festeggerà la giornata mondiale delle bambine e delle ragazze fino a quando non ci sarà anche la giornata mondiale dei bambini e dei ragazzi.

Sono una mamma che rivendica il diritto di uguaglianza per maschi e femmine. Sono una mamma che lotta contro gli stereotipi e contro i luoghi comuni, ma che rimane convinta che queste ricorrenze non fanno altro che rimarcare una differenza che in fondo non c’è. Sono una mamma normale che non si aspetta nulla dai propri figli e allo stesso tempo si aspetti di tutto.

Che siano maschi o femmine. Senza alcuna differenza.