Il dono speciale di essere circondato dal bello: fin da piccolo. Il bello intellettuale… e il bello fisico.

Anche se il concetto-spazio tra l’estèta e l’intelletto a volte è davvero così sottile fino – nelle menti più geniali – a coincidere.

Un dono quindi: per la sua evoluzione, crescita, formazione, esperienza, esplorazione.

Il fotografo Guido Taroni, nutrito di bello fin da piccolissimo, educato a viverlo, sentirne “sapori” e “odori” , ha poi innescato in sé quel sistema-trasformazione mirato a declinare l’estro e creatività della sua famiglia in suo percorso totalmente singolare e personale.

Guido Taroni
Guido Taroni

Pronipote del regista Luchino Visconti, nipote del fotografo Giovanni Gastel, figlio di Giorgio Taroni e di Anna Gastel, una casa di famiglia “culla” di immagini, arte, cinema, collezionismo e … tessuti, oggi il Guido adulto, è uno tra i fotografi più interessanti del circuito moda e design.

Dai suoi inizi, all’arrivo di Sogni Sospesi (anno 2009) la sua prima personale omaggio allo stile ed eleganza di sua bisnonna Carla Erba Visconti di Modrone, gli editoriali per i magazines nazionali ed internazionali, ed ancora l’arrivo delle sue immagini per il libro fotografico “The Interiors and Architecture of Renzo Mongiardino: A Painterly Vision” che racconta anche fotograficamente, il lavoro di uno degli architetti di interni più importanti e celebri del secondo novecento.

Un ritratto, questa settimana per Focus On, del percorso di Guido Taroni, un uomo considerato tra i più eleganti, meglio vestiti e fotografo unico …

Partiamo con una curiosità. Come si cresce in una famiglia dove si respira una creatività così forte, così spiccata? Che ricordi ha fin da piccolo? Il crescere nel bello sicuramente ha sviluppato in me il desiderio di cercare di ricrearlo, intorno a me così come nel mio lavoro, la fotografia. La creatività che in famiglia non è mai mancata, mi è stata di estremo aiuto specialmente nelle prime fotografie che ho scattato dove ancora minorenne dovevo riuscire a comporre dei bei set con pochissimo. All’inizio lavorare con mezzi estremamente limitati mi sembrava un handicap poi però mi è stato utile per accendere la creatività e cercare di sviluppare una mia estetica fatta di colori, equilibri ed essenzialità.

Libro Mongiardino
Libro Mongiardino

 

Perché ha scelto la fotografia e come ha iniziato? Ho iniziato a fotografare alle gite scolastiche, non i miei compagni ma paesaggi e monumenti. Sono poi passato a matrimoni, battesimi, diciottesimi, fototessere, ritratti e devo dire che tutto mi è servito e che in fondo tutto è collegato…. Dopo un anno di stage presso lo studio Sancassani di Milano dove in silenzio, dietro le spalle di Francesca, osservando, ho imparato ad usare photoshop sono approdato da mio zio Giovanni Gastel dove ho vissuto l’interessante passaggio dalla fotografia analogica ( Giovanni è stato uno dei grandi maestri del banco ottico-macchina di stampo ottocentesco) a quella digitale. Dopo un anno allo studio Gastel chiesi allo zio se potevo usare il suo studio una sera dopo il lavoro per provare a mettermi alla prova fotografando un oggetto qualsiasi… mi ricordo che la prima cosa che feci era  comporlo a modo suo. Così il giorno dopo gli raccontai l’episodio e gli dissi che era tempo di andare che avevo imparato tutto quello che potevo e che per non rischiare di diventare la sua brutta copia dovevo aprire la mia visione e iniziare a buttarmi nel mondo del lavoro. Oggi lavoro e non mi annoio potendo cambiare ogni giorno soggetto e mettendomi alla prova passando da moda, architettura ed interni, still life, ritratti.

Scheriber gioielli
Scheriber gioielli

Quali sono i tratti che caratterizzano il suo stile fotografico? Non so, preferisce il bianco e nero, il colore … cosa sente più suo e qual è il suo “plus”? In generale mi piace creare immagini belle al di là della commissione, vivere delle emozioni e cercare di trasmetterle poi a chi guarda. Sono molto attratto dai colori e affascinato dalle possibilità di accostarli in infiniti modi…

 Che ricordi ha di suo zio Luchino Visconti? Non ho avuto la fortuna di poterlo conoscere credo però che quello che ha lasciato a me, e a noi tutti, non e’ solo una estetica ma profondi insegnamenti oltre ad una educazione, concentrazione e una dedizione per il lavoro che sento di aver ricevuto in eredità anche io.

Tantissimi suoi colleghi vivono tra Parigi e New York. Pensa che l’Italia dia alla fotografia il giusto peso che si merita? Non ho mai fatto scuole di fotografia e dopo i due anni di stage anche io, vedendo l’ esodo di futuri colleghi verso New York o Parigi, ho avuto il pensiero di farlo. Poi però ho pensato “ma se vanno tutti via… forse invece è il caso di rimanere?! Sono molto legato a Como e al suo lago dove sono cresciuto e a Milano che specialmente negli ultimi anni mi piace molto, è viva, energica e si può attraversare velocemente in bici! Mi piace molto New York e al secondo posto Parigi, entrambe perfette per il mio lavoro, mi piace passarci del tempo ma per ora ho sempre avuto desiderio, prima o poi, di tornare…!

Mostra _Beauty is my favourite colour _ Giampiero Bodino as seen by Guido Taroni
Mostra _Beauty is my favourite colour _ Giampiero Bodino as seen by Guido Taroni

Sempre parlando dei suoi colleghi, a chi si sente particolarmente legato? Mi piacciono la purezza e la genialità di Irving Penn o i sogni di Tim Walker cosi come l’eleganza di Richard Avedon. Quando vedo le loro fotografie ti emozioni e demoralizzi allo stesso tempo!

Due mie curiosità. Che cosa è per lei la classe? E cosa deve indossare un uomo di oggi per essere elegante? L’ eleganza per me è un insieme di estetica e morale. E’ riduttivo e sbagliato infatti misurarla solo esteticamente, bisogna ricordarsi i valori importanti tutti i giorni e anche nelle piccole cose. Trovo che l’eleganza possa essere fatta anche di movimenti, di colori, di gesti appunto.

Vein Magazine
Vein Magazine

Quali sono i suoi prossimi progetti che ci può anticipare? Presenterò insieme a Martina Mondadori il libro Renzo Mongiardino “a painterly vision” edito da Rizzoli International con tutte mie fotografie il 28 novembre presso l atelier di Stephan Janson in via Goldoni a Milano. Inoltre l’ 1 e 2 dicembre si inaugura a Milano la mostra “beauty is my favourite colour” Giampiero Bodino as Seen by Guido Taroni. Una galleria di ritratti di donne e gioielli, tutte locations italiane. Giampiero, grandissimo designer di gioielli mi ha permesso di interpretare le sue creazioni in totale libertà. La mostra inaugura il 30 novembre su invito e aperta al pubblico 1 e 2 dicembre. Occasione unica per visitare anche villa Mozart in via Mozart a Milano.