Si sono da poco conclusi i 94esimi Academy Awards: chi si sarà aggiudicato la più ambita statuetta d’oro del mondo del cinema?

Le novità degli Oscar 2022

Prima di dirvi i vincitori di quest’anno, ecco un piccolo riassunto della serata e delle novità che sono state introdotte in questa edizione.

A causa di un radicale calo degli ascolti dello scorso anno, la cerimonia di premiazione deli Oscar nel 2022 ha presentato al pubblico un palinsesto decisamente ristretto rispetto al passato. Tra le novità più rilevanti, per ridurre le tempistiche della diretta, addirittura 8 delle statuette sono state assegnati fuori onda: miglior montaggio, miglior scenografia, miglior suono, miglior trucco e acconciatura, miglior musica, migliore colonna sonora, miglior cortometraggio animato e miglior cortometraggio.

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Un’altra novità dell’edizione 2022 è il premio del pubblico: attraverso Twitter, fino al 3 marzo, gli utenti hanno potuto votare il proprio film preferito attraverso gli appositi hashtag.

Un bel cambiamento, che ammettiamo è stato decisamente apprezzato: più che una cerimonia di premiazione si stava passando ad una maratona di statue, col passare degli anni iniziavamo a non riuscire a reggere questi ritmi. Questa formula (sulla falsariga del percorso già tracciato dai Tony Awards) ha permesso di dare più tempo ai momenti comici, clip dei film ed esibizioni musicali, dando vita ad una cerimonia decisamente più godibile delle precedenti.

Ma le novità non sono finite qui.

Nel tentativo di recuperare diversi anni senza un vero e proprio host, questa volta ce ne sono state addirittura tre, e tutte al femminile: Amy Schumer, Regina Hall e Wanda Sykes. Non hanno esattamente brillato, ma non possiamo lamentarci troppo.

I vincitori dei premi oscar 2022

Ma passiamo ora ai punti salienti della serata.

Miglior attore 2022: Will Smith e lo schiaffo a Chris Rock.

Nominato due volte in precedenza come miglior attore (per “Ali” e “La ricerca della felicità”), Will Smith è finalmente riuscito a portarsi a casa il suo primo Oscar. La performance di Smith nei panni di Richard Williams, padre di Venus e Serena, in “King Richard” è da sempre stata la preferita per la statuetta di quest’anno. Il discorso dell’esuberante star 53enne è stato decisamente uno dei più vivaci della serata e non potevamo aspettarci di meno dal Principe di Bel Air. “L’amore ti farà fare cose pazze” un neanche troppo velato riferimento fatto dall’attore durante l’accettazione del premio. Se ancora vi state chiedendo il motivo, ecco a voi il perché: a metà cerimonia, l’attore si è alzato dal suo posto e ha schiaffeggiato il presentatore Chris Rock in faccia per una battuta che Rock ha fatto su Jada Pinkett Smith, la moglie di Smith.

Il momento non è ovviamente passato inosservato e i social media sono letteralmente impazziti nel cercare di decidere se l’interazione fosse stata un po’ programmata. Il discorso in lacrime di Smith, scusandosi con l’Accademia e giustificando l’assalto come un impulso a proteggere la sua famiglia, suggerisce certamente che non lo era. In un anno in cui l’Academy ha lottato ancora una volta per trovare nuovi modi per aumentare gli ascolti dopo anni di costante calo del pubblico, forse è il caso di dire un grande GRAZIE a Smith.

Dramma di Will Smith a parte, è stata una cerimonia davvero strana quella di quest’anno.

Il tradizionale montaggio “In Memoriam”, di solito una faccenda sobria in cui i nomi delle figure di Hollywood che sono morte nell’ultimo anno lampeggiano solennemente sullo schermo con una canzone sentimentale di sottofondo, quest’anno è stato un numero ottimista e rock, con un coro che balla e canta canzoni come “Spirit in the Sky” di Norman Greenbaum.

I discorsi erano in gran parte apolitici, ma le tre co-conduttori hanno fatto più battute facendo riferimento alla politica attuale, comprese gag sul disegno di legge “Donìt say gay” della Florida e sugli sforzi di repressione degli elettori del Texas. Alcuni dei presentatori erano attori di film come Juno e Pulp Fiction, che hanno raggiunto anniversari significativi e gli stessi film hanno ricevuto clip inserite durante la cerimonia, dove la maggior parte dei candidati e dei vincitori effettivi non l’hanno fatto.

Alcune parti della serata erano chiari tentativi di attirare un pubblico della Generazione Z: ad un certo punto, il gruppo pop sudcoreano BTS è apparso in un segmento della durata di meno di un minuto, dove hanno elogiato brevemente i film in generale. In pratica un momento inutile e acchiappa giovani (che sicuramente stavano facendo altro in quel momento).

Insomma, si poteva fare di meglio ma almeno c’è stato un cambio di rotta.

Ma la cosa importante alla fine è: chi sono i vincitori dei 94esimi premi oscar?

