Quando il talento è ricco, è come una vena d’acqua: trova sbocchi in vari luoghi”. Così scrive Haruki Murakami nel terzo libro di 1Q84. Una citazione che calza a pennello ad un personaggio come Gary Oldman: tra gli attori più eclettici e apprezzati degli ultimi trent’anni, Oldman è anche regista, sceneggiatore, produttore, musicista (famoso il duetto con David Bowie) e, tra non molto, scrittore.

L’artista britannico scriverà, in collaborazione con il suo manager Douglas Urbanski, una trilogia di romanzi che racconta di cowboy e vampiri. Il primo libro Blood Riders avrà come protagonista Magnus, un uomo su cui pende una maledizione, che fugge in una cittadina abbandonata dopo la corsa all’oro. In un’intervista, Urbanski ha dichiarato che l’idea è nata mentre Oldman girava Codice Genesi: “Non sapevamo se sarebbe stato un film, una serie di libri o una serie tv.

Ci siamo incontrati un paio di volte nella mia cucina e abbiamo tracciato la storia e il suo percorso, arrivando alla conclusione di avere qualcosa che reinventerà le regole e le realtà relative a vampiri, sesso e potere dell’amore”. Detta così, somiglia ad una delle tante saghe sexy-horror della letteratura young adult, un Twilight western.

Ma dall’attore che ha interpretato il più romantico dei Dracula visti sul grande schermo e decine di ruoli sempre diversi, ci si aspetta molto.

In fondo, il mestiere dell’attore e quello dello scrittore non sono poi così diversi. È questione di storytelling. Spesso gli attori prendono appunti sui loro personaggi, arrivano perfino ad inventare intere vite. Ecco perché Oldman non è certo il primo a pubblicare libri. Solitamente però, i personaggi famosi si dedicano alle biografie o a libri di lifestyle: un esempio su tutti è Cameron Diaz con il suo The Body Book. Pochi, invece, si sono dati alla letteratura e ancora meno sono quelli che hanno avuto successo.

Ethan Hawke è forse il caso più conosciuto. L’interprete di film come Gattaca, Training Day o Predestination è tra i pochissimi ad essersi guadagnato le lodi di pubblico e critica con i suoi romanzi L’amore giovane e Mercoledì delle Ceneri, entrambi editi in Italia dalla Minimum Fax. James Franco è un altro artista multi-talento: attore, regista, pittore.

Laureato alla UCLA, con un Master in Scrittura Creativa, ha esordito nel 2010 con la raccolta di racconti In stato di ebbrezza. Sono seguite diverse opere, tra cui il romanzo Il manifesto degli attori anonimi e la raccolta di poesie Directing Herbert White, che però non ha convinto la critica.

Hugh Laurie, il celeberrimo Dr. House, è anche un apprezzato musicista jazz e autore del bestseller Il venditore di armi, pubblicato nel 1995 sotto uno pseudonimo e ripubblicato a suo nome diversi anni dopo. Anche Daniel Radcliffe utilizza uno pseudonimo, Jacob Gershon, per pubblicare le sue poesie ma pare non sia intenzionato a scrivere romanzi: “Non credo di avere la resistenza o il talento. Però mi piace scrivere racconti e poesie perché sono le mie passioni”.

Quello che invece non vuole proprio rientrare nella categoria degli attori-scrittori, è Edward Norton. In un’intervista a Il Libraio, ha infatti dichiarato: “Mi ci sono voluti anni per portare personaggi e romanzi altrui sullo schermo. Se dovessi scrivere io stesso un romanzo, parlerei continuamente del fatto che è incompiuto”. Perché, nonostante il talento sia “come una vena d’acqua”, fare letteratura non è da tutti: “Probabilmente tutti hanno un loro romanzo nel cassetto − ha continuato Norton −, ma non credo sia il mio dono”.

Fonte: Cultora