Cristina Gilda Artese (ph. Alessandro Brasile)

La passione: che occupa sempre uno spazio mentale. Un proprio, importante spazio mentale, a volte così intenso, forte, pressante, piacevolmente pressante, da richiedere una sua forma di ampliamento, una concretizzazione fisica, per poter toccare con mano, ammirare, ricercare con cura e a volte poter proporre ad altri – come in questo caso – la propria direzione d’interesse nata negli anni, voluta, fortemente voluta.

Passione quindi. L’arte come passione, impegno, ma anche come parallelismo ad una attività più business, quella che a volte ti trattiene un attimo dal sognare per riportare te stessa-o a parlare di “conti” e … management. Tutti aspetti questi, che raccontano la storia, la vera storia di Cristina Gilda Artese.

Elena Monzo, Abissi, 2016. Tecnica mista su tela, 150 x 100 cm

Lei, dal 2004 attiva mecenate in campo artistico, lei fondatrice – nel 2007 –  dell’associazione arsprima per la promozione dell’arte contemporanea. E ancora lei ideatrice della collana monografica OR NOT dedicata a giovani artisti contemporanei italiani. E ancora dal 2016, lei membro e vicepresidente della Commissione Economia della Cultura costituita presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano oltre che coordinatrice della sottocommissione per l’editoria.

Classe 1970, Laureata presso l’università Bocconi in Strategia di Internazionalizzazione di Impresa, con master in International Management presso ESADE di Barcellona, e oggi parallelamente anche commercialista, Artese è una figura instancabile e il perfetto esempio del tenace detto “volli, volli, fortissimamente volli”.

Milano, Gilda Contemporary Art (via San Maurilio 14)

Gallerista, Direttore Artistico e soprattutto donna tenace che non conosce stanchezza e il termine “stare con le mani in mano” l’Artese inaugura il 16 Marzo – con alcuni partners professionali nello specifico l’Avv. Stefano Artese, il Dottor Carlo Manicardi e il Dottor Cristian Bassoli quest’ultimo – professionista non socio – curerà gli aspetti gestionali ed amministrativi, GILDA Contemporary Art (via San Maurilio 14 – Milano, www.gilda.gallery ).

Galleria d’Arte dedicata ad autori contemporanei italiani, ma anche una speciale piattaforma per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea nazionale ed internazionale ospiterà mostre, happening, incontri, meeting, workshop, rassegne di video arte, presentazioni di libri e molto altro.

Ad inaugurare lo spazio (e curata da Artese), sarà Moon Zoo la personale di Elena Monzo (dal 17 marzo al 15 aprile 2017).  Venticinque opere recenti dell’artista bresciana che nascono dalle tre passioni su cui si costruisce la sua cifra espressiva: il disegno, la carta e l’iconografia femminile. Le donne di Monzo si caratterizzano per il loro aspetto malinconico, talvolta ironico. Colte nelle loro debolezze più intime e nei loro aspetti più affascinanti e conturbanti, i personaggi ritratti sono quasi sempre accompagnati da un animale. Le figure femminili si trasformano così in sciamane, legate profondamente alla Natura e ai suoi aspetti ancestrali e mitici….

Per raccontarmi meglio il progetto “in toto” ho incontrato questa settimana Cristina Gilda Artese per Focus On.

Cristina come ci si innamora dell’arte? Tanto da farne un proprio progetto parallelo di vita. Mi racconta nello specifico come ha iniziato e il suo percorso? Ho avuto la fortuna di avere un padre molto appassionato di arte ed antiquariato. O forse sarebbe più corretto dire che “amava la Bellezza”. Era convinto del fatto che per vivere una bella vita bisognasse circondarsi di cose belle. Oggetti gradevoli ed evocativi. Non ne importava a sua opinione il valore economico, ma il fatto che ci “stessero accanto” piacevolmente per arredare lo spazio attorno a noi e di conseguenza anche inondare il nostro tempo ed il quotidiano di luce e raffinatezza. Ci sono cresciuta in mezzo a questo ideale e credo si tratti anche qualcosa di già scritto nel DNA. Dopodiché, l’essere parte attiva nell’Arte per me è esploso in un momento che mi piace definire di solitudine creativa. Mi ero ritrovata improvvisamente con il desiderio di conoscermi meglio, e l’arte mi ha aiutata a farlo.

