Non tutti sanno che Plutone fu scoperto nel 1930, per questo è incredibile pensare che solo 85 anni dopo siamo riusciti ad avere informazioni più dettagliate sulla sua struttura. Il 14 luglio 2015, finalmente, la sonda New Horizons ha sorvolato il famigerato pianeta nano, eppure, al di là delle scoperte scientifiche che possono essere emerse da questa incredibile avventura, un fatto molto interessante è il voto pubblico indetto dalla Nasa per dare un nome alle vette e alle valli di Plutone. Alcuni dei nomi proposti provengono dalla letteratura, come per esempio Cthulhu, uno dei personaggi di Lovecraft, oppure Balrog, la minacciosa creatura che riuscì quasi a uccidere il potente Gandalf ne Il Signor degli Anelli.

Al di là del piccolo pianeta, che abbiamo realmente scoperto da poco, vi siete mai chiesti da dove derivino i nomi dati ai vari elementi conosciuti del sistema solare?

Per esempio, in pochissimi sanno che, la maggior parte dei crateri di Mercurio e Marte, hanno denominazioni di artisti famosi. Si parla non solo di scrittori fantascientifici, ma anche di Dickens, Čechov (Chekhov), Kipling e, forse il più notevole, Stevenson, l’autore del famoso Dr. Jekyll and Mr. Hyde, per quanto riguarda Mercurio. Mentre per Marte possiamo citare il cratere Isaac Asimov, approvato giusto qualche anno fa, o quello di Orson Welles nel 2003.

Venere, invece, possiamo considerarlo un emblema della femminilità. Non solo per il nome che gli è stato attribuito, ma anche per le denominazioni date alle sue catene montuose, che derivano principalmente dalle divinità femminili del cielo, oppure per le sue numerose valli, come quella di Minerva, la divinità greca della guerra, e Arianrhod, la famosa regina-guerriera celtica.

Alcune caratteristiche dei satelliti di Giove − Amalthea, Thebe, Io, Europa, Ganymede e Callisto − sono invece state nominate come personaggi mitologici in base alla storia delle loro rispettive masse. Infatti i nomi di alcune parti di Io si ispirano all’Inferno di Dante.

Possiamo vedere Saturno come un enorme calderone di referenze: ha preso i suoi nomi un po’ qua e un po’ là, passando dalla mitologia greca e romana (per esempio il satellite Mimas, figlio di Gaia), giganti leggendari (Enceladus, figlio di Gea), opere medievali e chi più ne ha più ne metta.

Troviamo un nuovo riferimento alla letteratura (e che letteratura!) se parliamo di Urano. Alcuni dei suoi satelliti più grandi derivano dai personaggi di Shakespeare, e, nello specifico, da Sogno di una notte di mezza estate. Citiamo per esempio Puck, Ariel, Titania e Oberon. Anche alcuni crateri di queste lune hanno denominazioni shakespeariane, partendo da Prospero, per arrivare alla madre di Amleto, Gertrude.

Come poteva, infine, smentirsi Nettuno? Ovviamente non poteva essere meno creativo. Quali nomi migliori se non quelli derivanti proprio dal dio delle acque? Possiamo citare Tritone, di cui tutti sapranno la derivazione, oppure Akupara, la meno conosciuta tartaruga del folclore indiano, così come Bheki, una rana simbolo del sole nascente. In realtà possiamo trovare ogni tipo di cultura, su Nettuno, anche quella giapponese che ci ha portato il suo contributo con Namazu, il pesce che causa uragani quando si agita.

Fatte tutte queste considerazioni, che nomi avrà Plutone? Si tratterà di mitologia greca, scrittori famosi, artisti che hanno dato il loro contributo all’umanità, creature ai più sconosciute o che altro?

Potrete sicuramente dare il vostro contributo sul sito della Nasa, dove troverete indicazioni più dettagliate per votare i vostri nomi preferiti.

Fonte: Cultora