Poison Girl non ha ancora compiuto un anno ed è già per le Millennials quello che il primo Poison rappresentava negli Anni Ottanta: l’enigma, l’audacia olfattiva fatta di contrasti e di note inedite.

Riuscirà a replicare il successo di Hypnotic Poison, che dal ’98 è uno dei best seller in Italia?

Probabilmente sì: “Poison Girl è immediatamente riconoscibile, è una firma senza compromessi”, così lo descrive l’autore, il Parfumeur François Demachy, che ha creato un bouquet gourmand dolce ma non stucchevole, un floreale corposo in cui la succosa arancia amara iniziale stempera le sue note acidule con la Fava Tonka del Venezuela e fiorisce nella sensualità vellutata della Rosa di Grasse. Il drydown è meraviglioso, arricchito dalla vaniglia e dalla mandorla. Ti rimane addosso per ore.

Ma è importante non immaginare il classico “dolcetto” perché Poison Girl è grintoso, ha una forte connotazione rock e contemporanea, e soprattutto seduce i sensi già da quel flacone che resta fedele a quello di due generazioni fa, rendendolo di un rosso rosato iperfemminile.

Poison Girl è l’oggetto del desiderio (olfattivo) delle Millennials che scelgono il lusso Dior nella sua sfaccettatura contemporanea.

Photo credits: Dior press office