Più che un’attrice, una figura leggendaria, in grado di ispirare la cultura di massa per oltre mezzo secolo e ancora oggi considerata una delle donne più belle di tutti i tempi. Marilyn Monroe ha lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema e nell’immaginario collettivo, passando in pochi anni da essere una perfetta sconosciuta ad un’icona sexy e diva di Hollywood di fama mondiale.

L’eredità di Marilyn è sicuramente fatta di film indimenticabili come A qualcuno piace caldo e Gli uomini preferiscono le bionde e di performance canore strepitose – vi dice niente la frase Happy birthday, Mr President? – ma anche di curiosità e, soprattutto, misteri che ancora oggi avvolgono la sua storia e, in maniera a volte morbosa, la sua morte.

Le misure di Marilyn Monroe

Perché si parla tanto spesso delle misure di Marilyn Monroe? Al di là della fascinazione generale nei confronti di questa stella intramontabile della Settima Arte, l’interesse per la sua taglia e il suo peso derivano dal modo in cui Marilyn stessa ha contribuito a rivoluzionare l’ideale di donna sensuale e desiderabile. A lei si deve infatti l’ascesa vertiginosa in popolarità della figura femminile “a clessidra”, ovvero dalla vita strettissima e dal busto e fianchi generosi. Una silhouette tutta curve che sta tornando in auge anche nel nuovo millennio, spesso con esagerazioni dovute a diete drastiche e all’utilizzo della chirurgia plastica.

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Pare che anche Marilyn fosse ossessionata dalle sue stesse misure, che avrebbe addirittura voluto incidere sulla sua lapide (dove, in realtà, non compaiono affatto). Le sue proporzioni erano, si dice, quelle che “più equilibrate non si può”: 96-58-91, che per approssimazione fa 90-60-90, una combinazione di numeri che nei decenni è spesso stata oggetto di gioie e dolori per milioni di donne. C’è chi però sostiene che queste misure non fossero affatto veritiere, come anche che l’altezza non fosse quella dichiarata, ovvero 1,67m. Verità e mito si confondono, ma l’avvenenza e il fascino di Marilyn restano, come testimoniano tutte le star che negli anni l’hanno voluta imitare, da Madonna a Nicki Minaj, fino addirittura a creature di fantasia come la Jessica Rabbit di Chi ha incastrato Roger Rabbit?.

Curiosità su Marylin Monroe

Gli appassionati della storia della Monroe lo sapranno per certo, ma sicuramente ci sono persone per le quali la prossima notizia suonerà come un’assoluta novità: il vero nome di Marilyn non era affatto Marilyn. L’attrice americana era infatti registrata all’anagrafe di Los Angeles come Norma Jeane Mortenson Baker. Il cognome Monroe era quello da nubile della madre, e Norma Jeane decise di adottarlo solo anni dopo, quando si addentrò per la prima volta nel mondo del cinema. Il nome “Marylin” fu a sua volta studiato a tavolino insieme al suo agente e al regista Ben Lyon, che le consigliarono di ispirarsi all’attrice Marilyn Miller, all’epoca icona di sensualità.

Per rimanere in tema di notizie destabilizzanti sul conto di Marilyn Monroe, eccone un’altra: Marilyn non era bionda. Il suo colore naturale di capelli era infatti castano, mentre l’arcinoto biondo platino arrivò per mano della prima agenzia pubblicitaria con cui Marilyn iniziò a fare la modella nel 1945. Nonostante il suo look abbia contribuito a renderla un mito, Monroe finì per soffrire del fatto che i biondi capelli e il fisico prorompente avessero portato Hollywood ad associarla alla figura dell'”oca”, e spesso rifiutò ruoli in film che l’avrebbero voluta bella ma stupida.

Una curiosità su Marilyn meno nota al grande pubblico è la sua forte ansia da palcoscenico. L’attrice era infatti spesso terrorizzata di trovarsi a recitare di fronte ad altre persone, e finiva per arrivare in cronico ritardo sul set a causa della paura che la paralizzava. Tale paura, insieme ad una vita travagliata sotto ai riflettori, la portò ad abusare di alcol e barbiturici, questi ultimi responsabili anche della sua triste fine. Per combattere la paura da palcoscenico, Marilyn si impegnò comunque in corsi e lezioni di recitazione, compreso un intero anno all’Actor’s Studio di New York.

