birds of prey

La trama prende il via dalla rottura tra Joker e Harley Quinn (Margot Robbie) che soffre terribilmente per la perdita del suo grande amore. Dopo una full immersion di cibo spazzatura e lacrime, capisce che è giunto il momento di dimostrarsi forte e indipendente, mettendosi in proprio come mercenaria: peccato però che, non godendo più della protezione del Joker, tutti coloro a cui ha fatto un torto in passato la stiano cercando per ucciderla, in primis il tanto ricco quanto temibile Roman Sionis, in arte Black Mask (Ewan McGregor).

Per sopravvivere alla sua nuova nemesi, Harley dovrà trovare un prezioso diamante rubato dalla giovanissima ladra Cassandra Cain (Ella Jay Basco) entro 24 ore. Nella rocambolesca ricerca (segnata da cazzotti, inseguimenti e panini al bacon e uovo), Harley incontra Black Canary (Jurnee Smollett-Bell), Huntress (Mary Elizabeth Winstead), ovvero Helena Bertinelli, un’eccellente combattente discendente da una famiglia mafiosa italoamericana e l’agente di polizia Renee Montoya (Rosie Perez), tutte accomunate dalla ricerca di vendetta nei confronti di Black Mask.

Spinte dagli eventi, decidono di mettere da parte le discordie e di combattere insieme, dando vita alle Birds of Prey, un team di donne guidate da un’imprevedibile, instabile e irresistibile Harley Quinn: riusciranno nel loro intento di emancipazione? Partiamo subito con il dire che Margot Robbie, protagonista e produttrice, è il fulcro e il motore non solo del film, ma del personaggio stesso, a cui dona una nuova e svampita veste che altro non è che una donna all’apparenza fragile, ma che nasconde in realtà la grinta di una iena.

È la voce di Harley che gestisce l’alternanza di situazioni, scene, inquadrature ed espedienti come il flashback per raccontare una storia visivamente d’impatto, seppur prevedibile a livello di story telling e forzatamente comica in certi punti. In questo inno al femminismo, prevalgono le scene d’azione, di scontri contro gli uomini, di rivalsa delle protagoniste e dell’inevitabile sconfitta degli antagonisti (per la cronaca, Ewan McGregor piace e convince nei panni del pazzo criminale), il tutto dominato dalle scenografie, dalla fotografia e dai costumi sgargianti che rendono le ambientazioni e i suoi personaggi simili ai membri di un grande carnevale (in onore del nome di Harley, dato da un gioco di suoni che richiama Arlecchino) psicotico e psichedelico, che vanta tuttavia una colonna sonora energetica e dirompente. Citando Beyoncé, è proprio il caso di dirlo: “Who Run the World? Girls!”

Fonte foto: locandina ufficiale del film