Nella serata di ieri si è tenuta la prima proiezione di No Time Die, il nuovo film di James Bond disponibile in tutte le sale da giovedì 29 settembre.

Per l’occasione, hanno sfilato sul red carpet diverse star che hanno preso parte al progetto: ovviamente il protagonista Daniel Craig con al polso l’Omega Seamaster Aqua Terra 150M, Eilish (interprete del principale della colonna sonora) e il regista Cary Fukuyaka in Gucci, la Bond girl Léa Seydoux in Louis Vittuon, Emma Raducanu con gioielli Tiffany & Co., Rami Malek in Prada, e per finire, Naomie Harris con calzature Jimmy Choo.

James Bond No Time to Die: il red carpet dell’anteprima mondiale

Come in tutti i film di Bond, ovviamente anche in questo ci sono azione e avventura – ne abbiamo in abbondanza – ma per rendere credibile questo genere di film c’è bisogno di far vivere ai personaggi un viaggio emotivo soddisfacente. Quindi in No Time To Die c’è una storia d’amore, ma è davvero complicata e, si spera, affascinante da guardare“: è lo stesso Craig ad affermarlo.

Ma di cosa parla il film di James Bond No Time To Die?

Dopo il tradimento di Vesper Lynd in Casino Royale, Bond si era reso conto che la sua vulnerabilità non era compatibile con il lavoro di spia, ecco il perché della decisione di rifiutare l’amore.

Almeno fino all’arrivo di Madeleine: figlia di un assassino, è l’unica che può capire la vita di una spia. “No Time To Die” inizia mostrandoci la vita di Bond e Madeleine dopo l’addio all’MI6: la luna di miele però non dura a lungo e i due finiscono per dividersi. Cinque anni più tardi, l’ex agente di sua maestà vive una vita tranquilla lungo le rive giamaicane, ma tutto cambierà con l’arrivo del suo vecchio amico della CIA Felix Leiter, che ricompare chiedendogli aiuto. C’è una minaccia in arrivo e la SPECTRE è coinvolta: Bond è nuovamente chiamato ad aiutare l’MI6 per impedire che un’arma chimica metta in pericolo il mondo intero.

Nel corso della storia, oltre a volti noti come Moneypenny (Naomie Harris), Q (Ben Whishaw), M (Ralph Fiennes), Blofeld (Christoph Waltz) e Felix Leiter (Jeffrey Wright), ci verranno presentati nuovi personaggi, fra cui:

  • Nomi: Lashana Lynch interpreta una nuova agente dell’MI6, Nomi per l’appunto. Durante il suo primo incontro con Bond, i due sono in conflitto: la giovane spia sfrutta l’età di Bond per farlo sentire a disagio ma nonostante le loro differenze i due decideranno di fare squadra unendo passato e futuro dell’MI6.
  • Paloma: interpretata da Ana de Armas, Paloma è una ragazza cubana agente della CIA. È un personaggio decisamente fuori dagli schemi, entusiasta, ben addestrata fisicamente e con un inaspettato senso dell’umorismo. Decisamente una boccata d’aria fresca nel mondo di 007.
  • Safin: non solo è interpretato da Rami Malek (il che dovrebbe bastare per farcelo piacere), ma è anche uno dei nemici più enigmatici di Bond. Non aggiungo altro, tranne che il passato di Safin è legato indissolubilmente a quello di Madeleine.

Ma cos’è un film su James Bond senza scene d’azione?

Iniziamo col ricordare che il regista è Cary Joji Fukunaga, il primo americano a dirigere un film di 007, quindi potete stare certi che la presenza di sparatorie ed inseguimenti adrenalinici è massiccia.

Primo fra tutti, bisogna menzionare l’inseguito nella labirintica Matera a bordo dell’Aston Martin DB5; l’auto la ritroviamo in più pellicole insieme a Craig: ricostruita dopo Skyfall, tornata in Spectre ed ora in perfette condizioni e piena di optional.

Un’altra delle acrobazie più memorabili è sicuramente il salto in moto realizzato dallo stuntman Paul Edmondson usando un antico arco come rampa, girato in esterni sempre a Matera: il salto è stato eseguito realmente, e ho detto tutto.