MIGLIOR FILM

Vincitore: I segni del cuore, regia di Sian Heder.

Altri candidati: Belfast, regia di Kenneth Branagh: Don’t Look Up, regia di Adam McKay; Drive My Car (Doraibu mai kā), regia di Ryūsuke Hamaguchi; Dune (Dune: Part One), regia di Denis Villeneuve; Una famiglia vincente – King Richard (King Richard), regia di Reinaldo Marcus Green; Licorice Pizza, regia di Paul Thomas Anderson; La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (Nightmare Alley), regia di Guillermo del Toro; Il potere del cane (The Power of the Dog), regia di Jane Campion; West Side Story, regia di Steven Spielberg

MIGLIOR REGISTA

Vincitore: Jane Campion – Il potere del cane (The Power of the Dog)

Altri candidati: Kenneth Branagh – Belfast; Ryūsuke Hamaguchi – Drive My Car (Doraibu mai kā); Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza; Steven Spielberg – West Side Story

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Vincitore: Will Smith – Una famiglia vincente – King Richard (King Richard)

Altri candidati: Javier Bardem – A proposito dei Ricardo (Being the Ricardos); Benedict Cumberbatch – Il potere del cane (The Power of the Dog); Andrew Garfield – Tick, Tick… Boom!; Denzel Washington – Macbeth (The Tragedy of Macbeth)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

Vincitrice: Jessica Chastain – Gli occhi di Tammy Faye (The Eyes of Tammy Faye)

Altre candidate: Olivia Colman – La figlia oscura (The Lost Daughter); Penélope Cruz – Madres paralelas; Nicole Kidman – A proposito dei Ricardo (Being the Ricardos); Kristen Stewart – Spencer

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Vincitore: Troy Kotsur – I segni del cuore (CODA)

Altri candidati: Ciarán Hinds – Belfast; Jesse Plemons – Il potere del cane (The Power of the Dog); J. K. Simmons – A proposito dei Ricardo (Being the Ricardos); Kodi Smit-McPhee – Il potere del cane (The Power of the Dog)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Vincitrice: Ariana DeBose – West Side Story

Altre candidate: Jessie Buckley – La figlia oscura (The Lost Daughter); Judi Dench – Belfast; Kirsten Dunst – Il potere del cane (The Power of the Dog); Aunjanue Ellis – Una famiglia incente – King Richard (King Richard)

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

Vincitore: Kenneth Branagh – Belfast

ALtri candidate: Adam McKay, soggetto di Adam McKay e David Sirota – Don’t Look Up; Zach Baylin – Una famiglia vincente – King Richard (King Richard); Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza; Eskil Vogt e Joachim Trier – La persona peggiore del mondo (Verdens verste menneske)

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Vincitore: Sian Heder – I segni del cuore (CODA)

Altri candidati: Ryusuke Hamaguchi e Takamasa Oe – Drive My Car (Doraibu mai kā); Jon Spaihts e Denis Villeneuve e Eric Roth – Dune (Dune: Part One); Maggie Gyllenhaal – La figlia oscura (The Lost Daughter); Jane Campion – Il potere del cane (The Power of the Dog)

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

Vincitore: Drive My Car (Doraibu mai kā), regia di Ryūsuke Hamaguchi (Giappone)

Altri candidati: Flee (Flugt), regia di Jonas Poher Rasmussen (Danimarca); È stata la mano di Dio, regia di Paolo Sorrentino (Italia); Lunana: il villaggio alla fine del mondo, regia di Pawo Choyning Dorji (Bhutan); La persona peggiore del mondo (Verdens verste menneske), regia di Joachim Trier (Norvegia)

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

Vincitore: Encanto, regia di Byron Howard e Jared Bush

Altri candidati: Flee (Flugt), regia di Jonas Poher Rasmussen; Luca, regia di Enrico Casarosa; I Mitchell contro le macchine (The Mitchells vs the Machines), regia di Mike Rianda e Jeff Rowe; Raya e l’ultimo drago (Raya and the Last Dragon), regia di Don Hall e Carlos López Estrada

MIGLIOR MONTAGGIO

Vincitore: Joe Walker – Dune (Dune: Part One)

Altri candidate: Hank Corwin – Don’t Look Up; Pamela Martin – Una famiglia vincente – King Richard (King Richard); Peter Sciberras – Il potere del cane (The Power of the Dog); Myron Kerstein e Andrew Weisblum – Tick, Tick… Boom!