A metà Marzo l’inaugurazione in pieno centro a Milano, di GILDA Contemporary Art, la galleria della quale lei è anche Direttore Artistico. Com’è nata l’idea e quali sono i suoi obbiettivi? L’idea serpeggiava già da tempo nella mia testa. Poi, vi confesso ha preso forma durante la gravidanza di mio figlio Pablo. Del resto è risaputo che le donne in dolce attesa siano portatrici di energia e siano perlopiù molto attive ed ottimiste sul futuro: così è stato! Si è poi concretizzata anche perché coltivavo da tempo il desiderio di mettere appunto un modello imprenditoriale per il settore. Il mio primo lavoro, quello di commercialista, mi riporta ad una dimensione di concretezza e vorrei con Gilda inserire dei concetti di efficienza ed efficacia aziendale che spesso ho messo appunto per i miei clienti di studio.

Cristina Gilda Artese (ph Alessandro Brasile)
Cristina Gilda Artese (ph Alessandro Brasile)

L’artista con la quale partirete sarà Elena Monzo con la sua personale. Mi racconta come e perché ha scelto lei e la prima mostra che vedremo? Volevo un artista il cui lavoro rappresentasse anche il luogo in cui Gilda si sviluppa. La galleria è uno strano ibrido tra storia e modernità. Ha una sua energia molto speciale : si porta dietro la tradizione di un quartiere e della vecchia Milano, ma con una sorta di cortocircuito è risorta con una ritrovata verve contemporanea. Elena, la sua ricerca e le sue opere sono un po’ come Gilda. Chi meglio di lei per l’opening?

Quali sono i canoni che devono avere gli artisti per piacerle e poter esporre nel suo spazio milanese? Partiamo dal presupposto che vorrei favorire l’arte italiana e sono consapevole del fatto che si tratta di una scelta controtendenza. Dopodichè, amo chi fa della tradizione un punto di partenza per approdare verso nuovi sviluppi. Prediligo l’arte figurativa e chi dà ancora importanza alla gradevolezza dal punto di vista formale ed estetico. Ma perché l’arte dovrebbe essere per forza brutta, cattiva e provocatrice? Personalmente sono stanca di volgarità e chiasso. Mi piace la leggerezza nel disegno, la fotografia narrativa, la pittura evocativa e la scultura che fa emozionare. Gli artisti di Gilda spesso parlano di Natura, di spiritualità, di identità e di memoria. Mi daranno della sentimentale, ma non sopporto i concettualismi ad oltranza.

Oggi è un momento – soprattutto economico –  davvero molto difficile per tutti. Qual è l’aria che si respira nel mondo e nel business dell’arte? Esiste l’arte esposta nei musei ed esiste l’arte per le dimore private. Quest’ultima non è per tutti. E’ inutile girarci attorno. Non si tratta di beni necessari che soddisfano i bisogni primari. Ma al di là di un concetto di arte accessibile, spesso utilizzato in alcune fiere d’arte e che per me rimane un controsenso logico, è vero che esistono autori che possono essere “raggiungibili” anche da portafogli di spesa medi. Credo che si debba ripartire da questi investitori. Perché il comprare arte, oltre al godimento che genera, può diventare comunque un fattore di investimento.

Elena Monzo, Miss Gilda, 2016. Tecnica mista su tela, 150 x 100 cm

Quali sono i suoi prossimi progetti che ci può anticipare? A maggio dedicheremo una mostra personale ad un pittore molto interessante del nostro panorama: Luca Coser. Si tratta di un autore conosciuto ad un collezionismo raffinato ma il cui lavoro non è stato ancora adeguatamente divulgato. Per Gilda è un appuntamento importante e che spero diventi anche uno spunto di riflessione sulla pittura in generale. Infatti, la mia ambizione è di proporre mostre che facciano riflettere anche oltre la durata dell’evento stesso e che provochino tra il mio pubblico delle occasioni di confronto su delle tematiche.