Oggi, bambine e teenager non aspettano più di crescere per entrare nel mondo del beauty e l’età in cui iniziano ad interessarsi al make-up e alla skincare si è abbassata notevolmente.
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Rossetti, patch per brufoli a forma di cuore, maschere glitter e skincare routine degne di beauty influencer.
Se fino a qualche anno fa il primo mascara arrivava intorno ai 14-15 anni, ora il trucco e la cura della pelle sono parte della quotidianità già da molto prima di diventare teen!
L’industria del make-up e della skincare ha risposto con prodotti pensati apposta per la nuova generazione di beauty-victims.
Perché l’idea di “non essere abbastanza curate” fa sempre più paura?
Secondo una ricerca del sito di cosmetici Escentual.com, l’età media in cui si comincia a truccarsi è scesa ulteriormente dai 13 anni e mezzo agli 11 . Questo fenomeno è alimentato principalmente dall’influenza dei social media, dove piattaforme come YouTube, Instagram e TikTok sono inondate da tutorial di bellezza e routine di skincare. Un’indagine condotta da Defy Media per ADWeek ha rivelato che il 95% dei giovani tra i 13 e i 20 anni utilizza YouTube quotidianamente, con il 92% che considera i video degli influencer su questa piattaforma come la principale fonte di informazioni sui prodotti di bellezza.

L’esposizione costante a contenuti che enfatizzano l’importanza dell’aspetto fisico ha instillato nelle giovani ragazze la percezione che la bellezza sia sinonimo di accettazione sociale. Questo le spinge a conformarsi a standard estetici spesso irrealistici, alimentando la paura di non piacere o di essere fuori dal gruppo. La pressione per aderire a questi ideali è amplificata dalla tendenza a condividere immagini e video sui social, dove l’apparenza è spesso messa in primo piano con conseguenze, a volte, anche pericolose.
Conseguenze psicologiche e fisiche della skincare routine precoce
L’adozione precoce di routine di skincare e make-up può avere ripercussioni significative. Psicologicamente, può portare a una focalizzazione eccessiva sull’aspetto esteriore, influenzando negativamente l’autostima e l’immagine di sé. Fisicamente, l’uso di prodotti non adatti all’età può danneggiare la pelle giovane e sensibile, causando irritazioni o problemi dermatologici. Inoltre, l’adozione di prodotti anti-età da parte di bambine e preadolescenti è una tendenza preoccupante, poiché l’uso di ingredienti attivi come il retinolo o gli acidi esfolianti può essere dannoso per la pelle non ancora matura.
Cavalcando l’onda, l’industria cosmetica ha risposto a questa nuova domanda creando prodotti specificamente formulati per la new generation. Marchi come Byoma e Florence by Mills hanno costruito la propria identità attorno a questi giovani consumatori, offrendo routine semplici con prodotti divertenti e multiuso, affrontando problemi specifici di questa età come l’acne, il tutto a prezzi accessibili.
Acne vs. filtri: l’identità è messa alla prova tra perfezione digitale e bellezza reale.
Brufoli, pelle arrossata, segni che sembrano urlare “imperfezione” in un mondo che esige il contrario. Per chi soffre di acne, l’adolescenza diventa una battaglia tra lo specchio e lo schermo del telefono, dove i filtri regalano una pelle di porcellana e i social spingono verso un’estetica levigata e senza difetti, come la K-beauty insegna.
Il confronto è spietato: vedersi reali davanti al riflesso di una perfezione costruita può mettere in crisi la propria identità.
Eppure, qualcosa sta cambiando. Sempre più giovani scelgono di non nascondersi, sfidando il concetto di bellezza filtrata e artefatta. Dall’hashtag #acnepositivity ai post senza trucco, fino alle dichiarazioni di artiste come la cantante Gaia – che ha mostrato senza filtri la sua pelle imperfetta – il messaggio è chiaro: la pelle reale è bella, con o senza acne. Tra chi copre e chi sceglie di mostrarsi, il dibattito è aperto.
La beauty industry? Risponde con prodotti che abbracciano entrambe le direzioni.
E’ Made in Italy il brand Mudithara (mudithara.com) nato tra le montagne del Trentino, che offre una linea di skincare naturale per adolescenti con pelle impura, utilizzando ingredienti di origine naturale e vegana e consigliando una daily routine per teen.
Da dove nasce l’idea? Ce lo racconta Valentina Rizzi, classe 84, founder del brand:
“L’idea nasce da una mia “frustrazione”, avendo vissuto in prima persona le difficoltà di una pelle adolescenziale con brufoli e ipersensibilità, ho voluto creare prodotti delicati con ingredienti naturali per supportare i ragazzi in questa fase di cambiamenti. Mudithara si fonda su un principio semplice ma potente: ogni giovane merita di sentirsi valorizzato e a proprio agio nella propria pelle. La nostra filosofia ruota attorno alla cura della pelle come atto di amore verso sé stessi, specialmente in un momento delicato come l’adolescenza, in cui ci si sente spesso insicuri e alla ricerca della propria identità“.

