Non mi dire che esci in bici con questo caldo, vero? Già, sì, esco e corro lo stesso e mai ho sentito ripetere così tante volte questa saggia domanda che nasconde tuttavia la totale inesperienza della pedalata estiva.

Certo, perché tutti pensano che correre in bici sia come correre da bipede e, a vedere i volti trasfigurati dei runner sotto il sole, c’é sicuramente da spaventarsi. Ma per noi ciclisti è diverso. Noi attraversiamo l’aria bollente come un siluro lanciato nella galleria del vento e la freschezza è assicurata.

Naturalmente anch’io, per trovare le mie certezze, ho cercato in rete la frasina magica “pedalare con il caldo” e mi sono imbattuta in consigli saggi e commenti esilaranti del tipo: “abito in Salento a 6 km dal mare, una distanza che solitamente ci impiego 20 minuti a percorrerla. Che ne dite, potrei andare in bici anche a farmi qualche bagno?“. Sì certo, magari insieme alla bicicletta, così vi rinfrescate (le idee) tutti e due!

 

 

Ho quindi iniziato a pensare che tra esortazioni a nutrirsi di frutta, abolire il caffè, scegliere percorsi ombreggiati e gli orari freschi della mattina o della sera, anch’io avrei dovuto stilare i miei consigli, o meglio, i miei buoni motivi per pedalare anche con il caldo. Fermo restando che è sicuramente meglio farlo con un buon certificato medico (domani farò l’agonistico) e senza strafare: lasciamo la voglia di diventare QOM (o KOM) su Strava a momenti climatici più freschi.

6 buoni motivi per correre in bici con il caldo

Ventilatore naturale
Esilarante vedere chi, magari statico alla fermata del bus, suda sette camicie sventolando affannosamente il ventaglio. È più intenso il calore che sprigiona il gesto che il risultato. Noi ciclisti invece, alla leggera velocità di 19-25 km/h di media abbiamo il giusto fresco senza troppa fatica. E l’aria sembra raggiungerti da un enorme ventilatore naturale.

Runner alla griglia
In rete sono tanti gli appelli a mettersi la crema solare ed è un bene: forse c’é ancora chi predilige il fucsia al maròn. E tuttavia chi, secondo il mio modesto parere, dovrebbe essere intensamente motivato a proteggersi? Ma il runner, naturalmente! Vederli arrancare sotto il sole, tra il paonazzo e il grigliato, grondanti di un sudore inarrestabile, che nessuna velocità umana potrà mai arrestare, è davvero spassoso. Vale la pena di uscire nelle ore più calde solo per godersi lo spettacolo.

Oltre le gambe c’è di più: ecco le abbronzature più “creative” (o cret…) scovate in rete

Lawrence d’Arabia
Pedalando com’é giusto senza cuffie, è bello intonare interiormente la propria canzone che aiuterà anche nel mantenimento dell’andatura. Quando fa veramente caldo è imbattibile il famoso tema del film Lawrence d’Arabia. Ti fa sentire persino resistente alla mitica pallottola d’oro e il Naviglio Grande si trasforma in una pista nel deserto, maestosamente silenziosa.

 

Beata solitudo sola beatitudo
Sì perché il caldo spazza via la pazza folla e la strada diventa solo tua. Se nelle ore più fresche da tutti consigliate bisogna fare gimkane per non investire il cagnolino sguinzagliato e il bimbo tremulo nel suo primo giorno senza rotelline, tra le 12 e le 14 sei il re o la regina del tuo percorso. Solo tu e l’asfalto. Ed è priceless avere il cuore tranquillo, anche quando il sole è a picco, piuttosto che rischiare l’infarto ad ogni schivata last minute.

Effetto brucia-grassi
Dicono che è solo un’illusione, che perdi solo liquidi e non bruci i grassi, eppure la sensazione che il caldo aiuti a farlo c’é tutta. E aggiungo: è con il caldo che ho perso più peso e guadagnato in massa magra. Si-si.

My personal Tour
La rete pullula di inviti a non uscire mai nelle ore più calde. Non state mica facendo – dicono – il Giro d’Italia o il Tour de France!
Ah… no?

Il “simpatico” Froome in un’inedita espressione accaldata