La Bella e la Bestia

Parlerò in prima persona perché mi è difficile fare diversamente. Proprio perché è quello che scatenano i film Disney: un vortice di emozioni e ricordi del passato. Quello che è successo a me andando alla prima de “La Bella e la Bestia”

Era il 1991. Io avevo 7 anni e quella fu la mia prima volta al cinema. Un giro sui Champs Elysées, una tappa al Disney Store, e il mio primo film al cinema. Sono passati ormai 26 anni (ahia) e me lo ricordo come fosse ieri. Ricordo il suono potente che rimbombava. Ricordo i colori del cartone animato. Ricordo quella principessa castana con la coda di cavallo (anch’io all’epoca avevo la coda di cavallo, ed ero orgogliosa di essere conciata come una principessa, castana per giunta, come me). Ricordo il meravigliarmi ad ogni canzone. Ricordo la magia, manco fossi a Disneyland. Ricordo le note, quelle note così famose. Quelle sette note che da sole riconducono al mito de La Bella e la Bestia rivisto da Disney.

La Bella e la Bestia: la morale del film: guardare oltre alle apparenze

E che ci crediate oppure no, mi è sempre rimasta impressa. Spesso Disney viene preso di mira (come tutte le persone o realtà di maggiore successo d’altronde) ma credo che nessuno potrà mai dissentire all’affermare che più di chiunque sappia parlare al cuore dei bambini.

Infatti… sono passati 26 anni, e io me lo ricordo come se fosse ieri. Conosco le canzoni a memoria. Parola per parola. La musica, le voci. Inizierò quindi premettendo che la prima nota dolente (per me) fu quella di non aver visto il film in francese. Per ovvie ragioni.

La Bella e la Bestia: le critiche rivolte al film

Dal primo minuto del film non si può che essere incantati dall’assoluta fedeltà al cartone animato. Tutto c’è. Ma proprio tutto. Il villaggio di Belle. I vestiti di lei. Il mercato, il pozzo, i fiori, i libri. Alcuni dettagli a parte, è stato ricostruito con estrema fedeltà al cartone animato. Anche per questo motivo, vorrei poterlo guardare in francese. Ho sentito alcuni commenti sul fatto che le canzoni, appunto, non fossero sempre fedelissime nel testo, sicuramente rivisto in chiave più moderna. Lingua a parte, a me è sembrato assolutamente simile, partendo dalle voci dei protagonisti (ancora una volta, bensì lo ricordavo in un’altra lingua, le voci italiane del film mi hanno lo stesso rimandato a quelle del cartone animato in francese. Un buonissimo segno, a mio avviso).

Non tutti hanno apprezzato il fatto che il film fosse completamente calcato sul cartone del ’91. C’è chi sostiene che sia difficile uguagliare la magia di un film della nostra infanzia e per questo motivo il remake sia rimasto un filino sotto tono. Per quanto mi riguarda, avendo visto anche il remake con Vincent Cassel e Lea Seydoux, quest’ultimo non mi aveva del tutto convinto e sempre secondo me, il nuovo Beauty and the Beast vince a mani basse specialmente parlando di effetti speciali, luci, colori, musica.

Beauty and the Beast: Emma Watson e gli altri protagonisti

Ero scettica, lo ammetto. Non ho mai amato molto Emma Watson. Qui è dove mi ricredo: Emma è perfetta in tutto e per tutto e credo fermamente che Bill Condon (il regista, ndr) non avrebbe potuto fare scelta migliore. In linea di massima tutti i protagonisti sono assolutamente fedeli ai “disegni” originali Disney e questo è un vero sollievo per i fans della favola. Luke Evans in Gaston è più vero dell’originale, così come Maurice, il padre di belle, Mrs Brick & Chicco o ancora Lumière.

Piccola delusione per il bel principe, che il pubblico femminile ha giudicato “più appettibile” nei panni della Bestia piuttosto che “nature”.

Bella sorpresa per LeTont (interpretato da Josh Gad), il cui personaggio è un po’ più presente di quanto lo è nel cartone originale e a cui viene affidato anche un ruolo chiave. LeTont è piaciuto tantissimo alle critiche perché nel nuovo remake live action, è apertamente (o quasi) gay.

La Bella e la Bestia: un film per bambini?

Anche se molto fedele (praticamente in tutto) al film di animazione, il remake resta comunque un film in tutto e per tutto ed ha un approccio più “reale” agli occhi dei bambini. Ho visto il film con mia figlia di 4 anni e mezzo e si è spaventata parecchio in tante scene.

Dopo le rassicurazioni di mamma e qualche spoiler in modo tale da rendere la pillola più dolce, è andato tutto sommato molto bene e ne è rimasta entusiasta (grazie a Disney il gran finale è sempre assicurato e vissero tutti felici e contenti, noi compresi).