Per questo motivo, Valentina ha scelto, uno per uno, il nome di ogni prodotto per creare affermazioni positive. Come quelle della Daily Routine con il detergente IM STRONG, la crema purificante I CHOOSE WISELY e l’elixir-siero purificante I DESERVE LOVE, tutto con lettere maiuscole!
“Vogliamo che ogni prodotto non solo risolva un problema estetico, ma che rappresenti anche un messaggio di fiducia in sé stessi e di auto-accettazione, molto importanti durante l’adolescenza”, continua spiegando anche la scelta degli ingredienti.
“Utilizziamo ingredienti di origine naturale e vegana, preferendo la provenienza biologica. Abbiamo inserito idrolati ed estratti di piante ottimi per lenire e purificare come melissa, achillea, ortica, calendula, aloe, salvia, agrumi, alghe e anche argille e acidi delicati come acido succinico, azelaico, ialuronico e niacinamide. Le nostre formule hanno attivi che riequilibrano la pelle senza danneggiare la barriera cutanea, per trattare i problemi adolescenziali in modo sicuro”
Qual è la caratteristica che non può mancare in un prodotto per teenager?
Valentina non ha dubbi. “La delicatezza è essenziale. I prodotti devono essere efficaci, rispettando la pelle. Inoltre, la skincare a questa età deve essere semplice e funzionale, con pochi passaggi indispensabili senza routine troppo complicate”
Un altro brand popolare è Bubble Skincare (hellobubble.com), fondato nel 2020, e che ha rapidamente guadagnato notorietà tra la Gen Z grazie a prodotti efficaci e accessibili, formulati per pelli giovani e consigli sulla skincare routine. Sul sito si trova un’interessante Skin School dove fare quiz, sfatare falsi miti, apprendere il significato delle beauty buzzwords, parole strane per i più piccoli tipo parabeni, cruelty free e via dicendo. C’è anche una Acne Guide dove sono illustrate origini e tipologie dell’acne e come affrontarla!
E poi, come fare a meno degli spot patch che coprono brufoli e pustole al bisogno?
Ci ha pensato l’azienda coreana Nico Medical, con i Catch me Patch (in vendita su sukoshimart.com), i primi con idrocolloide, super performanti, multi size, per il giorno o da tenere tutta la notte, trasparenti per permettere di truccarsi, ça va sans dire, funny con colori pop e coniglietti, oppure illuminanti!
Make-up baby mania
Se un tempo si giocava ad impiastricciarsi il viso con i trucchi di mamma o si mettevano a dura prova povere bambole stropicciate con gli esperimenti di make-up artist in erba, oggi non si scherza! Il make-up è questione di precisione, studi approfonditi e ricerca spasmodica di prodotti innovativi. Ed è guerra sui social all’ultima pennellata!
Per questo motivo, il mercato del make-up ha visto l’emergere di prodotti pensati per le più giovani, con formulazioni delicate e packaging accattivanti.
Come quelli di Toot (toot.nl), brand olandese fondato da Karlijn Vlasblom, madre di tre figli, che ha deciso di creare la sua linea for kids quando sua figlia di 7 anni le ha chiesto se poteva provare a truccarsi. Da qui, con il buon senso da genitore ma credendo fermamente nella libera espressione di se stessi, ha dato vita al suo brand con formule cosmetiche joyful, prive di microplastiche e sostanze nocive per le pelli più delicate. Make-up e accessori con un design minimal ma colorful dove spiccano fenicotteri, scimmiette, pappagalli, camaleonti tra specchietti, pochette, ombretti e lipstick.

Anche Petite ‘n Pretty (petitenpretty.com), brand statunitense, propone prodotti di bellezza pediatricamente approvati, formulati per giovani creativi incoraggiando l’espressione personale. Inoltre, nella sezione Camps&Classes offre dei mini corsi online per imparare a truccarsi, dal basic al professional, assicurando tecniche adeguate all’età! Per la primavera, invece, propone una box di prodotti self-care per una at-home spa completa.
Nel gioco delle parti, come insegna il marketing emozionale, anche il packaging ha un ruolo da protagonista per attirare l’attenzione di piccoli e non! Unicorni, coniglietti, mousse profumate per il bagno e smalti glitterati e nelle diverse fragranze, lip gloss trasparenti con fiori in evidenza e molto altro sono i prodotti racchiusi in favolesche confezione da Inuwet (inuwet.com). Brand made in France, si fa portavoce di un nuovo trend che mette in evidenza il trionfo dei sensi e delle emozioni con la sua vegan poetic beauty.

L’industria della bellezza ha saputo, quindi, intercettare e adattarsi alle nuove esigenze del mercato, sviluppando linee specifiche con messaggi “positive vibes only” che parlano la lingua delle nuove generazioni. Sebbene questo risponda a una domanda crescente, è fondamentale accompagnare questo fenomeno con una corretta educazione alla cura della pelle e all’accettazione di sé, insegnando che non è il filtro a fare la bellezza né un make-up da star ma la sicurezza in chi siamo, anche con un brufolo in prima fila.
Perché giocare col make-up può essere divertente, ma la vera glow routine inizia sempre con l’amore per se stesse.