I mariti e gli amanti di Marilyn Monroe

La vita amorosa di Marilyn Monroe è ancora oggi fonte di pettegolezzo e spesso ammantata di nebulosità. Quel che è certo è che l’attrice si sposò tre volte, divorziando da tutti e tre i mariti, e che ebbe amanti dai nomi davvero illustri.

Il primo matrimonio avvenne quando Marilyn aveva solo 16 anni, e fu combinato dalla sua allora tutrice, Grace McKee, con il figlio di un vicino, James Dougherty. La madre di Marilyn era infatti affetta da schizofrenia, e non poté mai davvero occuparsi della figlia. Fu proprio nel luogo in cui lavorava il primo marito di Monroe, ovvero una fabbrica di aeroplani, che il fotografo David Conover scoprì la ragazza durante un servizio fotografico fatto per “tenere alto il morale delle truppe al fronte”. Conover consigliò a Marilyn di intraprendere la carriera da modella, e lei seguì il suggerimento da subito. Le sue ambizioni incrinarono però il rapporto con Dougherty, dal quale si separò nel 1946.

I successivi due matrimoni avvennero rispettivamente con il campione di baseball Joe Di Maggio e con il commediografo Arthur Miller. Di Maggio era però incredibilmente geloso nei confronti di Marilyn, a tal punto da divenire violento. Con Miller la storia naufragò invece per svariati motivi, incluso il crescente abuso di alcol e farmaci da parte dell’attrice, e la mancanza di indipendenza economica dello sceneggiatore.

Nei periodi in cui non era sposata, Marilyn frequentò uomini del calibro di Frank Sinatra e Ranieri III di Monaco, ed ebbe anche una breve relazione con Joan Crawford. A far parlare ancora oggi sono però le sue relazioni con due degli uomini più potenti dell’epoca: i fratelli John e Robert Kennedy, rispettivamente Presidente e Procuratore Generale degli Stati Uniti. Ai Kennedy e alla loro storia sono anche legati molti dei misteri che ammantano la morte di Marilyn.

Misteri su Marilyn Monroe

Prima di arrivare a parlare della sua morte, un caso che appare ancora parzialmente irrisolto, va precisato che Marilyn non ebbe mai una vita privata semplice. La malattia mentale della madre, la totale assenza del padre (si dice che Marilyn fosse nata da uno stupro), gli abusi subiti mentre passava da una casa famiglia all’altra e la fama abbacinante che la investì in pochi anni, portarono l’attrice a soffrire di problemi di ansia e depressione. Monroe era inoltre affetta da endometriosi, una condizione che la portò ad avere oltre dieci aborti e a non partorire mai un figlio.

La notte del 4 agosto 1962, Marilyn Monroe fu trovata morta nella camera da letto della sua casa a Brentwood, Los Angeles. Fu la governante, Eunice Murray, a chiamare le autorità: si era infatti accorta che qualcosa non andava dopo aver visto la luce accesa in camera dell’attrice, dalla quale però non proveniva alcun suono. I medici trovarono Marilyn nuda prona sul letto, con la cornetta del telefono in mano. Il coroner dichiarò che si trattava di un suicidio causato dall’ingestione di una dose letale di idrato di cloralio e Pentobarbital, ovvero barbiturici.

Alcune incongruenze sugli orari della morte e sui segni trovati sul corpo di Monroe hanno portato però gli inquirenti a sospettare che ciò che accadde quella notte non fu un suicidio, bensì un omicidio. Secondo alcune teorie, Marilyn sarebbe stata uccisa perché avrebbe minacciato di rendere pubblica la sua relazione con Robert Kennedy, screditandone così l’immagine politica. Altre voci sostengono addirittura che Monroe fosse incinta del figlio di Kennedy, o che almeno lo fosse stata, e che l’avessero fatta abortire prima di ucciderla. La versione complottista opposta vede invece al centro dell’omicidio la cosca mafiosa Cosa Nostra di Chicago, che avrebbe fatto uccidere l’attrice come vendetta nei confronti dei Kennedy e delle loro inchieste anti-mafia.

Nuove ipotesi sulla morte di Marilyn Monroe continuano ad affiorare dopo quasi sessant’anni dalla sua scomparsa. Solo una cosa è però certa: Marilyn potrà anche non essere più su questa terra, ma il suo ricordo vivrà in eterno.