I film dell’orrore sono noti per basare spesso le loro storie su eventi realmente accaduti. Famosi film horror come “Them: loro sono là fuori” e “The Conjuring” hanno preso alcuni dei loro più terrificanti dettagli da cose accadute a persone reali.

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Il film horror che però detiene il primato in questa categoria è senza dubbio “L’esorcismo di Emily Rose” di Scott Derrickson, basato sulla storia della vita reale di Anneliese Michel, una donna tedesca che si credeva fosse posseduta dal diavolo e che subì molteplici esorcismi per cercare di liberarla dal male che la opprimeva.

L’esorcismo di Emily Rose: il film

Partiamo dalla storia raccontata nel lungometraggio del 2005. Nell’adattamento cinematografico di questo tragico evento, l’avvocato Erin Bruner (Laura Linney) è il difensore di Padre Richard Moore (Tom Wilkinson), accusato della tragica morte di Emily (Jennifer Carpenter), una giovane ragazza che, pareva, fosse vittima di possessione. Dall’altra parte troviamo il pubblico ministero Ethan Thomas (Campbell Scott), convinto che Padre Moore abbia impedito ad Emily di essere curata per l’epilessia e la schizofrenia, vere cause delle sue visioni e dei suoi strani comportamenti, portandola così alla morte. Gli spettatori vengono a conoscenza della storia di Emily attraverso flashback che mostrano cosa è successo alla giovane donna prima della sua morte. Il film è unico nella sua fusione di dramma e horror, ed è molto efficace nei suoi flashback viscerali degli ultimi giorni di Emily.

Se a Emily avesse avuto una vera diagnosi, il suo comportamento avrebbe potuto essere facilmente spiegato dalla scienza. Anche se viene lasciato uno spiraglio sulla possibilità che le condizioni di Emily potessero essere state causate da qualcosa oltre la scienza. Senza quella diagnosi, il film lascia aperta la possibilità che veramente ci fosse in gioco qualcosa di veramente sinistro.

Nel complesso è un film horror avvincente per il modo in cui affronta argomenti difficili come la scienza e la religione. La vera storia della vita di Anneliese Michel differisce però dalla rappresentazione di Emily Rose nel film e per comprendere sia la tragedia della sua vita che il potere del film, è importante riflettere su ciò che è realmente accaduto.

La vera Emily Rose

Diamo quindi un’occhiata alla vera storia che ha ispirato questo terrificante film horror.

La storia di Anneliese Michel è, se possibile, ancora più inquietante di quella de “L’esorcismo di Emily Rose”: è un caso orribile di una morte completamente prevenibile. Nata nel 1952 in Germania, Anneliese era cresciuta in una famiglia strettamente religiosa. I compagni di classe la descrivevano come introversa e religiosa, probabilmente a causa della sua educazione, ma compiuti i 16 anni Anneliese subì un trauma cranico che le danneggiò il cervello così gravemente da svilupparle depressione, allucinazioni e una rottura completa con la realtà. Questi sintomi vennero aggravati anche dall’epilessia, di cui la ragazza già soffriva. Man mano che i suoi sintomi peggioravano sviluppò un’estrema avversione per qualsiasi cosa simbolica del cristianesimo e diceva di vedere facce demoniache e di sentire oscure figure che le parlavano. Non è chiaro chi fu a prendere l’iniziativa, ma alla fine la famiglia della ragazza decise di chiedere l’aiuto di un prete di nome Ernst Alst.Insieme al pastore Arnold Renz, i due uomini decisero di esorcizzare la ragazza dai suoi demoni.

Alla fine, Anneliese Michel morì dopo aver sopportato quasi un anno di molteplici esorcismi settimanali. Verso la fine della sua vita, si rifiutò di mangiare, il che accelerò il suo peggioramento delle condizioni fisiche. Quando morì, pesava poco più di 30 kg. I suoi genitori, insieme ad Alst e Renz, vennero processati per omicidio colposo, e alla fine vennero giudicati colpevoli di omicidio colposo e condannati a sei mesi di reclusione e tre anni di libertà vigilata.

Le differenze fra Emily ed Anneliese

Non possiamo dire che L’esorcismo di Emily Rose” faccia un cattivo lavoro nel ritrarre “cinematograficamente” la tragica storia di Anneliese Michel. Tuttavia, come tutti i film basati su eventi reali, sono state apportate alcune modifiche. Una delle più ovvie è che Emily Rose non è tedesca ma americana. Detto questo, ci sono momenti in cui il film fa un cenno alla nazionalità originale di Anneliese Michel. Durante la scena che descrive l’esorcismo di Emily, Emily inizia a parlare in tedesco, un momento che si rifà alle registrazioni reali di Anneliese Michel.

Ci sono altri piccoli dettagli che sono stati modificati nel film, come il fatto che Emily aveva solo 19 anni al momento della sua morte, e su di lei viene mai eseguito un solo esorcismo (in realtà, Anneliese Michel aveva 23 anni quando è morta, e come affermato in precedenza, ha subito quasi 70 esorcismi separati). Ma la più grande differenza tra il film e la storia reale è la condanna di padre Moore. Durante il processo vero e proprio, l’accusa suggerì che l’unica punizione per i sacerdoti e per i genitori si presentasse sotto forma di verdetto di colpevolezza e sanzioni pecuniarie. Nel film, però, padre Moore viene dichiarato colpevole, ma la giuria chiede che la sua punizione venga scontata, il che significa che è libero di andare. Questo cambiamento nella sentenza suggerisce che tutti hanno avuto un ruolo da svolgere nella morte di Emily Rose – o Anneliese Michel, a seconda di come si vuole leggerla – e tutti sperano che i propri sistemi di credenze scelti alla fine possano salvarla.