Adesso che la Bianchi è in rosa (al giro!) non è fantastico proseguire con le interviste alle amiche cicliste? O meglio, Bianchiste? Anche Claudia Torresani ama sfrecciare in bicicletta, sulle lunghe traiettorie dei Navigli, e possiede una magnifica Bianchi in acciaio. Unico difetto… non è celeste, ma la linea è strepitosa e lo stile di pedalata di Claudia ancor di più.

Copy, partner di AT Comunicazione, hub milanese di relazioni pubbliche, Claudia fa girare le ruote veloci almeno quanto le dita sulla tastiera.

Il nostro viaggio alla scoperta del ciclismo al femminile prosegue. Enjoy!

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1. Quando è sbocciato l’amore per la bici? “E’ sbocciato per riscattare una ferita d’amore”.

2. Chi lo ha ispirato? “Nessuno. È iniziato così, senza convinzione e solo per dire: “Beh, vedi un po’?”. Un incontro casuale sulla ciclabile lungo il naviglio, a Boffalora, fu la molla. Per caso ero in un negozio di bici e d’impulso comprai la prima. Una Felt ibrida che è stata l’inizio di tutto. Dopo la prima volta in sella, capii che in bici ci potevo andare pure io e che mi piaceva tantissimo. Nello sport, per me, il piacere legato all’uso dell’attrezzo è la cosa fondamentale. Per questo il running non mi appartiene. La bici è l’attrezzo supremo. Anche se la Felt ora non mi piace più molto, non la venderò mai. Le devo l’inizio di una grande passione appagante”.

3. Corsa o MTB? “Corsa. Uso la MTB solo in montagna, ma non mi piacciono gli sterrati. Sono troppo impegnativi per la testa e per me andare in bici è spingere senza preoccupazioni. Ne ho presa una in carbonio e, in effetti, l’accelerazione è impressionante, ma considero sempre la mia Bianchi in acciaio “la bella”. Una faccenda sensuale”.

4. Da sola o in gruppo? “Per molto tempo quasi sempre da sola, ma è uguale, da sola o in compagnia. Mi piace comunque e sempre”.

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5. Numero massimo di Km percorsi tutti insieme?134

6. Impresa più gloriosa? “Il viaggio da Milano a Firenze, in quattro tappe, facendo il passo delle Cisa. Ancora non ci credo: uscire di casa e arrivare fino davanti al duomo di Firenze solo pedalando. È una delle soddisfazioni più belle della vita”.

7. Velocità o ritmo? “Ritmo”.

8. Pianura o montagna? “Beh, diciamo pianura per comodità e prossimità, sognando muscoli e fiato forti da scalare la montagna. Un vero passo alpino mi sembra un’impresa inaffrontabile senza una MTB, ma è un pensiero che è là e che mi tiene compagnia ad ogni uscita. Facendomi provare anche un po’ di timore reverenziale”.

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9. Gara o… ammiriamo il paesaggio? “Gara con me stessa, senza tralasciare mai la celebrazione intima del paesaggio che mi sfila davanti. Faccio quasi sempre lo stesso tragitto da Milano a Robecco sul Naviglio – se c’è tempo anche un po’ oltre – e l’arrivo a Cassinetta di Lugagnano è sempre un tuffo al cuore. Il vero esotico dietro l’angolo. È per cose così che adoro la bicicletta”.

10. Con la pioggia e con il sole? “Mettiamola così: con il caldo e con il freddo”.

…e con grande gioia! Grazie Claudia per il tuo contributo!

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