Non si vive di soli rulli. Se il dibattito in corso tra ciclisti ha prodotto positivo risultato ed è quindi prevalsa l’idea, a mio parere più responsabile, che in tempi di Coronavirus, per non sapere né leggere né scrivere, è meglio starsene a casa, ecco che il ciclismo amatoriale rischia poi inevitabilmente di “chiudersi” un po’ troppo.

Mentalmente, intendo.

Sì perché è soprattutto la testa che in questi giorni deve “uscire”. Ma non tutti hanno la fantasia, o semplicemente, lo stato d’animo per poterlo fare.

E allora ecco che in soccorso arriva quello che ai più, con il poco tempo a disposizione nelle nostre frenetiche vite precedenti, poteva sembrare superfluo: la lettura. E cosa c’è di più bello, per un amatore, che la lettura dedicata al proprio adorato sport?

Fin dai tempi della fashion week, che ormai sembra un secolo fa, avevo piazzato sul comodino il libro di Luca Salvadeo, “Libero dal mal di gambe”. Chissà quando mai riuscirò ad avere il tempo e la serenità per leggerlo, pensavo mentre me lo regalava al termine di una cena fra ciclisti al ristorante di Alfredo Zini “Al Tronco” (bei tempi).

Chi è Luca Salvadeo? Ve lo ricordate senz’altro per Bike Academy su Bike Channel – ph da Facebook di Luca Salvadeo

E dunque questo tempo è arrivato, se non anche la serenità. Serenità che affiora però mentre si legge, pagina dopo pagina, in questo bel “giro in bici” con Luca tra ricordi vivi come se fossero presenti ed esperienze che ama da sempre condividere nei suoi programmi televisivi come nella vita di tutti i giorni.

Se c’è una parola chiave nel libro di Luca questa è infatti “semplicità“. Un termine che trascende totalmente il suo significato essenziale e diventa metro per misurare ogni aspetto, non solo del ciclismo, ma anche della vita.

È qui che sta il segreto. Capire come fare una pedalata rotonda, come evitare di avere mal di gambe, come divertirsi mentre si pratica ciclismo, come affrontare le sfide, piccole o grandi che siano, della vita.

Sì perché il libro di Luca Salvadeo rivela molto di più che qualche tecnica, che comunque c’è e fa piacere acquisirla, come ad esempio le 80 rpm in salita da alternare tra rapportino e rapportone. “Libero dal mal di gambe” è il manifesto di chi rifiuta l’idea del ciclismo prerogativa esclusiva di “uomini duri” a vantaggio di una nuova generazione di “ciclisti emotivi” dove è la sensibilità a guidare l’istinto di chi, come diceva Felice Gimondi, capisce quando è il momento di entrare nella fuga decisiva.
Al tempo stesso non immaginiamoci un’emotività soverchiante. Il ciclismo insegna a ragionare per obiettivi, insegna il coraggio.

Ma quanto sono d’accordo con te caro Luca? Te lo devo proprio dire la prossima volta che ci vedremo in velodromo Datecipista. E ci rivedremo, ne sono certa. Voglio provare a starti dietro con il tuo stesso rapporto agile per vedere se riesco a non fare saltellare le ginocchia come se fossero fagioli messicani.

Luca Salvadeo, assiduo frequentatore del Velodromo Parco Nord Datecipista, con Laura Magni

Luca del resto è uno che osa l’impossibile. Dalla Milano-Sanremo con una scatto fisso Cinelli Vigorelli, rapporto 52×15, di quelle toste in alluminio che ti fanno percepire la minima increspatura dell’asfalto, al “record dell’ora” per la Onlus Dynamo Camp o l’everesting in Valcava, ovvero bellezza di 8000 e passa metri raggiunti facendo la stessa salita più e più volte, forse 10, non ricordo, per simulare il raggiungimento della vetta dell’Everest. In bicicletta.

Senza dimenticare che Luca Salvadeo ha corso quasi tutte le Sei Giorni d’Europa vincendo moltissimo, fino a laurearsi Campione Europeo Master di Derny. Così è fatto Luca Salvadeo. Con i suoi capelli lunghi da sempre, con la sua innata predisposizione a vivere il ciclismo a modo suo, anche in tempi in cui essere un po’ diverso dagli altri non voleva necessariamente dire diventare una star.

Con la mitica maglia della Milka e… un immagine che descrive al meglio il motto di Luca: “Meglio una foto fatta bene che un piazzamento fatto male”. I vistosi pantaloncini di Louis Vuitton sfoggiati alla “due giorni di Ginevra” dicono tutto…

Non aggiungo altro… per non togliervi la sorpresa della lettura.
Che naturalmente consiglio. Perché in questi tempi complicati e difficili il libro di Luca Salvadeo può aiutare, non solo il ciclista, a riappropriarsi di una spiegazione semplice, ma non banale, della vita. E sarà probabilmente la semplicità da cui dovremo ripartire se, alla fine di questo incubo, vorremo veramente costruire qualcosa di nuovo e di migliore.

Acquistare il libro autopubblicato “Libero dal mal di gambe” è semplice e prevede il contatto diretto con l’autore, Luca Salvadeo.

Clicca qui per accedere al suo profilo Facebook e scrivigli in privato. Il libro ti verrà spedito a casa.

Il prezzo? Se non mi ricordo male era simile a quello di una pizza con birra e caffè a cena. E visto che di questi tempi non c’è neppure la tentazione…

…e poi domani è la Festa del Papà!