1917 movie film cinema

Blake (Dean-Charles Chapman) e Schofield (George MacKay), i due giovani caporali britannici protagonisti delle vicende, ricevono un ordine di missione suicida: dovranno attraversare le linee nemiche e consegnare un messaggio che potrebbe salvare la vita di 1600 uomini sul punto di attaccare l’esercito tedesco.

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Per Blake, l’ordine da trasmettere assume un carattere personale perché suo fratello fa parte di quei 1600 soldati. Ma la strada per raggiungere il loro obiettivo sarà tutt’altro che facile: trincee, terre di nessuno, sparatorie, battaglie, morte e disperazione ad ogni passo rendono la loro corsa incessante una vera e propria missione per restare vivi, e per accorciare i tempi che li separano dal 1918, e dalla pace.

Il regista di “American Beauty” si ispira alla ritirata, nel 1917, delle truppe tedesche in Francia dietro la Linea di Hindenburg, e qui ci ambienta la sua storia, condizionata in parte dai racconti del nonno (alla cui memoria il film è dedicato), che celebra tutti quegli sfortunati eroi, anche quelli dimenticati, che sono stati vittime di una carneficina disumana.

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Per raccontare le imprese di questi uomini, e per creare un’esperienza immersiva per il pubblico, Mendes si avvale della tecnica di unico piano sequenza (con un intervallo al nero tra i due macro-atti), ricorrendo a sofisticate tecniche per cucire le riprese.

L’occhio della macchina da presa è dunque sempre puntato sui protagonisti, come a suggerire costantemente allo spettatore che lui è lì, proprio accanto al soldato, di cui percepisce la disperazione. Di conseguenza, nel film domina il movimento: non si fermano mai i due messaggeri e non si fermano mai gli spettatori che li seguono ad ogni tappa del cammino. Il regista si avvale di tutti gli strumenti in suo possesso, dalla fotografia (firmata dal premio Oscar Roger Deakins), al montaggio, fino alla musica, per garantire allo spettatore l’esperienza di immersione storica.

La forza dello script di Sam Mendes sta nell’aver scelto di raccontare una guerra complessa e dalle gravissime conseguenze, attraverso una storia minimalista e due protagonisti che non sono delle grandi star. Questo non vuol certo dire che gli attori siano “insignificanti”: Dean-Charles Chapman (“Il trono di Spade”) e George MacKay (“Captain Fantastic”) sono perfetti nel rendere le paure e la determinazione di questi due ragazzi chiamati ad affrontare un’impresa più grande di ogni loro aspettativa e paura.

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Sul loro percorso, incontreranno soldati di vario rango e con alle spalle esperienze diverse (interpretati da attori del calibro di Colin Firth, Benedict Cumberbatch, Mark Strong, Andrew Scott e Richard Madden), ma che raccontano tutti la stessa storia: l’inevitabilità della guerra e la triste consapevolezza che la morte è sempre dietro l’angolo. Perché l’eroe vero alla fine non è quindi colui vince, ma semplicemente chi riesce a sopravvivere per affrontare un nuovo giorno nella speranza di tornare alla casa.

“1917” si guadagna di diritto un posto nei film di guerra e d’autore più emozionanti degli ultimi anni: e, se la corsa dei due protagonisti è ambientata nel 1917, quella del film si svolge tutta nel 2020, e ha come fine ultimo gli Oscar da cui, siamo sicuri, uscirà vittorioso.

 

Fonte foto: press office 01 Distribution