MIGLIOR SCENOGRAFIA

Vincitore: Patrice Vermette e Zsuzsanna Sipos – Dune (Dune: Part One)

Altri candidati: Tamara Deverell e Shane Vieau – La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (Nightmare Alley); Grant Major e Amber Richards – Il potere del cane (The Power of the Dog); Stefan Dechant e Nancy Haigh – Macbeth (The Tragedy of Macbeth); Adam Stockhausen e Rena DeAngelo – West Side Story

MIGLIOR FOTOGRAFIA

Vincitore: Greig Fraser – Dune (Dune: Part One)

Altri candidati: Dan Laustsen – La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (Nightmare Alley); Ari Wegner – Il potere del cane (The Power of the Dog); Bruno Delbonnel – Macbeth (The Tragedy of Macbeth); Janusz Kaminski – West Side Story

MIGLIORI COSTUMI

Vincitore: Jenny Beavan – Crudelia (Cruella)

Altri candidati: Massimo Cantini Parrini e Jacqueline Durran – Cyrano; Jacqueline West e Bob Morgan – Dune (Dune: Part One); Luis Sequeira – La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (Nightmare Alley); Paul Tazewell – West Side Story

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA

Vincitrici: Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh – Gli occhi di Tammy Faye (The Eyes of Tammy Faye)

Altri candidati: Mike Marino, Stacey Morris e Carla Farmer – Il principe cerca figlio (Coming 2 America); Nadia Stacey, Naomi Donne e Julia Vernon – Crudelia (Cruella); Donald Mowat, Love Larson e Eva von Bahr – Dune (Dune: Part One); Göran Lundström, Anna Carin Lock e Frederic Aspiras – House of Gucci

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI

Vincitori: Paul Lambert, Tristen Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer – Dune (Dune: Part One)

Altri candidati: Swen Gillberg, Bryan Grill, Nikos Kalaitzidis e Dan Sudick – Free Guy – Eroe per gioco (Free Guy); Charlie Noble, Joel Green, Jonathan Fawkner e Chris Corbould – No Time to Die; Christopher Townsend, Joe Farrell, Sean Noel Walker e Dan Oliver – Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli (Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings); Kelly Port, Chris Waegner, Scott Edelstein e Dan Sudick – Spider-Man: No Way Home

MIGLIOR SONORO

Vincitori: Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill, Ron Bartlett – Dune (Dune: Part One)

Altri canidati: Denise Yarde, Simon Chase, James Mather, Niv Adiri – Belfast; Simon Hayes, Oliver Tarney, James Harrison, Paul Massey, Mark Taylor – No Time To Die; Richard Flynn, Robert Mackenzie, Tara Webb – Il potere del cane (The Power of the Dog); Tod A. Maitland, Gary Rydstrom, Brian Chumney, Andy Nelson, Shawn Murphy – West Side Story

MIGLIORE COLONNA SONORA ORIGINALE

Vincitore: Hans Zimmer – Dune (Dune: Part One)

Altri candidati: Nicholas Britell – Don’t Look Up; Germaine Franco – Encanto; Alberto Iglesias – Madres paralelas; Jonny Greenwood – Il potere del cane (The Power of the Dog)

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

Vincitrice: No Time To Die (musiche di Billie Eilish; testo di Billie Eilish e Finneas O’Connell) – No Time to Die

Altri candidati: Be Alive (musiche e testo di Beyoncé e DIXSON) – Una famiglia vincente – King Richard (King Richard); Dos Oruguitas (musiche e testo di Lin-Manuel Miranda) – Encanto; Down to Joy (musiche e testo di Van Morrison) – Belfast; Somehow You Do (musiche e testo di Diane Warren) – Quattro buone giornate (Four Good Days)

MIGLIOR DOCUMENTARIO

Vincitore: Summer of Soul (…Or, When the Revolution Could Not Be Televised), regia di Questlove, Joseph Patel, Robert Fyvolent e David Dinerstein

Altri candidati: Ascension, regia di Jessica Kingdon, Kira Simon-Kennedy e Nathan Truesdell; Attica, regia di Stanley Nelson e Traci A. Curry; Flee (Flugt), regia di Jonas Poher Rasmussen, Monica Hellström, Signe Byrge Sørensen e Charlotte De La Gournerie; Writing with Fire, regia di Rintu Thomas e Sushmit Ghosh

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO

Vincitore: The Queen of Basketball, regia di Ben Proudfoot

Altri candidati: Audible, regia di Matthew Ogens e Geoff McLean; Lead Me Home, regia di Pedro Kos e Jon Shenk; Three Songs for Benazir, regia di Elizabeth Mirzaei e Gulistan Mirzaei; When We Were Bullies, regia di Jay Rosenblatt

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

Vincitore: The Long Goodbye, regia di Aneil Karia e Riz Ahmed

Altri candidati: Ala Kachuu – Take and Run, regia di Maria Brendle e Nadine Lüchinger; The Dress, regia di Tadeusz Łysiak e Maciej Ślesicki; On My Mind, regia di Martin Strange-Hansen e Kim Magnusson; Please Hold, regia di K.D. Dávila e Levin Menekse

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE

Vincitore: The Windshield Wiper, regia di Alberto Mielgo e Leo Sanchez

Altri candidati: Affairs of the art, regia di Joanna Quinn e Les Mills; Bestia, regia di Hugo Covarrubias e Tevo Díaz; Boxballet, regia di Anton Dyakov; Robin Robin, regia di Dan Ojari e Mikey Please