Incidente mortale sul set del film “Rust”. Sul set del Bonanza Creek Ranch a Santa Fe, nel New Mexico è rimasta uccisa una donna, mentre un uomo ha riportato una ferita non letale: la vittima è la direttrice della fotografia del film Halina Hutchins, di 42 anni, mentre il ferito, come riportato da Vanity Fair, sarebbe il regista del film Joel Souza.

A seguito dello sparo la Hutchins è stata trasportata in elicottero all’ospedale dell’Università del New Mexico, dove è stata dichiarata morta dal personale medico. Joel Souza, invece, è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Christus St. Vincent dove risulta tutt’ora ricoverato.

L’incidente mortale sul set di Rust con Alec Baldwin

Ad esplodere il colpo sarebbe stato il protagonista, il pluripremiato attore Alec Baldwin, notizia confermata anche dallo sceriffo di Sante Fe. Secondo gli investigatori, pare che durante una delle riprese del film western sia stata utilizzata un’arma che, sfortunatamente, non era stata caricata correttamente. Lo sceriffo ha poi dichiarato che “gli investigatori stanno indagando su come e quale tipo di proiettile è stato esploso“.

Alec Baldwin si è presentato spontaneamente alle autorità, sconvolto e in lacrime, e ha risposto ad alcune domande, fornendo chiarimenti.

Misure di sicurezza durante le riprese

Il rischio di un incidente riguardante armi su un set cinematografico dovrebbe essere mitigato dal rigoroso rispetto delle procedure basate sulle linee guida del settore: fondamentale per la sicurezza delle armi da fuoco sul set è l’impiego di un armaiolo teatrale adeguatamente qualificato, autorizzato ed esperto. È questa la figura responsabile di vigilare su chiunque maneggi un’arma da fuoco sul set e di custodire le armi in sicurezza.

Insieme all’armaiolo, della sicurezza sul set sono anche responsabili il produttore, il regista e il primo assistente alla regia (First AD). Quest’ultimo è la voce del produttore sul set: responsabile delle chiamate di sicurezza sul set con l’input del supervisore della sicurezza e dell’armiere.

Ogni volta che un’arma viene consegnata a uno degli artisti, l’armiere controllare la canna dell’arma e mostrarla alla persona che la dovrà impugnare: quando l’esecutore della scena ha verificato che la pistola non è carica, deve confermare verbalmente e in modo udibile da tutte le persone sul set “Clear”. Stessa procedura va eseguita alla riconsegna dell’arma. Questa è la procedura per le pistole caricate

Armi sul set di un film: pistole ad aria

Per quanto invece riguarda le tipologie di armi utilizzate sul set, queste possono essere o ad aria o a salve.

Le prime vengono utilizzate maggiormente nelle scene con grande presenza di armi e con spari a corto raggio, sono molto efficaci ma, vista l’assenza di cariche, non sono in grado di produrre i “muzzle flash”, ovvero il lampo provocato dallo sparo di un proiettile: questo deve infatti essere aggiunto successivamente in computergrafica.

Armi sui set cinematografici: proiettili a salve

La seconda tecnica è quella dello sparo a salve, è maggiormente utilizzata nelle scene con sparatorie a lungo raggio e prevede l’utilizzo di vere armi caricate, appunto, a salve. In questo caso le misure di sicurezza da adottare sono decisamente maggiori rispetto a quelle per le armi ad aria: il primo assistente alla regia, il supervisore della sicurezza e i membri essenziali della crew devono adottare tutte le misure necessarie per la sicurezza delle persone presenti sul set.

A loro si unisce anche il direttore della fotografia che deve verificare il posizionamento della macchina da presa e della troupe e l’eventuale utilizzo degli scudi balistici, se la pistola deve essere scaricata verso di loro. Tutti questi aggiornamenti dovrebbero ridurre il rischio di incidenti.

Questa seconda tipologia di armi è quella presente sul set di “Rust”: la società di produzione ha confermato che l’arma impugnata da Baldwin doveva essere caricata a salve. Al momento non sono state depositate accuse in relazione a questo incidente, e pare improbabile che l’attore possa essere imputato per l’accaduto.

Incidenti con armi sul set: Il Corvo

Sfortunatamente, questa non è la prima volta che si verifica un incidente mortale legato all’utilizzo di armi sul set. Il più famoso è sicuramente quello accaduto durante le riprese de “Il Corvo” nel 1993, che è costato la vita a Brandon Lee.

L’attore stava girando la scena in cui Eric torna a casa e ricorda proprio il momento della sua morte: avendo bisogno di proiettili inerti per una scena di un primo piano del caricatore, il reparto tecnico utilizzò dei veri proiettili togliendo innesco e polvere da sparo invece che comprarne di appositi. Per errore uno dei proiettili non venne però privato dell’innesco e il revolver venne lasciato carico anche dopo la scena.

Quando il colpo venne esploso, l’innesco rimasto ebbe abbastanza forza da spingere comunque l’ogiva fino a metà canna, inceppando l’arma. Al momento della scena fatale, quando venne esploso il colpo, l’ogiva precedentemente incastrata nella canna venne sparata allo stomaco di Brandon, che morì più tardi in ospedale dopo una lunga e vana operazione per cercare di salvarlo.

Crediti foto: Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons / Alec Baldwin speaking at the 2016 San Diego Comic Con International, for “The Boss Baby”, at the San Diego Convention Center in San Diego, California.