Londra è la mia città del cuore da sempre. Lo è sempre stata. Fin dalla prima volta in cui ci ho messo piede. Avevo 8 anni e l”empatia è scattata” immediatamente. Sarà forse merito di mio zio, UK Doc che ci ospitava nei mesi estivi nella casa a Brighton che mi ha trasmesso la passione per questa città, oppure semplice alchimia innata.

Per me Londra è come una boccata di ossigeno dopo un lungo periodo di apnea. Una carica di energia che solo una corsa di 10 kilometri riesce a dare. Dall¹età di 10 anni ci torno regolarmente ogni anno se posso più volte l¹anno non solo a trovare gli zii ma anche in vacanza per visitare altri stati del Regno Unito.

Il mio sogno? Correre la Maratona di Londra. La Maratona di Londra è una delle maggiori maratone al mondo in quanto a numero di partecipanti. Fa parte del World Marathon Majors insieme a Berlino, Boston, Tokyo, New York e Chicago.

Un evento atteso non solo nella capitale ma in tutto il mondo, iscriversi alla gara è una impresa più unica che rara. Per il secondo anno consecutivo non sono riuscita nell¹intento. Quest¹anno mi ero puntata l’allert al Mac per quando avrebbero aperto le iscrizioni e neanche il tempo di finire di scrivere agli amici un WhatsApp di conferma, che i pettorali erano esauriti!

Giuro che ho avuto meno difficoltà ai saldi da Harrod¹s del 26 Dicembre! Forse proprio perché tanto difficile ancora più fortemente voluta, l’arrivo è lungo The Mall, giusto di fronte Buckingham Palace, mi ci immaginate? Io si!

Londra è correre in Hyde Park. Cosi anche quest¹anno nella valigia per la mia vacanza in Devon, il kit da runner ha occupato uno spazio di rigore seppur con qualche rinuncia, le scarpe da corsa hanno sostituito quelle con tacco 10 e pantaloncini e canotta hanno preso lo spazio dell¹abitino da cocktail.

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Una scelta naturale, per una runner, o aspirante tale, che poi Londra è una della capitali dello shopping, in caso di necessità Oxford Street ti offre tutto quello di cui hai bisogno in caso di emergenza.

Atterrata all¹aeroporto di Gatwick il venerdi pomeriggio, già scalpitavo, tempo record per lasciare le valigie a casa ed ero già al cancello di ingresso in tenuta da running per la mia corsetta quotidiana.

Hyde Park è aperto pressoché H24 e ti permette di correre a qualunque ora tu voglia. Il giro completo è qualcosina meno di 10 km, distanza perfetta per qualunque tipo di allenamento personalizzato si voglia fare.

10 kilometri di piano e salitelle, tra verde, alberi secolari, roseti, monumenti commemorativi di vario genere, la Diana Memorial Fountain, la statua di Peter Pan, il Pet Cemetary e Kensington Palace residenza di Kate e William. Il tutto a soli due passi da Marble Arch e dalle rinomate vie dello shopping di Oxford e Regent Street.

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In ogni angolo si rispira storia e tradizione e credetemi quando vi dico che sono un¹ottima distrazione quando nella testa cominci a sentire la solita vocina ti dice “perché correre, ma buttati nello shopping o sul divanone di casa di fronte alla TV”.

Quattro giorni tutti per me a Londra 4 giorni prima del trasferimento nella casa in Devon a Exmouth. Quattro giorni di corsa ad Hyde Park. Io, la mia playlist e la mia amica Francesca che ho convinto da poco a correre, da recuperare lungo il percorso.

Cosi il sabato mattina di buon’ora, infilata le scarpette da corsa, esco di casa sotto una pioggerellina quasi autunnale e mi dirigo verso il cancello di ingresso Hyde Park corner con il mio miglior sorriso stampato in faccia. Finally!

Già mentre fai stretching ti accorgi di essere circondata da persone che viaggiano sulla tua stessa lunghezza d’onda, ci si guarda sott¹occhio, tra un esercizio e l¹altro, con una aria di intesa come a dire “so quello che stai per soffrire, qualunque distanza e qualunque velocità tu decida di fare, ma non sei il solo“.

Dopo il riscaldamento, pronti-via, ognuno parte per una direzione diversa, alla ricerca del proprio angolo di felicità, con le proprie emozioni, i propri obiettivi, sapendo di non essere soli ma parte di un gruppo virtuale in cui non conta la nazionalità o il ceto sociale o l¹età, conta la passione che ci accomuna: la corsa.

Il Running non è solo sport, chi abbraccia il running, abbraccia uno stile di vita, una filosofia che declini in tutti gli ambiti della tua vita. Entra in una community che non conosce confini o barriere che ha valori ben precisi quali il rispetto, la condivisione, la disciplina e soprattutto il rispetto.

In Hyde Park mi sono ritrovata a correre fianco a fianco con italiani, tedeschi, neo-zelandesi e perfino con il cuoco di un noto ex ­Primo Ministro. Inutile dire che in quell¹occasione non abbiamo parlato di corsa ma di cucina, di come solo noi italiani sappiamo cucinare e mangiare come si deve, con tutto il dovuto rispetto.

Persone che per pochi kilometri diventano i tuoi migliori amici e confidenti già sapendo che forse non li rivedrai mai più, forse.

Domenica sono uscita con un po’ più di calma, Hyde Park mi ha accolto con un tempo migliore, sole ma con un’aria fresca e pungente, tempo due kilometri e non sentivo più nulla intenta come ero ad assaporare tutto di una città che lentamente si stava svegliando preparandosi alla Parata Militare del 15 agosto.

I 10 kilometri iniziali che mi ero prefissata, sono diventati 15 e se Francesca non mi avesse raggiunto al volo per dirmi che quasi sicuramente avremmo perso il treno per Exmouth se non ci fossimo date una mossa, probabilmente sarei andata avanti ad oltranza a correre, per paura di perdere quella sensazione di felicità e di beatitudine che solo a Londra riesco a provare.

Oggi 26 agosto, a vacanze finite, eccomi qua a Milano! Welcome back home! Ad aspettarmi, le schede di Almostthere e Runbase, la casa di noi #cityrunners. Chi sono i #cityrunners?