Dove chiede alla sua community di prendere una posizione, voltando le spalle alla digital distortion e chiede di pubblicare un video con hashtag #TurnYourBack in risposta al filtro #BoldGlamour.

Mentre il filtro #BoldGlamour è sempre più in voga sui social, Dove invita tutti a prendere una posizione contro la distorsione dell’immagine sui social media, e lo fa attraverso la campagna #TurnYourBack.

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DOVE_#TurnYourBack

“Il filtro Bold Glamour ad oggi è stato usato oltre 15 milioni di volte e la sua popolarità non accenna a diminuire. Quello che potrebbe sembrare un filtro innocuo ha in realtà il potenziale per causare danni alla salute mentale e influenzare la nostra autostima” spiega Alex Light, content creator e attivista per la body confidence. “Filtri come questo creano un confronto irrealistico con la realtà, rendendo i confini tra digitale e reale sempre più sfumati e stabilendo un nuovo standard che sembra dirci come dovremmo apparire. È fondamentale andare contro questi modelli di bellezza sempre più tossici e mostrare ai più giovani che essere autentici è bello. Ho lavorato per molto tempo con Dove e sono molto orgogliosa di collaborare con un brand che si impegna contro la digital distortion e lavora costantemente per abbattere gli standard di bellezza e valorizzare l’autostima delle donne e delle ragazze. Sostengo appieno questa nuova campagna”.

DOVE_#TurnYourBack

Se da una parte, infatti, i filtri possono essere un modo come altri di esprimere creatività, dall’altra ci sono alcuni filtri che alterano la realtà sottolineando canoni estetici praticamente irraggiungibili; secondo una ricerca condotta da Dove, il 38% delle ragazze afferma di non sentirsi all’altezza degli standard di bellezza che molte/i influencer presentano sui social.

DOVE_#TurnYourBack

“Studi accademici hanno scoperto che usare filtri e modificare i selfie sono azioni associate a una negativa percezione del proprio corpo, cattivo umore e bassa autostima”, spiega la Dott.ssa Phillippa Diedrichs, Psicologa Ricercatrice presso il Centre of Appearance Research della University of West England ed esperta di body image. “La ricerca di Dove ha messo in luce che quasi la metà delle ragazze con una bassa autostima non si sente abbastanza bella senza fotoritocchi. Inoltre, i filtri sono diventati parte della vita quotidiana per il 52% delle ragazze, mentre il 77% cerca di cambiare o nascondere almeno una parte del proprio corpo prima di pubblicare una foto che la ritrae. Questo suggerisce che l’uso dei filtri e la digital distortion stanno generando nel tempo significative pressioni riguardo l’aspetto estetico, causando bassa autostima tra le ragazze e le giovani donne”.

Dove chiede dunque di non usare app di fotoritocco che potrebbero intaccare l’autostima dei giovani.