Per quanto riguarda i combattimenti, invece, la sfida principale è stata bilanciare le scene di azione che coinvolgono tanti personaggi significativi:

Cuba era solo un esempio di un’enorme sequenza che dovevamo progettare e provare“, ha detto il direttore degli effetti speciali Chris Corbould, “ma c’erano salti, combattimenti, sparatorie. È stato un lungo processo raccontare così tanti personaggi allo stesso tempo, pur continuando a sviluppare la storia di Bond“.

L’incidente di Daniel Craig sul set di James Bond, effetti speciali ed esplosioni

Nota di merito va sicuramente a Daniel Craig che proprio ad inizio riprese, durante una di queste scene si è infortunato ad una caviglia: non ha mollato e si è sottoposto a un’intensa riabilitazione fisica riuscendo a prendere parte alla maggior parte degli stunt in prima persona.

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James Bond (Daniel Craig) prepares to shoot in
NO TIME TO DIE,
an EON Productions and Metro-Goldwyn-Mayer Studios film
Credit: Nicola Dove
© 2021 DANJAQ, LLC AND MGM. ALL RIGHTS RESERVED.

Da ricordare anche la più grande esplosione del film, che si verifica durante un punto cruciale della storia: il compito di Chris era quello di realizzare tre esplosioni in un’unica ripresa per rappresentare le tre caverne sotterranee che saltavano in aria.

La prima era a 230 metri dalla telecamera, la seconda a 130 metri, e l’ultima era a soli 30 metri. In ognuna c’erano 40 kg di esplosivo ad alto potenziale e probabilmente 30-40 galloni di carburante. Quindi, anche se sono state solo tre esplosioni, sono state molto intense” ha raccontato Corbould.

Non stupisce la speranza della squadra degli effetti speciali di superare il record mondiale ottenuto con Spectre per quantitativo di esplosivo utilizzato in una sola ripresa: ne sono infatti stati utilizzati ben 135,4 kg.

La nostra recensione sull’ultimo film di James Bond No Time To Die

Ma tornando al film vero e proprio, sarò sincera: i film con Daniel Craig sono i primi dell’agente doppio zero a seguire un vero e proprio arco narrativo, questo bisogna riconoscerglielo, ma personalmente non sono una fan del suo Bond (Brosnan rimarrà sempre nel mio cuore e nessun potrà mai farmi cambiare idea) e neanche questo capitolo mi ha convinta del tutto.

I “colpi di scena” in realtà tali non sono, visto che sono tutti intuibili dopo i primi 10 minuti di film e, mi dispiace, quello che ci viene presentato è un Bond ormai troppo smidollato: quella di Fleming è la spia inglese per eccellenza, innamorata del suo lavoro, pratica e non incline alle debolezze emotive. Esattamente il contrario del moderno James Bond (e di questo me ne rammarico fortemente).

Certo, le scene d’azione sono assolutamente fantastiche, e la fotografia è una gioia per gli occhi, però forse qualcosina in più per l’iconico personaggio di James Bond si poteva fare.

Le avventure di 007 non finiscono certamente qui, ma non è chiaro che cosa ci sarà nel futuro dell’MI6: non ci resta che sperare per il meglio… ma prepararci per il peggio…

P.S. nota di merito per Rami Malek, interpretazione da brivido. Quando gli è stato chiesto come si fosse preparato per il ruolo di Safin, ha dichiarato “Penso che noi attori cerchiamo sempre di umanizzare il villan da interpretare (…) li rende più facilmente riconoscibili. Ovviamente, a volte si vuole che siano puro male e incutano terrore nel pubblico. (…) E quello che volevo davvero per Safin, era renderlo inquietante”. Ci sei riuscito in pieno Rami, ho avuto i brividi per quasi tutto il tempo per colpa tua, bravo!

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Safin (Rami Malek) in
NO TIME TO DIE,
an EON Productions and Metro-Goldwyn-Mayer Studios film
Credit: Nicola Dove
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COVER: James Bond (Daniel Craig) and Paloma (Ana de Armas) in NO TIME TO DIE, an EON Productions and Metro-Goldwyn-Mayer Studios film Credit: Nicola Dove © 2021 DANJAQ, LLC AND MGM. ALL RIGHTS RESERVED.