Ci sono poche cose incoraggianti come vedere una persona contenta di quello che fa perché, diciamolo, appena si arriva in zona ‘lavoro’, il colore della conversazione vira al grigio plumbeo. Allora eccoci alla ricerca delle isole felici che sono tante e variopinte, un menù di strategie che non si accontentano della sopravvivenza e puntano al sorriso sincero.

Sonia Cabiaglia a un certo punto ha cambiato vita e città, ha scelto un percorso che sapeva di buono e ha cominciato a camminare, a studiare, a sperimentare su se stessa e su gli altri alcuni principi di armonia, rispetto e ascolto che nel quotidiano di ogni città, bellissimo ma insidioso, sbiadiscono accanto a stimoli ben più urlati e, apparentemente, urgenti.

Sonia Cabiaglia
Sonia Cabiaglia

Studiare è una parola chiave: non ci si improvvisa mai. Rischiare è un’altra: la saggezza popolare già ci dice cosa succede a passare dalla strada vecchia a quella nuova e, come si canta in La La Land, se è coraggio o follia lo si impara sempre dopo. Vengono poi le parole vere: la natura, il corpo, l’energia. Sonia ha aperto un centro a Milano dove, attraverso la naturopatia, costruisce ponti fra l’apparente caos di ogni vita e la natura semplice che ne è alla base, perché si può scegliere l’armonia anche nel ritmo adrenalinico della grande città, anzi. Se impari a usare bene l’energia, più ne hai intorno e meglio è. Ecco le parole di Sonia.

NATURA
“La mia grande ispiratrice. Per me è sempre stato molto importante sentirmi in sintonia con la natura, passarci il più tempo possibile per ricaricarmi, magari in un bosco, in un parco, di fronte a un lago o ancora meglio al sole del mare estivo e, perché no, in un’isola greca a fare free camping per un mese… Per il mio quarantasettesimo compleanno mi sono regalata una canoa gonfiabile di quelle professionali, bellissima, gialla e nera, in modo da avere più occasioni possibili di stare nella natura durante la bella stagione e, soprattutto, di stare a contatto con l’acqua, uno degli elementi che più mi piacciono. C’è anche un altro senso di questa parola che è stato molto importante per me: seguire la propria “natura”, ascoltare molto bene cosa questo voleva dire. Da qui ho tratto la forza di cambiare la mia professione, cambiare città, trasferirmi in collina con il bosco alle spalle per 4 anni e per scegliere poi di tornare di nuovo ai ritmi di Milano. Imparare ad ascoltare la propria natura credo sia davvero un passaggio fondamentale per ogni persona”.

ENERGIA
“L’indispensabile per continuare a creare e per poter sostenere gli altri tutti i giorni. Ricarico la mia energia già dal mattino, appena alzata. Mi piace fare un po’ di risveglio fisico con la sequenza dei cinque riti tibetani o una decina di saluti al sole, suryanamaskar A e B. Mi dedico quindi al mio mantra buddista per mezz’ora o un’ora, a seconda del tempo che ho, per ricaricare il mio stato vitale. Di solito a colazione mangio frutta con cereali, ho una vera dipendenza per il frullato di banana con il latte di soia o, come si dice ora, ‘banana smoothie’. Non bevo caffè perchè alla lunga scarica l’energia dei reni, la sede della volontà e della determinazione secondo la medicina cinese. A seconda delle stagioni cerco anche di aiutarmi con i rimedi naturali, dall’ayurveda alla micoterapia, per potenziare la mia energia fisica e rendere forte il sistema immunitario: faccio un lavoro per il quale sono costantemente a contatto con le persone e io per prima devo essere forte e in forma”.

CASA
“Mi piace viaggiare, esplorare, stare in giro, sono molto curiosa di come vivono gli altri. Ho l’ascendente in sagittario e vorrei avere sempre la valigia in mano, ma torno comunque sempre volentieri a casa: nonostante abbia cercato di vivere in altri posti, alla fine la mia vera base è sempre Milano. Ho una casa piccola ma meravigliosa, un vero nido, ci vivo con il mio fidanzato, che ha realizzato delle lampade e alcuni mobili con il legno corroso dal mare, è bianca e blu, con un’atmosfera di eterna vacanza. Tra i progetti ancora da realizzare c’è anche quello di avere una casa in legno, in qualche zona di natura vicino ai laghi intorno a Milano, dove sperimentare la permacultura che mi sta appassionando parecchio”.

CORPO
“Ho fatto della cura naturale del corpo il mio lavoro. Mi piace pensare che il corpo sia il nostro tempio, da rispettare, ascoltare, nutrire e anche decorare a seconda del proprio sentire. Mi piace essere un esempio per gli altri, quindi tutto quello che consiglio e lo sperimento prima su di me, nel limite delle possibilità ovviamente. Per questo motivo mi prendo una grande cura del mio corpo e della mia salute: sono vegetariana da moltissimi anni, vegana di base dall’ultimo anno (nel senso che che se sono in giro formaggio e uova ancora le mangio… ma a casa no). Faccio attività fisica il più possibile, yoga dinamico (ashtanga) una o due volte la settimana, vado in bici sempre, non uso mai la macchina, anche di sera e anche in inverno, sono ciclista nel sangue, ho una bici che mi ha regalato mio padre quando avevo 16 anni che puntualmente devo far riparare ma che conservo come un oggetto super prezioso”.

FEMMINILITA’
“Questo è un argomento che mi sta molto a cuore, sia dal punto di vista personale che per il lavoro che svolgo. A livello personale, perchè, con il passare degli anni, sento che è sempre necessario per una donna conservare e continuare a risvegliare la sua femminilità, ritrovare il suo centro, la sua forza, la rete di sorellanza che la unisce alle altre donne del pianeta. Molto spesso tra le mie clienti mi accorgo che le donne non sono per niente coscienti del loro potere, della loro forza, cercano di conformarsi a quello che la società, il sistema, la cultura, la religione chiede loro, cercano di uniformarsi a un ideale di donna, sempre più distante dalla natura, creato da una società di stampo maschile. Per questo motivo ho sentito forte il desiderio di creare una rete di donne che si sta attivando proprio in questo periodo, grazie all’aiuto e alla collaborazione di una mia amica psicologa messicana, Gisela Perez Cabrera, che ha una grande esperienza e ha fatto già un bellissimo percorso sul risveglio del femminino. Con lei organizziamo una volta al mese un cerchio delle donne, spazio in cui attraverso esercizio di yoga particolare, lo yoga della luna, per il risveglio dell’energia uterina, e con meditazioni con mantra e lavori sugli archetipi accompagnati dall’utilizzo di fiori di bach, stiamo facendo un lavoro meraviglioso per portare le donne che partecipano a ritrovare se stesse, a risvegliare la loro energia matriarcale assopita nel subconscio. Di solito chi viene ne esce rigenerato, consapevole e felice”.

TRASFORMAZIONE
“Altra parola che mi piace! Nel buddismo uno dei principi è proprio quello della trasformazione continua e costante di ogni cosa: l’impermanenza. Tutto si può trasformare, tutto ciò che ci accade può essere visto come un’occasione per migliorare, per imparare una lezione, per capire quale sia lo scopo della nostra vita: tutto ha un senso. Questo è anche uno scopo del mio lavoro: aiutare le persone ad attivare una trasformazione, verso un’alimentazione che vada a nutrire anziché avvelenare; verso uno stile di vita più sano e consapevole, modellando il corpo con massaggi, ma anche aiutandolo a stimolare la propria autoguarigione con tecniche come la cromopuntura e la riflessologia”.