Tiffany

Da 130 anni Tiffany & Co. lavora perché l’anello di fidanzamento con la sua purezza e perfezione rappresenti al meglio l’amore che è chiamato a simboleggiare.

Del resto, si fa presto a dire Tiffany Setting, il nome dell’anello iconico di casa Tiffany, molto più lento e laborioso è il processo che permette di crearlo, molto più a lungo è necessario che abbia studiato e raffinato la sua tecnica ogni professionista chiamato a intervenire e ad aggiungere il suo tocco. / Guarda anche: Tiffany & Co. please return to Roma / Limited Edition

A loro, ai maestri artigiani che spendono anche mesi nella creazione di un unico anello Tiffany Setting, è dedicata la nuova campagna di Tiffany & Co. il cui claim ‘I will’ introduce la promessa di impegno di professionisti d’eccellenza, come il Chief Gemmologist e il Diamond Setter, una vera dichiarazione d’amore e dedizione per il proprio lavoro.

‘I Will’ è anche la risposta che ci si aspetta dagli sposi sull’altare, in un gioco di specchi che spinge il pensiero oltre la forma e la bellezza, verso il contenuto di tempo, energia, passione che accomuna in profondità la costruzione di un anello perfetto e la costruzione di un amore.

La campagna del 2016 di Tiffany & Co., realizzata da Ogilvy & Mather di New York, si compone di due soggetti che verranno diffusi sulla carta stampata e sul web. Il cuore di ciascuno sono le immagini dei maestri artigiani di cui sopra, realizzate in bianco e nero dal fotografo Martyn Thompson.

Completano la campagna per il 130° anniversario tre video dedicati al lavoro certosino di realizzazione di ogni anello per la regia di Keith Ehrlich.

L’hashtag sarà #TiffanySetting e siamo certi che verrà ampiamente utilizzato per lanciare suggerimenti neppure troppo velati alla propria dolce metà, sicure che nella peggiore delle ipotesi ci ritroveremo con quello che notoriamente rimane il migliore amico di ogni donna: uno splendido anello con diamante, diamanti che (tra l’altro) Tiffany estrae solo da miniere autorizzate e riconosciute, controllando ogni passaggio nella filiera di lavorazione. Cari uomini, non ci sono più scuse…!