Per creare un profumo non basta infatti un ottimo olfatto, ci vuole intuito, immaginazione, creatività, ma soprattutto tanta cultura e una solida e qualificata formazione. La professione del “naso” richiede sì, una predisposizione naturale, ma anche una solida formazione e molto impegno.

E’ in Francia che si trovano le grandi scuole per imparare il mestiere. La più autorevole è l’ISIPCA (Institut Superérieur International Parfum Cosmétique) di Versailles, diventata la scuola di riferimento a livello internazionale per l’educazione nel campo della profumeria, della cosmesi e dell’aromatologia alimentare.

A livello universitario, la preparazione di base per un “naso” è generalmente legata allo studio di materie scientifiche come biologia, chimica, agraria e farmacia. Chi non avesse questa formazione può sempre optare per una specializzazione o per corsi privati.

Il primo passo per un “naso” è quello di sviluppare quella che viene definita la memoria olfattiva che permette di memorizzare all’incirca 3000 sentori, contro il massimo di 1000 odori di una persona qualunque.

In Italia una delle giovani promesse è Luca Maffei, profumiere per Atelier Fragranze Milano. Luca ha optato per un percorso formativo individuale con Françoise Marin, profumiera ed ex direttrice della prestigiosa scuola di profumeria di Roure (Givaudan) di Grasse. Per due anni ha studiato le materie prime con il metodo Jean Carles, gli accordi e le fragranze storiche. Subito dopo inizia a lavorare in un’importante azienda essenziera di Grasse.

Come diceva Edmond Roudnitska, uno dei più grandi profumieri del XX secolo, «per creare nuovi accordi, nuove forme olfattive, è sufficiente che pensiate “in odori” come un pittore pensa “a colori” e un musicista “a suoni”». Ogni creazione profumata si realizza prima nella testa del naso che riesce a immaginare come si combineranno le materie prime, come un pittore che vede il quadro prima di dipingerlo e un musicista che sente prima di suonare”, racconta Luca Maffei.

Il suo consiglio ai giovani di oggi: “L’importante è non improvvisare ma seguire un percorso formativo qualificato in strutture private o nelle scuole di profumeria all’interno delle grandi multinazionali del settore”.